“Inchiostro di reporter, 50 anni di strategia della tensione” di Diego Cimara
Roma. Venerdì 3 dicembre, lo storico del tg1 Roberto Olla e l’On. Gianstefano Frigerio, presentano “Inchiostro di Reporter” nelle sale di “Studium” in via Caio Mario 7 in Prati.
“Inchiostro di reporter”è il più recente libro dello scrittore-giornalista del tg1 Diego Cimara. Dopo il grande successo di “stragi di stato” del reporter del Tg1 Diego Cimara esce nelle edicole e in libreria “inchiostro di Reporter” reportage per aiutare a capire il contesto storico e politico in cui si è svolta la strategia della tensione dagli anni ‘60 ad oggi. Interamente tratto da servizi andati in onda prima al giornale radio, dal 1965, poi al tg1 di Cimara, sono pagine della storia amara e violenta che ha vissuto il Nostro Paese negli anni di piombo, un periodo difficile da raccontare in un tempo in cui molti hanno perso il gusto di raccontarla. Pagine interamente tratte dai servizi andati in onda ad esempio nel tv7 di Zavoli, in Notti della Repubblica, negli speciali tg1 di Criscenti, Vespa, Giuntella, nelle rubriche, tre minuti di, cronache italiane, ecc.
Da qui parte l’avventura mediatica dell’editore Il Mondo Digitale di Anna Sola, un portale web dedicato alla storia contemporanea con l’intento far crescere il web fino a renderlo strumento di alfabetizzazione, veicolo di cultura, impegno civile e sociale .
Il sogno è quello di spiegare il presente, poichè solo così è possibile decriptare il passato.
Cimara nel suo libro riporta integralmente alcuni brani di Pasolini, la sua uccisione politica e il suo testamento che assieme a “petrolio”sono stati all’origine del suo barbaro assassinio: ”Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato golpe (e che in realtà è una serie di golpes istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969. Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e di Bologna dei primi mesi del 1974. Io so i nomi del “vertice” che ha manovrato, dunque, sia i vecchi fascisti ideatori di golpes, sia i neofascisti autori materiali delle prime stragi, sia, infine, gli “ignoti” autori materiali delle stragi più recenti. Io so i nomi che hanno gestito le due differenti, anzi opposte, fasi della tensione: una prima fase anticomunista (Milano 1969), e una seconda fase antifascista (Brescia e Bologna 1974). Io so i nomi del gruppo di potenti che, con l’aiuto della Cia (e in second’ordine dei colonnelli greci e della mafia), hanno prima creato (del resto miseramente fallendo) una crociata anticomunista, a tamponare il 1968, e, in seguito, sempre con l’aiuto e per ispirazione della Cia, si sono ricostituiti una verginità antifascista, a tamponare il disastro del referendum”.
Pasolini dice ciò che pensa sia giusto dire e per questo viene processato, isolato, ucciso, dice Cimara che in quell’alba livida all’idroscalo di Ostia c’era e ne ha passate di cotte e di crude per aver raccontato la verità. E’ la parabola profetica di tanti che prima e dopo di lui hanno provato ad tracciare un sentiero di intelligenza ed umanità in un secolo breve e tremendo. Quelli come l’editore Mondo Digitale che oggi vogliono tener viva la memoria degli anni bui e che a uomini come Diego Cimara devono molto.