Lunar Memories
Quando ci si imbatte in un libro di vampiri, il primo impatto è quello di pensare “Un altro!”, perché, sulla scia di Twilight, il filone viene sfruttato in maniera indiscriminata ormai da anni. Lunar Memories tuttavia ha qualcosa di particolare, non il solito romanzo di vampiri in senso stretto, anche perché non si tratta di horror ma di fantascienza: siamo sulla Luna, nell’anno 2137, in una città degradata in cui è in atto una rivolta contro il dominante regime vampirico.
I vampiri di Giuseppe Pasquali sono passionali e nostalgici, crudeli e cinici, e celano ognuno un passato misterioso, che si svela a poco a poco. L’ambientazione, ben resa, sembra attingere in egual misura ai vecchi film in bianco e nero (primo fra tutti Casablanca), al genere cyberpunk e ai manga; l’influsso di questi ultimi pare incidere anche sulle imprese dei personaggi, che a volte esulano dalle normali leggi della fisica (basti pensare a un vampiro che, lanciato contro una colonna di marmo, anziché spappolarsi – salvo poi rigenerare ferite e fratture come da vuole la tradizione – la demolisce).
Il libro risulta però lento in molte parti e, a conti fatti, di eventi ne accadono veramente pochi.