Quella casa nel bosco, di Drew Goddard

Finalmente.

Il Terzo Occhio non veleggia al vento di facili entusiasmi, ma le voci che giravano su questo film non erano infondate.

Vale davvero la pena vedere Quella casa nel bosco. I motivi sono molteplici: innanzitutto è dissacrante, riesce a prendere in giro gli horror moderni svelandone i meccanismi che li animano, un po’ come già fatto da Wes Craven nella serie Scream. Solo che qui non sono i ragazzi a svelarli, anzi i deboli protagonisti non sono altro che marionette i cui fili sono tirati da gente che la sa lunga, che è a conoscenza di un mistero antico più del mondo stesso.

All’horror più classico, in questa pellicola si mischia un’ironia subdola, mescolata a innesti di fantascienza. Per non parlare degli stereotipi, di come – una volta tanto – questi vengano capovolti e il buffone del gruppo si riveli invece il più sveglio e – in effetti – l’unico a sbrogliare la matassa.

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Informazioni su Daniele Picciuti

Tra le sue pubblicazioni: I racconti del sangue e dell'acqua (Nero Press Edizioni) Terraluna (Runa Editrice) Eddie e Melo - Il segreto dei Roccafiore (Plesio editore) L'inconsistenza del diavolo (Golem Edizioni) Dove arrivano le ombre (Nero Press Edizioni) Nero Elfico (Indipendent Publishing) Cursed Sails saga (Indipendent Publishing) Presidente Ass.ne Cult.ne Nero Cafè Co-responsabile Nero Press Edizioni

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