L’Aguzzino
L‘Aguzzino Infernale è la reale – e terribile – identità dietro cui si cela il titolare di questo sito web.
Negli anni passati, sul forum di Nero Cafè, L’Aguzzino ha a lungo spopolato tra i novelli scrittori, quando scattava il momento di Minuti Contati.
Minuti Contati è un concorso “a tempo”, che prevede un tema su cui basare i racconti, un tempo limite (mai più di tre ore) e un limite di caratteri compreso tra i 1.000 e i 5.000 spazi inclusi.
L’Aguzzino, tra una rivolta nel Girone dei Superbi, una gita di straforo in quello dei Lussuriosi, le seratine di poker con gli amici demoni, il duro lavoro di capo fustigatore degli ignavi, i refrigeranti bagni nelle vasche di sangue della sua residenza sul Picco delle Anime, le assolate passeggiate lungo le rive dello Stige, la cavalcate a spron battuto nelle aride Distese di Fuoco e tante altri interessanti attività infernali, riusciva a ritagliarsi un angolino, una volta al mese, da dedicare a un manipolo di autori pronti a tutto pur di sopravvivere alle terribili torture psicologiche di Minuti Contati.
In seguito, poi, l’Aguzzino ha abbandonato la “quiete arida” infernale per salire in superficie. Ha preso alloggio per circa un anno all’interno del Big Ben, nella grigia Londra, un posticino sgradevole tra gli scricchiolii degli ingranaggi dell’orologio più famoso al mondo. Da lì, ha orchestrato le sue sessioni infernali per gli autori che tentavano la fortuna gareggiando contro il tempo.
Ma quel tempo è ormai scaduto. L’Aguzzino, sommerso dai suoi impegni infernali, ha dovuto cedere a malincuore la gestione del concorso a un altro losco individuo, L’Antico, che ora amministra Minuti Contati sul sito ad esso dedicato: http://minuticontati.com.
Oggi L’Aguzzino Infernale ha una sua pagina facebook dove condivide i suoi scritti. Già, perché ormai, rapito dalla vocazione scrittevole, si aggira sulla Terra alla ricerca di nuove vittime da uccider… ehm… di nuove storie da scrivere. Celato sotto mentite spoglie, adottato lo pseudonimo di Daniele Picciuti – un nome qualunque con un aspetto qualunque – si dedica all’horror, al fantastico, alla fantascienza, al thriller e al bizzarro, certo di lasciare ai posteri un po’ di insana follia.
23 risposte a “L’Aguzzino”
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Complimenti, come sempre sei un grande. per il popolo fantasy mi piace pensare che la realtà non esista, che essa sia la fantasia, mentre quello che noi chiamiamo mondo “irreale” fantasy sia la sola realtà…….. e unica via di uscita.
Grande Luca, compagno di tante avventure di gioco di ruolo!
Vai a dare un’occhiata alla pagina dei draghi, sono certo che la troverai interessante! 😀
E’ quello che ho sempre pensato anche io. Quando scrivi, quello che racconti deve esistere da qualche parte. Non necessariamente in un luogo fisico ma in un qualche “altrove”… se non fosse così non potresti neanche narrarlo 🙂
Tigana
Esatto, Tigana… mi fa piacere che tu abbia compreso il fulcro del mio pensiero. Grazie! 😉
Concordo perfettamente con le tue parole. L’argomento è così interessante che un giorno proverò anche io a trattarlo sul mio blog.
ciao, salutino! alla grande!
Bello il tuo modo di scrivere (personaggi fantastici che hanno emozioni umane, profondamente umane) e bella la tua poetica (leggi: la dichiarazione iniziale su ciò che dovrebbe essere un fantasy)
Grazie ragazzi!! Frankmoskow, l’ultima parentesi rischia di farmi arrossire… ti ringrazio! Il fantasy nel tempo è stato forse un po’ sminuito, prima dall’opinione pubblica, dai lettori di altri generi, e come consguenza si è arrivati a pensare che abbia poco da dire. Non è così, però. Torniamo al Signore degli Anelli e guardiamo ora Harry Potter (certo, è un fantasy diverso). Nel mezzo ci siamo noi, noi che scriviamo fantasy e che possiamo farci largo e trovare un posto che valorizzi il nostro lavoro e il fantasy stesso come genere. Sta a noi risollevare il fantasy. A noi che scriviamo con in pugno una penna fatta di sogni e un calamaio pieno di idee a cui dare forma.
Ciao!
Ho letto il tuo Blog e i due dell’esperimento “Diari di Guerra!”. Bella iniziativa, sopratutto perchè ce ne sono veramente pochi di Blog Fantasy.
Ti volevo segnalare che anche noi stiamo provando a fare una cosa del genere: siamo un gruppo che ha sviluppato un regolamento per Giochi di Ruolo assolutamente Free e Open Source!
Posteremo leggende sulla nostra ambientazione, News sul rilascio del manuale libero da scaricare e racconti fantasy…
Se vuoi, possiamo linkarci a vicenda!
Dimmi se sei d’accordo e ti metto nella sessione Blog Affiliati!
Il nostro indirizzo è:
axantis.blogspot.com
Ci leggiamo presto!
Ma certo, per va benissimo! Vi inserisco nei miei links! 🙂
http://axantis.blogspot.com/2008/01/giornale-di-guerra-e-daniele-picciuti.html
Ciao! Ho inserito un Post per descrivere i tuoi Blog nel nostro!
Lo puoi vedere all’indirizzo qui sopra!
Inoltre ho linkato anche il tuo Blog tra i link!
Grazie della collaborazione e se ti venisse in mente di scirvere o pubblicare qualcosa insieme scrivici pure!
Ciao Daniele
sono anche io uno “scrittore” in cerca di editore e come te ho partecipato al premio Fantasy Magazine.
Purtroppo pare che la cosa no sia stata gestita con molta professionalità….non mi è ancora arrivata la scheda di valutazione!!!
Cmq volevo solo chiedereti se saresti inetressato ad uno scambio circa i nostri lavori…cioè mi spiego meglio..mi farebbe piacere se tu leggessi qualcosa di mio e mi dessi un parere tutto qua..io potrei fare lo stesso con qualcosa di tuo…
Se ritieni la cosa fattibile contatami al mio indirizzo e-mail granbusto@tiscali.it..
A presto.
Riccardo.
Due righe unicamente per esprimere i miei auguri ed i miei complimenti a Daniele Picciuti per il suo amore per il Creato e le loro creature (in primis i cani) cui vanno indubbiamente apprezzati ed amati ancor più che certi umani! Bravo Daniele, vai semore così: FORTE! Gilbert
Grandissimo daniele……vorrei sapere le tue origini perchè abbiamo lo stesso cognome….mi farebbe piacere conoscerti
Le mie origini? Guarda credo che, alla lontana, siano napoletane, ma mia nonna era bolognese, per cui credo che dietro ci sia una migrazione dal sud. Certo è un cognome inconsueto. Tu di dove sei?
io sono nato a trento…però i miei genitori sono campani appunto….
wow..il tuo slogan… quelle cose me le dico sempre anche io!
Grazie per la recensione.visto il successo siamo in tournèe.
ecco gli aggiornamenti.Buon Natale! e un caro abbraccio.diego cimara tg1
Sabato 18 dicembre ore 19.00 presentazione libro inchiostro di reporter di diego cimara tg1
Il libro verrà presentato,alla galleria d’arte Le Mirycae in via Paoulucci de Calboli 55 sabato 18 alle 19(davanti alla posta centrale di viale Mazzini,vicino a pasticceria Antonini parcheggio coperto in via Oslavia), dal giudice Pomarici,che dalla strage di Piazza Fontana in poi,si è occupato dei fatti salienti degli anni di piombo,da Lando Buzzanca,che ha interpretato alcune pellicole sul sequestro Moro,dall’onorevole dell’Udc Alessandro Forlani(figlio) e saranno presenti,tra i tanti, al dibattito Liliano Frattini,Tiziana Ferrario,Mario Scelba,Pino Scaccia,Paolo Sommaruga e Giovanni Masotti neo corrispondente da Mosca.
DIEGO CIMARA
“Inchiostro di reporter – 50 anni di strategia della tensione”
Grande successo di pubblico e critica per”inchiostro di reporter”,il più recente libro del celebre giornalista-scrittore del Tg1 Diego Cimara.Interamente tratto da servizi andati in onda prima al giornale radio,dal 1963,poi al tg1dagli anni’70,è lo spaccato della storia amara e violenta che ha vissuto il Nostro Paese negli anni di piombo,un periodo difficile da raccontare in un tempo in cui molti hanno perso il gusto di raccontarla.Pagine tratte dai servizi andati in onda ad esempio nel tv7 di Zavoli,in Notti della Repubblica,negli speciali tg1 di Criscenti, D’Amato, Frajese,Vespa,Giuntella, nelle rubriche,tre minuti di,cronache italiane,obiettivo su ecc.e contestualizzate. Lavoro che gli è valso ambiti riconoscimenti come il premio giornalista dell’anno del presidente della Repubblica, cronista dell’anno,miglior documentario televisivo a Spoleto,premio Viareggio,Bagaglino, Ischia,Cortina,Capri, Bancarella,penna d’oro a Città della Pieve,microfono d’oro a Trento e tanti altri ambiti riconoscimenti. La domanda di fondo posta da Cimara che ha suscitato il dibattito tra tanti analisti è: perché l’Italia per 50 anni è stata funestata dal terrorismo e dalla violenza politica con centinaia di morti e migliaia di feriti? Perché solo nel Nostro Paese? Tutte le inchieste giudiziarie hanno dato importanza al ruolo dei servizi segreti, della P2,del Kgb,del Mossad e dell’Nsa. Risultato: poca verità giudiziaria, qualche verità storica.Diego Cimara,il giornalista che si è occupato di eversione nera e rossa, di Autonomia operaia, del caso Moro, di Ustica, dell’attentato a Giovanni Paolo II,in “inchiostro di Reporter” prova a rispondere cambiando completamente scenario e strumenti di analisi. Grazie ad anni di ricerche, speciali Tg, testimonianze, prove, carte private, incontri con ex terroristi, agenti segreti e uomini politici anche stranieri, Cimara ricostruisce uno scenario internazionale inedito per spiegare il terrorismo e la strategia della tensione in Italia, testimoniando una realtà che pochi hanno potuto certificare attraverso le sentenze. Colpita la manovalanza,la giustizia si è dovuta fermare senza arrivare a scoprire il livello più alto dei responsabili.“Siamo stati in guerra, senza saperlo”. Scrive Cimara in Inchiostro:” L’egemonia del Mediterraneo, il controllo delle fonti energetiche ci hanno messo in rotta di collisione con l’asse franco-inglese che non ha mai sopportato il nostro rapporto privilegiato con la Libia. Ecco chi era il terzo giocatore dopo Urss e Stati Uniti. Non stupisce allora che gli inglesi fossero favorevoli a un colpo di stato in Italia nel 1976 per fermare il Pci e controllare il paese. Dall’altra parte la Cecoslovacchia, la Germania comunista e la Stasi avevano buon gioco ad alimentare il terrorismo. Ustica, Piazza Fontana,piazza della Loggia,l’Italicus, Moro, la strage di Bologna vanno collocati in questo contesto internazionale: cadono così molte facili convinzioni e vecchie ricostruzioni, giornalistiche e giudiziarie, mostrano tutta la loro devianza”. Il sogno è quello di spiegare il presente, poichè solo così è possibile decriptare il passato,e quelli come Cimara vogliono tener viva la memoria degli anni bui. Ne risulta un libro-palcoscenico, un efficace racconto animato – anche grazie al vasto ricorso all’ampio materiale andato in onda al tg1 – dove prendono posto figure rimaste troppo a lungo fuori campo perché collocate in quella terra di nessuno che separava, ma anche metteva insidiosamente in contatto, l’eversione dalla reazione di ampi settori degli apparati di intelligence e di ordine pubblico. Corpi dello Stato che, più che mai incapaci di rispondere in modo evoluto alle nuove e spiazzanti dinamiche sociali in corso, credevano che rispondere ai bisogni di sicurezza del Paese significasse affidarsi a pianificazioni autoritarie. Tenendo contemporaneamente bordone ai colpi di mano dei ‘soldati neri e rossi’ della guerra non ortodossa.
1)Diego Cimara ,grande cronista del Tg1 per 40 anni,nato per sbaglio a Roma sotto le bombe del 1944,di madre Armena (nota nella resistenza con il nome di battaglia “ombra”per aver salvato 112 tra antifascisti ed ebrei)e padre, figlio del noto attore Luigi Cimara e nipote di Wanda Capodaglio.Cimara è vissuto a san Martino di Castrozza in trentino.Noto per i best seller:Genocidio turco degli Armeni 30mila copie vendute,Denise,a Dio Piacendo e Stragi di Stato che ha venduto più di Genocidio e si attesta intorno alle 32 mila copie.,Inchiostro,oggi alla seconda edizione in tre settimane dalla sua uscita, è un diario di viaggio di un cronista negli anni di piombo. Cimara ha raccolto tutti i servizi andati in onda prima al giornale radio Rai poi al Tg1 in 50 anni di reportage e servizi di cronaca. Tutti i servizi li ha contestualizzati.Il 13 marzo 1968,ad esempio era dentro la facolta’ di architettura di valle Giulia a Roma ed ha raccontato gli episodi degli ”uccelli”,era presente in tutte le manifestazioni di piazza, spesso sfociate in terribili fatti cruenti. Realizzato sul repertorio messo in onda,il libro e’ la storia professionale di Cimara, dal 1963 quando iniziò la sua carriera nella tipografia di Paese sera, ad oggi.Sono tutti i servizi andati in onda, negli anni della strategia della tensione :dall’occupazione della facolta’ di Giurisprudenza a Roma, alla Strage di Piazza Fontana,da piazza della loggia all’Italicus,dalla stazione di Bologna al sequestro e uccisione di Moro,passando per l’uccisione politica di Pasolini,la cacciata di Lama dall’universita’ di Roma nel 77,Giogiana Masi,Lo Russo, Walter Rossi,la banda della Magliana,Gladio, P2,l’uccisione di Pecorelli,tanti sequestri di persona, lungo una via tappezzata di sangue.I servizi sono uno ad uno tutti raccontati con quello che avveniva dietro le quinte ,situazioni totalmente inedite e che nessuno puo’ sapere. Il 12 dicembre 1969, con la bomba che esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano, gli Italiani entrano in una fase storica che durera’ per piu’ di un decennio: il terrorismo.Dopo il 1965 sulla scena nazionale compaiono le Brigate rivoluzionarie partorite dai servizi segreti dell’Est, che i piu’ hanno difficolta’ ad identificare. Si arriva al 1968, con le rivolte studentesche in tutto il mondo; nell’autunno le idee di cambiamento rivoluzionario entrano in comunicazione con gli operai in lotta per il miglioramento delle condizioni di lavoro. Il Partito Comunista Italiano fa un grande balzo in avanti nelle elezioni e, soprattutto, il vecchio regime dominato da una Democrazia Cristiana che raccoglie anche i voti della destra piu’ reazionaria, comincia a scricchiolare. Gli Usa attraversano il loro periodo piu’ nero, con una guerra logorante e impopolare nel Vietnam e una fortissima opposizione interna che sfocia in manifestazioni violente che scuotono il sistema che deve essere da esempio a tutte le nazioni occidentali.Tutto il libro è connotato dalla situazione privata di Cimara,che racconta il suo grande amore per Bibi,che diverrà sua moglie,l’odio per il servizio militare,l’amore per suo figlio Dylan che tanti libri ha scritto assieme a lui,per la sua cagnetta Laika,morta per clonarsi in Maya.Grandi squarci di una poesia che a cavallo tra una Roma perbene e un’Italia imbarbarita dallo stragismo e dalle trame dei servizi segreti,fotografa, umilmente e fedelmente,con grande lealtà,quello che sono stati gli Anni di Piombo e della successiva crisi economica.