Steam Tales
Steam tales è una raccolta steampunk che nasce da un concorso realizzato da Nero Press nel periodo immediatamente precedente al Covid. Poi sono scattati i vari lockdown e nel frattempo la selezione dei testi è proseguita, pur con i prevedibili rallentamenti. Alla fine – molto alla fine – sono infine stati scelti i racconti di quest’antologia, tra i quali potete trovare anche il mio Il volo di Icaro. Il racconto in sé non ha molte pretese se non quella di intrattenere piacevolmente il lettore, lasciandogli immaginare come sarebbe un supereroe in un universo steampunk.
Ma, se volete sapere quali altri sono i racconti che compongono l’antologia, eccovi accontentati. Partiamo da Gettisburg 1888, di Anicka Pasi, personalmente il mio preferito. L’autrice ci cala nel bel mezzo di un conflitto che ha il sapore della guerra di secessione americana, dove soldati unionisti e del sud si combattono utilizzando mecha e cadaveri resuscitati dalla tecnologia, il tutto narrato con uno stile personale che trovo da brivido.
Un altro gioiello è Requiem per un Arlecchino, di Maurizio Bongiorno, una storia che, se da una parte non presenta veri elementi steampunk, dall’altra riesce a trasportarci completamente nell’epoca vittoriana, all’interno di una fabbrica abbandonata popolata da fantasmi.
Segnalo poi Assassinio sulla Metropolitan Railway, di Fabio Andruccioli, il quale è bravo a mescolare tematiche lovecraftiane a una tecnologia steampunk di sicuro impatto, mettendoci dentro un pizzico di investigazione alla Sherlock Holmes.
Altro racconto di forte impatto è L’impronta eterica dell’odio, di Alberto Büchi, una storia maledetta ambientata a Milano, in cui un inventore si ritrova suo malgrado a combattere una possessione demoniaca servendosi di un diabolico dispositivo di sua invenzione.
Come non parlare poi di Storia di W., di Giuseppe Agnoletti, in cui il protagonista si rende improvvisamente conto che tutti, intorno a lui, sono macchine dalle sembianze umane, rivelazione che lo porterà sull’orlo della follia.
Unicorni nel Far West, di Diana Colombre, ci presenta una storia la cui ambientazione è chiara fin dal titolo e che ha il merito di dare un tocco di colore all’antologia, con un occhio di riguardo all’abbigliamento dei protagonisti, curato fin nei minimi particolari.
Una mirabolante invenzione, di Jessica Tommasi, ci fa fare un viaggio nell’Italia fascista, in un what if che trovo interessante: cosa accadrebbe se Internet – o per meglio dire un suo parente molto prossimo – fosse stato scoperto allora?
Il trasporto istantaneo del dottor Burke, di Donato Ruggiero, ci trasporta in una caotica Edimburgo dove un folle inventore è fermamente deciso a trovare un modo per teletrasportare le persone… non importa quale sia il prezzo.
Infine, con Premessa per una costruzione, Andrea Andreoni ci porta nel mezzo di una rivolta popolare, dove un ragazzo con evidenti problemi di interazione sociale cerca ispirazione per costruire un automa che possa diventare suo amico.
Se vi incuriosisce, Steam tales è disponibile su tutti i principali store e in print on demand su Amazon. Invece, qui trovate la scheda del libro.
La Black Window di Nero Press
Per una volta sono qui a parlare in vece di editore, anziché di autore. E lo faccio per presentare la Black Window, quella che sarà, d’ora in avanti per un tempo indeterminato, la nuova finestra di valutazione di Nero Press Edizioni.
Cos’ha di speciale la Black Window, rispetto al vecchio metodo di valutazione manoscritti? Diverse cose, in effetti. Innanzitutto è, per l’appunto, una finestra, che rimarrà aperta per sole 48 ore a intervalli irregolari durante il corso del tempo. La frequenza dipenderà dalla nostra velocità nel valutare i manoscritti pervenuti e, ovviamente, dalla quantità delle opere da leggere.
I generi che valuteremo sono gli stessi di sempre – andateveli a vedere qui – ma, di fatto, saremo più selettivi in fase di ricezione. Tanto per cominciare, i testi (stavolta potranno essere inviate le opere complete, fin da subito) dovranno rispettare in partenza la gestione dei dialoghi tra caporali, perché ci aspettiamo che chi vuole pubblicare non Nero Press conosca un minimo le nostre norme redazionali, e che ci siano i fantomatici numeri di pagina che quasi tutti dimenticano di inserire (me compreso! n.d.r.).
L’ambientazione, se possibile, meglio sia italiana: anche se questa non sarà comunque una discriminante per la selezione, opere ambientate in altri paesi verranno giudicate con occhio più critico, in quanto sarà fondamentale la loro credibilità.
Vogliamo poi che nelle biografie non venga fatto cenno di pubblicazioni a pagamento o in self-publishing. Sappiamo che questa richiesta non passerà inosservata, e che potrà sollevare obiezioni, ma vedetela così: nostra la scelta di chi e cosa pubblicare, nostre le regole.
In ultimo, oltre alla presenza della sinossi, chiediamo un paio di altre cose interessanti: uno, che venga segnalato un target di lettori di riferimento (ovvero: chi pensate possa essere interessato a leggere la vostra opera?) e due, un pitch, ovvero una breve frase che riassuma il cuore della storia, qualcosa che colpisca subito l’attenzione. La nostra attenzione. Insomma: provate a conquistarci!
Mercoledi 11 marzo: tutti su Terraluna!
Mercoledi 11 marzo alle ore 19.00 presso la libreria Marcovaldo in Roma, si terrà la presentazione del mio romanzo Terraluna alla presenza di Francesco Troccoli, autore della prefazione.
Nonostante il libro sia uscito già da diverso tempo questa è la prima presentazione ufficiale. Sono vari i motivi che mi hanno spinto a ritardare questo incontro: i molti impegni con Nero Press, la scarsità di tempo, alcune problematiche personali. Ma finalmente ci siamo e poiché non so dire se e quando ci sarà un secondo incontro, mi auguro vivamente che tutte le persone che bene o male mi conoscono, qui a Roma, riescano a essere presenti.
Ci sarà anche un piccolo aperitivo, per smorzare i toni e affrontare l’evento con leggerezza di spirito. Non mi piacciono molto le presentazioni tediose e autocelebrative, e d’altra parte Terraluna è un luogo tutt’altro che adatto a sbrodolate e paroloni. Su Terraluna si lotta per la sopravvivenza, ogni giorno. Ci si spara e ci si prende a pugni. Si minaccia e si tradisce. Si esplode, persino, e si raccolgono i pezzi di gente di infima risma.
Insomma, venite che ci divertiamo.
Ore 19.00 presso la Libreria Marcovaldo in Roma, sita in Via Cairano 22 (zona Prenestina).
Qui la pagina facebook dell’evento creata dalla libreria.
Qui la pagina facebook dell’evento creata dall’editore.
Ci sarà anche un piccolo aperitivo,
Ritorno alla Mary Celeste: la recensione su Horror Time
Segnalo con piacere la recensione della Mary, come uso chiamare il mio libro quando ne parlo con gli amici, sulla rivista Horror Time. Il redattore Marcello Gagliani Caputo le assegna tre teschi, ma le parole con cui esprime il suo apprezzamento sono ancor più gratificanti.
Ne cito un estratto:
All’interno di un’opera di indubbio valore (una menzione speciale alla copertina del libro), Ritorno alla Mary Celeste è il cuore pulsante del libro, avvolgendoci fin dalle prime pagine in un’atmosfera a metà tra una vecchia storia di pirati e un’avventura ai confini della realtà, proprio come la nebbia che nasconde il relitto della nave maledetta. Tra omaggi alla letteratura che ha fatto del vascello un archetipo del genere e riferimenti alla tradizione lovecraftiana, dove spesso un semplice oggetto apparentemente inanimato si trasformava in una creatura viva e famelica, Ritorno alla Mary Celeste non è soltanto una storia dell’orrore, ma anche una storia d’amore negato, tra uomo e donna, ma anche tra un padre e la sua figlioletta, in cui perfino i sentimenti cadono vittima della maledizione che incombe sulla nave fantasma.
Il libro, lo ricordo, è disponibile sia in formato ebook che in brossura.
Ritorno alla Mary Celeste recensito su Il venditore di pensieri usati
Le parole con cui Riccardo Sartori descrive il percorso che lo ha portato a leggere Ritorno alla Mary Celeste mi ha strappato fin da subito un sorriso. Ve le riporto così come sono:
Vi dirò: quando l’ho preso ero scettico, sia perché gli autori italiani che mi piacciono posso contarli sulle dita di una mano (credo), sia perché il nome di Picciuti, per ora, è sconosciuto ai più.
Però, visto che lui ne ha fatto così tanta pubblicità, visto che su Anobii in 6 lo avevano già letto e valutato 4 stelline, visto che la versione per Kindle costa meno di 2 euro e visto che la copertina m’intrippava abbastanza, allora mi sono detto che sì, dai, potevo anche provarci. Anche perché l’autore lo avevo a disposizione su Faccialibro per chiedergli lumi ogni volta che avevo dei dubbi (leggi: gli ho rotto grandemente le balle).
Il risultato di questo suo “rischio”? Leggetelo da lui stesso:
Cari lettori, non me ne sono pentito! Questo racconto si fa leggere agevolmente, va giù come fosse una birra fresca a ferragosto, mi ha tenuto incollato alle pagine come pochi altri libri hanno potuto fare, cosa che ha valso la quinta stellina che vedete là in alto, accanto al titolo, e che lo pone fra le migliori letture di quest’anno.
La recensione assume poi toni un poco più seri e prende ad analizzare i racconti uno per uno.
Potete leggerla interamente qui.
Ritorno alla Mary Celeste recensito su Il flauto di Pan
Salpare a bordo della Mary Celeste significa intraprendere un viaggio avventuroso alla scoperta − o riscoperta − di alcuni archetipi dell’immaginario horror, completamente immersi in scenari da brivido.
Chi ha già avuto occasione di assaggiare la penna di Daniele Picciuti sa che parliamo di un autore particolarmente abile nell’affabulare e nel tenere sulla corda il lettore, capace di condensare sensazioni forti in spazi ristretti.
Così esordisce Miriam Mastrovito nella sua recensione su Il flauto di Pan. Già dalle prime righe devo ammettere di essere rimasto colpito dalle sue parole – generose – nei miei confronti. E, poco più avanti:
Rientrando nella metafora del viaggio, il percorso suggerito può dunque essere assimilato a un tour dell’orrore che snodandosi nello spazio e nel tempo ci pone a confronto con la Paura, intesa in varie accezioni, non mancando di accogliere nelle sue spire richiami, più o meno espliciti ai grandi maestri del genere.
Presentare ai miei lettori un “tour dell’orrore” è stato, in effetti, nelle mie intenzioni fin dal principio. Quando uso dire “salite a bordo della Mary Celeste”, condividendo il link al libro su facebook o su twitter, è proprio questo che intendo. Viaggiate con me, sull’onda delle mie parole scritte. Il tour dell’orrore ha inizio.
Ritorno alla Mary Celeste recensito su Demons of Paper
Non mi era mai capitato, finora, di ricevere una doppia recensione su una stessa vetrina web. Per questo, quando è apparsa la seconda recensione su Demons of paper non ho potuto esimermi dall’assumere un’espressione di stupore e forse pure un po’ ebete.
Qui di seguito riporto con molto piacere gli stralci di entrambe le recensioni. Oculate, a tratti critiche, ma che di fondo mi hanno colpito per la schiettezza delle opinioni.
Daniele Picciuti ha un modo di scrivere che mi piace moltissimo, riesce a trasmettere ogni emozione, riesce a mantenere con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, ma ancora non sono riuscita a capire se il libro mi sia piaciuto o meno. Lo ammetto, le atmosfere ci sono tutti, i personaggi e le trame sono affascinanti, veri incubi che sorprendono e che lasciano l’amaro in bocca, ma alla fine mi sono domandata “e poi?”. Già, questo mi è sorto spontaneo. Non sono proprio riuscita ad arrivarne a capo.
È come se mi mancasse qualcosa, capito?
Eppure qua c’è tutto, ci sono personaggi che prendono e che coinvolgono, ci sono ambientazioni che fanno tremare, c’è ogni cosa.
Leggi tutta la recensione qui.
Capita di rado che un libro di racconti non mi dispiaccia o, ancor meglio, mi tenga incollata alle sue pagine fino alla parola fine. Fino adesso, mi era capitato solo una volta con “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni perciò ero un po’ reticente all’inizio di questa lettura, ma c’è voluto ben poco perchè cambiassi idea.
Ritorno alla Mary Celeste è per l’appunto una raccolta di cinque racconti, tutti quanti pregni di inquietudine e di mistero, alcuni più di altri.
Leggi tutta la recensione qui.
Ditemi cosa avete letto e (con un po’ di fortuna) vi regalo un libro
Oggi vi parlo di un’idea. Ve la presento come contest, ma in realtà voglio sapere da voi qualcosa.
Non prenderò molto spazio, non la farò lunga, perciò fatevi forza e provate a finire la lettura di queste poche righe. L’idea è quella di un esperimento. In questo momento, l’Italia è piena zeppa di gente che scrive (eh, ci sono anch’io!). Che scrive e che vuole pubblicare, in un modo o nell’altro. Ma di questo abbiamo già parlato qui.
Però, quante di queste persone amano leggere altri autori italiani? Quanti di questi sono emergenti che hanno pubblicato con piccole case editrici?
Se anche voi siete degli autori (via, anche se non lo siete!) e se avete voglia di mettervi in gioco, rispondete in coda a questo blog, con i vostri commenti: ditemi chi avete letto (un autore italiano, anche più di uno) dicendo se vi è piaciuto o no, e perché. Non sarebbe male se specificaste anche il genere del libro (così, per capire anche i vostri gusti in fatto di letture).
Fra tutti quelli che risponderanno, entro il 31 maggio,verrà sorteggiato un fortunato con il solito metodo (Random.org) a cui regalerò la copia di un libro Nero Press Edizioni a vostra scelta fra quelli qui sotto:
Per ironia della morte (Claudio Vergnani)
L’Autunno di Montebuio (Danilo Arona e Micol Des Gouges)
I Racconti del Laboratorio (Autori Vari)
Minuti Contati (Autori Vari)
Se foste stati così bravi da averli già acquistati tutti, ci possiamo sempre accordare su una delle nostre prossime uscite. Una è già stata annunciata: Editoria. Istruzioni per l’uso (Laura Platamone).
In uscita “Il richiamo del sangue” di Mauro Saracino
È con piacere che annuncio l’uscita del nuovo libro di Mauro Saracino (già autore de La casa del demone, Il gioco della mantide, Ali di tenebra, Game Master) per Watson Edizioni.
Vi starete chiedendo come mai sono qui a presentare un libro non mio. Vero è che la funzione di questo blog è quella di raccogliere tutto ciò che mi riguarda, per avere una sorta di archivio web delle mie pubblicazioni, collaborazioni e quant’altro. In effetti, anche in questo caso è così, poiché la prefazione che fa da intro al romanzo è scritta di mio pugno. Oltre a questo, comunque, Mauro è un amico. La sua collaborazione nell’associazione Nero Cafè con la rubrica The Interpreter è preziosa e quindi è doppio l’entusiasmo con il quale scrivo queste righe.
Il richiamo del sangue è, come mi è piaciuto definirlo nella prefazione, un criminal horror. I personaggi che si muovono nell’universo di Mauro – che poi è comune in molti dei suoi libri (se non tutti) – in questo romanzo sono delinquenti che combattono tra loro per conquistarsi e mantenere il dominio nelle zone che rivendicano come proprie. In questa lotta fra le parti si muove il Castiga Morti, un individuo inquietante e pericoloso, un freelance che lavora per chi vuole e alle condizioni che più gli fanno comodo. Non ha amici, né padroni. Fino a quando non si imbatte in un’entità più grande di lui e delle varie parti in gioco. Quella che seguirà sarà un’escalation di sangue che trascinerà il lettore pagina dopo pagina fino all’incalzante finale.
Un libro che mi è piaciuto molto e che mi sento di consigliarvi.