Ditemi cosa avete letto e (con un po’ di fortuna) vi regalo un libro
Oggi vi parlo di un’idea. Ve la presento come contest, ma in realtà voglio sapere da voi qualcosa.
Non prenderò molto spazio, non la farò lunga, perciò fatevi forza e provate a finire la lettura di queste poche righe. L’idea è quella di un esperimento. In questo momento, l’Italia è piena zeppa di gente che scrive (eh, ci sono anch’io!). Che scrive e che vuole pubblicare, in un modo o nell’altro. Ma di questo abbiamo già parlato qui.
Però, quante di queste persone amano leggere altri autori italiani? Quanti di questi sono emergenti che hanno pubblicato con piccole case editrici?
Se anche voi siete degli autori (via, anche se non lo siete!) e se avete voglia di mettervi in gioco, rispondete in coda a questo blog, con i vostri commenti: ditemi chi avete letto (un autore italiano, anche più di uno) dicendo se vi è piaciuto o no, e perché. Non sarebbe male se specificaste anche il genere del libro (così, per capire anche i vostri gusti in fatto di letture).
Fra tutti quelli che risponderanno, entro il 31 maggio,verrà sorteggiato un fortunato con il solito metodo (Random.org) a cui regalerò la copia di un libro Nero Press Edizioni a vostra scelta fra quelli qui sotto:
Per ironia della morte (Claudio Vergnani)
L’Autunno di Montebuio (Danilo Arona e Micol Des Gouges)
I Racconti del Laboratorio (Autori Vari)
Minuti Contati (Autori Vari)
Se foste stati così bravi da averli già acquistati tutti, ci possiamo sempre accordare su una delle nostre prossime uscite. Una è già stata annunciata: Editoria. Istruzioni per l’uso (Laura Platamone).
27 risposte a “Ditemi cosa avete letto e (con un po’ di fortuna) vi regalo un libro”
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- J giugno 2013 -
malapunta di danilo arona (edizioni XII). si tratta di un horror fantascientifico. ciò che più ho apprezzato è il coraggio dell’autore. mi spiego. spesso si tende a proporre storie semplici per andare incontro al pubblico. in questo libro, arona propone invece molte idee, tutte difficili da mettere sulla carta. i sogni giocano un ruolo fondamentale nel racconto, così come i balzi temporali. per di più la storia è narrata da diverse voci. immaginatevi un po’ quanto difficile debba essere stato riuscire a presentare il tutto in modo coerente senza causare confusione nel lettore. eppure arona ci è riuscito.
Ho letto e sto leggendo parecchi autori italiani in questo periodo. Nomino i due romanzi che, per ora, mi sono piaciuti di più: “A viso coperto” di Riccardo Gazzaniga e “Il giocattolaio” di Stefano Pastor. Sono testi assolutamente diversi per genere e stile (il primo è un romanzo mainstream, vincitore del Premio Calvino 2012; il secondo è un horror, anche se molto particolare), accomunati dal fatto di essere originali e scritti molto bene. Però nessuno dei due autori è propriamente uno sconosciuto (Pastor ha pubblicato molti romanzi e racconti, prima di questo; Gazzaniga forse non aveva pubblicato nulla, ma ha comunque vinto un sacco di premi letterari, anche prestigiosi) e i due romanzi che ho citato sono usciti con Fazi ed Einaudi, quindi non certo piccole case editrici. Insomma se dovevo nominare esordienti assoluti forse ho sbagliato 🙂
Un colpo all’altezza del cuore, di Margherita Oggero. Pur riconoscendo le indubbie qualità stilistiche, l’originalità e l’ironia della scrittura, la trama si riduce a una storiella semplice semplice ed edulcorata all’italiana. Non stupisce che le avventure della protagonista abbiano ispirato una fiction di successo. Definirlo “thriller” da parte dell’editore è fuorviante. Mette in luce a mio parere il limite che si riscontra in molti autori italiani che si cimentano con questo genere: un gran soffermarsi sui sentimenti e il buonismo italico e pochissima attenzione all’intreccio e alla ricerca della credibilità della trama (quando ho letto della protagonista che prepara dei manicaretti per il carabiniere così gentile mi sono sentita male).
Io sono Vergy, di Claudio Vergnani. Dico poco perché vorrei lasciare una recensione più approfondita: lo stile è originale, riconoscibile e a tratti sorprendente. Un modo personalissimo di scrivere che di certo non è per tutti i lettori, alterna passaggi con riflessioni di un certo spessore ad altri (numerosi) di scurrilità (sempre però originali) che fanno parte del personaggio e strappano anche dei sorrisi.
Ora sto per iniziare Il suggeritore di Donato Carrisi.
Per quanto riguarda esordienti o semi esordienti, ho letto Racconti Neri di Patrizia Benetti, una raccolta di racconti brevissimi che spaziano dal noir, all’horror, al fantastico e che sono quasi tutti originali nell’idea e nello sviluppo. La scrittura è brillante e fresca, con un grande potere di creare immagini vivide. Qualche problema con le d eufoniche che lascia un po’ perplessi.
Gioie e Sapori, di Sergio Oricci: definirlo un romanzo (horror) è un po’ troppo a causa della sua brevità (100 pagine). È una novella che inizia come un racconto sulla vita lineare e rassicurante di un piccolo paesino e sconfina subito dopo nel weird e nell’horror. Una scrittura pulita, corretta, un buon prodotto che avrebbe rivelato di più sulle doti dell’autore con uno sviluppo più approfondito. La difficoltà e, di riflesso, la bravura di un romanziere sta anche nel creare un intreccio complesso, dilatare la storia, ampliarla e creare un mondo a 360 gradi.
rettifico: Per ironia della morte di Claudio Vergnani 😛
Potevate anche dirmelo di Enrica Aragona per Sesat edizioni, molto carino, lei è brava e fa molto ridere, e a viso coperto di Gazzaniga. Su quest’ultimo non mi pronuncio. 🙂
Di recente ho letto “La notte raccolgo fiori di sangue”, di Giorgio Pirazzini, Las Vegas edizioni. Mi è piaciuto molto, scorre veloce che è un piacere, la narrazione è in prima persona e al presente (cosa che, secondo me, dà una certa accelerazione al racconto). Non so classificarlo, sono onesto. Diciamo che è un horror-noir con un pizzico di psicologia e delle venature di grottesco (meglio non so definirlo…). Libro promosso, comunque. Poi in questi giorni sto provando a leggere “Tre volte all’inferno”, di Christian Borghetti, Perdisa. E’ una raccolta di tre racconti piuttosto lunghi (diciamo 100 pagine l’uno o giù di lì). Ho scritto “sto provando” perché la narrazione stile ottocentesco è pesantissima e mi sta dando non pochi problemi. In sintesi: non scorre, ma i racconti sono davvero buoni.
Ah… e nel frattempo ho ordinato “I vivi, i morti e gli altri”, di Claudio Vergnani, Gargoyle Books, ma deve ancora arrivare.
Tra gli italiani attualmente sto leggendo “I guerrieri d’argento” di Elvio Ravasio; “l’Eretico” di Alan D. Altieri; la “Collina del vento” di Carmine Abate (più letterario, di casa editrice grossa) e attendo con impazienza il libro di Giuseppe Lupo (altrettanto letteario) che uscirà domani.
Ho sul comodino “Alice nel paese della vaporità” di Francesco Dimitri da più di un anno, ma a differenza del fantasmagorico “Pan” (che consiglio assolutamente a chiunque), faccio fatica a trovare la forza di spingermi oltre la ventesima pagina.
Ogni tanto leggo un paio di racconti ultrabrevi dalla raccolta “Storie di Confine” di Wild Boar, di cui ho fatto parte anch’io.
Alice nel Paese della vaporità a me è piaciuto molto, ma confesso di non aver mai letto Pan.
L’ultimo libro italiano che ho letto è “L’ultimo rap” di Miriam Mastrovito. Una leggera (ma se analizziamo bene, mica tanto leggera) storia giovanile contro il sistema. Ora sono impegnato con le saghe di Turtledove. Quindi per un anno sono OUT 🙂
Di autori italiani, ultimamente ho letto Scarti di Roberto Bommarito,
Bianco su Nero, i racconti di fantascienza di Vittorio Curtoni, Mondo9 di Dario Tonani, Livido di Francesco Verso. Allo stato attuale, sto leggendo L’autunno di Montebuio e Codice Morto di Giovanni De Matteo. Tutti libri fantastici in tutti i sensi! 😀
@Daniele: non è che Alice sia brutto o banale, eh, solo non ha la forza avvintiva che mi aspettavo dopo aver letto il fratello. Se Alice ti è piaciuto, prova Pan. Non so se ti piaccia l’urban fantasy, ma in quel campo è il non plus ultra che abbiamo in Italia!
Ciao Daniele.
Di recente Ferro Sette di Francesco Troccoli, fantascienza allo stesso tempo avventurosa e di critica sociale ben scritto e avvincente. Mi è piaciuto molto anche La Corsa Selvatica di Riccardo Coltri delle, purtroppo chiuse, edizioni XII: un romanzo horror-fantastico che esplora le potenzialità sconosciute del folklore italiano.
L’ultimo liro che ho letto è stato “Il sussurro di Vico Pensiero” di Tina Cacciaglia, uno dei romanzi finalisti a Io Scrittore di due anni fa. UN mystery molto bello e interessante, ambientato nella Napoli dei bassi e della janare, delle tradizioni esoteriche e dei misteri. Uno studio sulla Napoli antica, velato di mistero e intrighi. Bello.
Sto leggendo, adesso, “Frankensten L’immortale” di Dean Koontz.
E, qualche mese fa, finivo di leggere anche io “Il Giocatolaio” di Stefano Pastor, che ha fatto il botto con Fazi e che è un bel romanzo. Molto particolare, finale incandescente (e dopo-finale forse un po’ troppo smielato), ma bella trama, ottimi personaggi e ambientazione azzeccata.
Morale della favola? Da Io Scrittore escono bei lavori…
poco e niente di scrittori emergenti. I miei capisaldi sono da sempre Benni, Evangelisti (dovresti saperlo :)) e di recente Ammaniti. Cito l’ultimo in ordine di lettura:
– Ammaniti: Come dio comanda. Storia assurda e insieme iper-realistica di cosa succede quando gli uomini credono che le proprie azioni siano determinate da una volontà trascendente. Cazzotto nelle palle.
Mi sovvengono un paio di segnalazioni interessanti sul fronte degli autori meno blasonati:
– Giacomo Papi, “I primi tornarono a nuoto”. Storia ipotetica di un domani in cui i morti ritornano, e sono più sani dei vivi. Vista dagli occhi di un medico italiano. Interessante.
– Francesca Genti, “La febbre”. Una Milano post-atomica (forse nel breve futuro?) popolata di individui assurdi quanto emblematici che oscillano tra violenza e poesia, da leggere fino in fondo senza tanti perché.
Non posso esimermi dal citare Dimitri, Barbi e Tarenzi come ottimi campioni del fantasy italiano, quello buono, che sia “urban” o meno.
Oddio, sono andato un po’ lungo. Pardon!
Di scrittori emergenti mi è piaciuto molto “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano, la storia parallela dei due protagonisti dall’infanzia all’età adulta, spesso intrisa di vicende tristi e dolorose. La narrazione mi è sembrata abbastanza fluida e la descrizione degli stati d’animo dei protagonisti è descritta in maniera tale che ci si rispecchia volentieri. E poi un libro che non h aun happy end, così come l’altro mi libro preferito “Il deserti dei Tartari” di Dino Buzzati; una bella e sottile metafora della vita e del suo scorrere inevitabile nel suo tran tran quotidiano, aspettando qualcosa o qualcuno che attui una fuga del tempo.
io ho letto ” La spiaggia senza mare ” di Ludovico Del Vecchio.
un giallo farcito di amore e tenerezza ricca di personaggi umani.
Stupendo, da non perdere… io attendo con ansia il suo prossimo libro.
buona lettura
Ho letto (più volte) ‘’Mondo9’’ di Dario Tonani ,un libro squisitamente claustrofobico ,malato,un giusto dosaggio tra fantascienza,horror e tanto altro. Il libro è consigliabile anche a chi non ami questo genere: la magica scrittura dell’autore conquista il lettore a prescindere dai gusti personali .
”Il Segno dell’Untore” (un giallo storico a dir poco eccellente) e ”Chartago” (il mio romanzo storico del cuore ,bellissimo!),entrambi di Franco Forte.
”Il Professionista” Appuntamento A Shinjuku L’Assalto (inutile dirvi che leggere un maestro del noir è sempre emozionante! : )
Poi ho letto da poco gli scritti di due eccellenti autrici: ‘’Le radici del Male ‘’di Alda Teodorani, e ’’Non toccatemi il sangue’’ di Diana Lama (entrambe con Mezzotints Ebook), ne ho gradito molto la trama e la scrittura.
‘’Io Vedo Dentro Te’’,della bravissima Alexia Bianchini (lo consiglio a tutti,molto bello);
’’Malapunta’’ di Danilo Arona (edizioni XII) :un bell’horror fantascientifico;
Poi ancora ‘’Warriors’’ di Alan D. Altieri, ;
‘’L’Unica Ragione’’ della bravissima scrittrice napoletana Enza Alfano,casa editrice Homo Scrivens ( ’’Il dramma della follia è raccontato sullo sfondo di un’Italia intimamente vissuta,dalla guerra fino ai nostri giorni. L’autrice della narrativa campana intraprende la strada della saga familiare e del romanzo generazionale con uno stile nuovo,profondo,egregio).
‘’Antidoti Umani’’ e ‘’E-Doll’’ di Francesco Verso (interessanti, attuali).
Chiedo scusa se non ho potuto citare tanti altri,ma la lista è lungarella.:)
Ovviamente non ho intenzione di fermare la mia lettura all’‘’italiana’’. 🙂
Claudia Graziani.
Ho letto (in rigoroso ordine sparso) : Le radici del male di Alda Teodorani, molto forte, un pugno nello stomaco, direi, ma geniale per certi aspetti, poi Non toccatemi il sangue di Diana Lama, racconti molto simpatici, anche se leggendo bene si trovano certe piccole puntata verso un tipo di horror che non mi dispiace per nulla, e WAR di Dario Tonani, capace di portarmi verso un mondo molto particolare, con i droni che non consigli a nessuno di incapparci (questi editi dalla mezzotints). Sempre di Tonani ho leto Mondo9, capace ti portarci verso un mondo duro, cattivo, aspro ma di una bellezza disarmante.
Ho letto l’ordine delle sette spade, un bel fantasy moderno edito da la mela avvelenata, della medesima casa ho letto Vae Victis, di Danilea Barisone, fantastico per l’originalità, molto evocatico, e poi ha un rimando al mito assoluto di Chtulu…, quindi Le paludi d’Athakah di Stefano Mancini, un fantasy interessante per l’idea di base, ovvero dove gli essereiumani non sono i protagonisti ma comprimari di elfi e nani, e parte dell’ originalità è dovuta anche alla storia che si svolge in un arco temporale di 500 anni. Ho letto La tigre nella notte di ALFRED BESTER, un libro che mi ha colpito molto per l’intensità dell’odio, della rabbia del protagonista, fermo restando l’abilità descrittiva dell’autore, che non conoscevo. Sempre di Urania Mondadori ho letto nel segno di titano di John Varley, mi è talmente piaciuto che mi sonosubti procirato il primo volume della trilogia, titano, e mi accingerò a leggere più avanti.
Di Alexia Bianchini ho letto REM e il mondo dei soffi ardenti; sono in attesa di leggermi altri suoi libri, A.Z.A.B. e le pergamene del destino, in prossimità di lettura.
Ho scoperto che Harry potter non è l’unica cosa che sa crivere la sua autrice, visto che il suo ilo seggio vacante l’ho divorato in una settimana.
Ho letto con gusto incredibie uno dei miei autori italiani che amo di più, Stefano Di Marino alisa Stephen Gunn, il suo Missione suicida è stato bello e gustoso come un bicchiere di limonata fresca in estate. Pura goduria.
Ho letto qualche altro libro, sia nel lettore elettronico che in formato cartaceo, ma comincio a non ricordare bene i titoli… vorrà dire che mi rifarò con le prossime letture, le comincerò a scrivere in un mio diario.
I due autori non italiani li ho inseriti nel flusso dei ricordi di cosa letto recentemente… ovvio che non soddisfino i requisiti da te richiesti 😉 . Ho letto altri 2 autori italiani, ho sulla punta della lingua i 2 nomi, però, uno letto sul giallo mondadori e uno edito dalla bompiani (mi sembra)… scherzi della memoria.
Ho letto un bellissimo libro di una autrice italiana Vincenza Alfano L ‘ unica ragione lo consiglio è emozionante attraversa tre generazioni di donne mettendo a nudo fragilità e incomprensioni
L’Estate di Montebuio (Arona letti tutti i libri o quasi) Il Giocattolaio (Pastor letti tutti i libri o quasi) Gotico Rurale (Baldini letti tutti i libri o quasi) Io Uccido (Faletti letti tutti i libri) Le Radici del Male (Teodorani) La casa di Sveva (Panzacchi) per citare alcuni italiani. Prossima lettura Vergnani quando avrò finito l’Ombra dello Scorpione (che proprio italiano non è ;-))
Ultimamente leggo quasi solo autori esordienti, italiani, con preferenza per le donne. Comunque:
“I ricordi non si lavano” di Aurora Frola Edizioni della Sera
“Roma per sempre” di Marco Proietti Mancini Edizioni della Sera
“la stanza vuota” di Francesca Montomoli (non ricordo l’editore)
“Io vedo dentro te” di Alexia Bianchini (non ricordo l’editore)
“Non mi diverto più” di Alberto Fezzi Historica Edizioni
“Festival maracana” di Vito Ferro Las Vegas Edizioni
“Angeli caduti” di Giuseppe Iannozzi Chicorivolta Edizioni
“L’unica ragione” di Vincenza Alfano (non ricordo l’editore)
“Il mondo ai tuoi piedi” di Livia Rocchi Camelozampa edizioni
E la pianto qui, ma potrei continuare a lungo.
“Carne innocente” di Costantini & Falcone (Historica) e “Re di bastoni in piedi” di Francesca Battistella (Scrittura & Scritture).
Perchè il sondaggio l’ho letto e si chiede di scrittori emergenti, piccoli editori, e via così.
Ultimamente (da due anni a questa parte) sto leggendo davvero poco e mi dispiace. Non ho mancato però di leggere tutti quei racconti brevi, dovuti alla collaborazione tra Mondadori e Delos Books, apparsi sui Gialli, Segretissimo e Urania. Mi sono divertito a leggerli e sono quasi tutti dei piccoli capolavori, con i loro difetti coma anche i grandi capolavori hanno. Non potrei citarne uno solo e quindi non ne cito nessuno, ma li consiglio a tutti. Oltre questi, ho letto “il segno dell’untore” di Franco Forte, un romanzo storico con dettagli molto precisi sull’epoca trattata (la peste nella Milano del 1576, potrei aver sbagliato la data per colpa della mia esagerata memoria). S’intreccia bene anche la storia d’amore, e ci sono pagine divertenti come altre molto meno ma ben inserite. I personaggi principali sono ben caratterizzati. Ritengo però che l’autore non abbia eguagliato la possanza narrativa di altri suoi romanzi storici (Cartago su tutti).
Il commento l’ho fatto giusto per dire la mia ma non mi aspetto di essere inserito nel contest: sono un pessimo lettore (almeno in questi ultimi due anni).
Oddio, io leggo un sacco, ma se parliamo di Italiani… ecco, mi viene in mente Buzzati, con i suoi racconti (“la boutique del mistero”; “il panettone non bastò”, e altri che non ricordo, più “il deserto dei tartari” che non è un racconto); poi ho letto Ammaniti (“Fango”, che nel bene o nel male ti resta dentro, e “che la festa cominci”); e pure Valerio Evangelisti (“il castello di Eimerich”. “Cherudeck”, “noi saremo tutto”, “Tortuga” e “Veracruz”). Che altro? Beh, “il prontuario dello scrittore”, del buon Franco Forte, ma non posso dire che sia un libro… è più un testo da studiare, e magari poi ho letto pure qualcun altro, ma or ora non ricordo.
Come puoi notare, sono autori che ben sanno caratterizzare i personaggi e creare atmosfere.
Ciao! 🙂
Riccardo.
(ah, già: ho letto pure molto di Calvino, di Benni e qualcosa di Baricco. Per ora accontentati, non sto qui a scrivere altri millemila titoli 😀 )
Ciao Daniele! Immagino che parli di autori italiani contemporanei… perché altrimenti ne ho una sfilza, con in testa tra tutti i grandi Moravia e consorte. 😀
Tra i contemporanei, a parte i libri e i racconti di molti compagni di penna ancora poco noti:
Michela Murgia
Mariangela Cerrino
Massimo Gramellini
Margaret Mazzantini
Franco Forte
Alessandro Baricco
Paolo Giordano
Dario Tonani
Barbara Baraldi
Claudio Marazzini
Gian Luigi Beccaria
Carlo Ossola
Maico Morellini
ce ne sono altri ma al momento non mi viene in mente nulle, diciamo che questi sono i più recenti, ma in generale a me gli scrittori italiani piacciono molto e se devo scegliere, salvo qualche rara eccezione… 😉