Archivio | Maggio 2013

Dylan Dog su Knife

Per me una cosa così “forte” non era prevedibile fino a qualche tempo fa. È davvero con orgoglio che vi presento – ma l’avrete già visto, anche se farò finta di no – l’ultimo numero del magazine di Nero Cafè, Knife 6, con all’interno uno Speciale dedicato a Dylan Dog.

La mia collezione, là nell’armadio, sta facendo tremare il mobile. Tutti i miei albi fremono per potersi unire a questo nuovo prodotto, cartaceo, dove spicca in copertina un Dylan disegnato dal bravissimo Marco Bianchini.

Sia chiaro, all’interno non c’è un fumetto di Dylan Dog – anche se un fumetto c’è ed è un bellissimo noir denominato Polvere, a firma Napolitano e Guardascione – ma lo speciale che vi troverete a leggere sarà, a modesto avviso di chi scrive, più che sufficiente a soddisfare la vostra insana voglia di sapere. Curiosità, sfaccettature dell’universo dylaniato vi aspettano tra le pagine del nuovo Knife. Marco Bianchini e Barbara Baraldi ci parleranno delle loro esperienze con l’indagatore dell’incubo.

Ma in questo numero non c’è solo Dylan. Troverete interessanti articoli e le interviste a Massimo Lugli e quel Mauro Saracino ora fondatore della Dunwich Edizioni. Per non parlare di un mio personale incontro-scontro con Vergy, un folle ex-militare nato dal genio creativo di Claudio Vergnani, che si è gentilmente prestato a comporre quello che definirei come un puzzle naturale.

 Insomma, scaricatelo e leggetelo, gratis. Oppure compratevi il cartaceo che, credetemi, ne vale sicuramente la pena.

 

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Intervistato da Altrisogni

A6_Cover DEF_IllustrazioneEccomi di nuovo qui per segnalare al volo un’intervista lampo rilasciata alla redazione di Altrisogni in occasione dell’uscita del mio racconto Pelle di Luna sul numero 6 della rivista dedicata ai mondi del fantastico.

Ne riporto un brevissimo stralcio.

Altrisogni: Alle spalle hai vari racconti horror anche piuttosto sanguinari. Altrisogni n.3 ospitava il tuo Caccia senza tempo, racconto di vampiri con un taglio e un approccio molto originali. In prossima uscita c’è un tuo nuovo lavoro. Come ti muovi tra i vari generi e in quale ti senti più a tuo agio?
 
Daniele Picciuti: Dunque, sicuramente mi piace spaziare tra i generi. Mi piace anche sperimentare, mi intrigano le contaminazioni. Già in primavera dovrebbe uscire un mio lavoro a cui tengo molto, ma che è davvero sperimentale, un fantasy a tinte forti – il titolo c’è ma è top secret – o unbad fantasy come mi piace definirlo, in cui non mancheranno contaminazioni con l’horror, il grottesco, il giallo e la fantascienza. E non dimentichiamoci dello stile e del linguaggio che ho voluto usare, che affondano le radici nell’hard boiled più nero. Indubbiamente mi muovo a mio agio in tutti i generi che tratto. L’horror rimane forse la componente primaria.

Scimmiette assassine (parte Seconda)

Avete già sentito parlare delle Scimmiette di Mare? E del Project “Kill Your Writer”?

Non sapete nulla di come, queste poverette, siano state salvate dalla “Malaeditoria”? Allora avete bisogna di rinfrescarvi la memoria qui.

Ora, immaginatevi un’orda indemoniata, famelica, di strani esserini azzurri che fanno versi da scimmia ma sono nate tra i liquami dell’Ilva, creaturine che rispondono all’amore di una folle “mamma” uccidendo chiunque lei voglia. In questa raccolta, sono stati chiamati all’ordine dieci autori – più due outsider – tra i quali il sottoscritto (con una storiella denominata Operazione ombrello, non vi fa già ridere?). Ognuno di noi doveva far uccidere un qualsiasi personaggio della letteratura da uno squadrone di folli scimmiette assassine.

Il risultato? Che lo scrittore “morto” vincitore, Valerio Evangelisti, colpito dall’ardire dell’iniziativa, è stato così disponibile da scriverne la prefazione. Vedrete cadere massacrati dall’esercito di scimmiette personaggi come Manzoni, Pascoli, Lansdale, Tokien, e poi la Meyer e la Rowling, Dan Brown, Howard e i Fratelli Grimm. Oltre a, come detto, Evangelisti.

Credetemi se vi dico che non si è mai visto un pulp così divertente!