Ritorno alla Mary Celeste recensito su Demons of Paper
Non mi era mai capitato, finora, di ricevere una doppia recensione su una stessa vetrina web. Per questo, quando è apparsa la seconda recensione su Demons of paper non ho potuto esimermi dall’assumere un’espressione di stupore e forse pure un po’ ebete.
Qui di seguito riporto con molto piacere gli stralci di entrambe le recensioni. Oculate, a tratti critiche, ma che di fondo mi hanno colpito per la schiettezza delle opinioni.
Daniele Picciuti ha un modo di scrivere che mi piace moltissimo, riesce a trasmettere ogni emozione, riesce a mantenere con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, ma ancora non sono riuscita a capire se il libro mi sia piaciuto o meno. Lo ammetto, le atmosfere ci sono tutti, i personaggi e le trame sono affascinanti, veri incubi che sorprendono e che lasciano l’amaro in bocca, ma alla fine mi sono domandata “e poi?”. Già, questo mi è sorto spontaneo. Non sono proprio riuscita ad arrivarne a capo.
È come se mi mancasse qualcosa, capito?
Eppure qua c’è tutto, ci sono personaggi che prendono e che coinvolgono, ci sono ambientazioni che fanno tremare, c’è ogni cosa.
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Capita di rado che un libro di racconti non mi dispiaccia o, ancor meglio, mi tenga incollata alle sue pagine fino alla parola fine. Fino adesso, mi era capitato solo una volta con “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni perciò ero un po’ reticente all’inizio di questa lettura, ma c’è voluto ben poco perchè cambiassi idea.
Ritorno alla Mary Celeste è per l’appunto una raccolta di cinque racconti, tutti quanti pregni di inquietudine e di mistero, alcuni più di altri.
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