Quarantacinquesima settimana – Nero
Giorno 304
Stamattina mi sono alzato presto… sono andato in plancia e ho visto Yama, fisso di fronte allo schermo che guardava fuori.
Aveva un’espressione vuota… e le sue labbra recitavano una qualche silenziosa preghiera…
Mi sono avvicinato e udendo i miei passi è tornato in sé.
Gli ho domandato se c’era qualcosa che non andava, ma mi ha risposto bruscamente di no e si è dileguato in un istante.
Fuori, c’era solo il buio…
Intanto Vov e Forges stanno lavorando al pannello. Il comandante è pessimista, secondo lui abbiamo ben poche speranze di ripararlo.
La possibilità che resteremo qui in eterno aleggia su di noi come un’ombra…
Ho i brividi solo a pensarci.
Giorno 305
Terra bruciata, rocciosa, scura… e sopra passi che si avvicinano… asce e spade che vibrano, cannoni informi che sparano… occhi rossi che scrutano… e urla, di battaglia… atroci e assillanti… che riecheggiano fino alla fine del cielo…
Poi il soffitto della mia cabina.
GLI INCUBI SONO TORNATI.
Non ne volevo parlare con nessuno… temevo fosse una cosa soltanto mia… ma sbagliavo. Navarra ci ha radunati in plancia e ci ha chiesto se avevamo sognato tutti.
A malincuore, ognuno di noi ha risposto di SI.
Allora ci ha mostrato quello che sta accadendo fuori…
E abbiamo visto… la Reliquia Oscura… APERTA.
E non solo.
Era DIVERSA… non più un cubo perfettamente sigillato… ma qualcosa di più imperfetto… le quattro pareti piegate verso l’esterno in modo da formare un’ellisse… inoltre le pareti non erano più piatte, ma in rilievo come se una parte di esse si stesse staccando dal resto della superficie… e la porta spalancata era rivolta verso di noi e mostrava un’incisione mai vista prima… che ricordava vagamente un teschio umano…
Non erano visibile creature né dentro né intorno alla Reliquia… ma sapevamo che presto sarebbe accaduto qualcosa.
Avevamo ragione, ma non è comparso nessuno.
Quello che invece è successo… è che la cassaforte ha continuato a mutare… e lo sta ancora facendo… si sta trasformando in qualcosa di diverso da prima… in qualcosa di oscuro… si sta EVOLVENDO…
Giorno 306
La mutazione continua… questa mattina la cassaforte era diventata qualcosa di completamente diverso… di oscuro…
Il cubo non esisteva più… al suo posto troneggiava un’immensa intelaiatura sferica… una gabbia… che prendeva forma da un nucleo centrale rappresentato da un teschio demoniaco che emanava una sensazione di allucinante angoscia…
Anche l’elevatore era scomparso… inghiottito, assimilato o Dio sa cosa in qualche modo misterioso dalla Reliquia Oscura che, anche attraverso lo schermo, sembrava intimarci di non osare nulla contro di essa… perché altrimenti l’avremmo pagata sulla nostra pelle…
“Il contatto con Nero l’ha riportata al suo antico aspetto…” ha commentato Navarra, impietrito di fronte a quello spettacolo “La Reliquia è una gabbia… una prigione forse…”
“Una gabbia per le anime…” ha aggiunto Nina, sorprendendo tutti. “Se pensiamo a ciò che ha fatto per tutto il tempo in cui è stata con noi… si potrebbe dire che è questo che rappresenta… che E’.”
Eravamo sconcertati… ma la supposizione di Nina poteva essere, a pensarci bene, la soluzione più vicina alla verità che eravamo riusciti a trovare finora.
Il pomeriggio non ha riservato sorprese… il pannello in sala macchine è ancora fuori uso… e tutti noi samo sempre più convinti che questa lunga attesa comporterà, entro breve tempo… un avvenimento straordinario e terribile, che sconvolgerà per sempre le nostre vite.
Non sappiamo quando… ma il domani è per noi un’aspettativa di vita fin troppo ottimistica… un’utopia.
Il domani, non è mai stato così lontano.
Giorno 307
Nascosta in un doppio fondo della dispensa nel reparto cucine, ho trovato una bottiglietta di whisky.
Un’autentica bottiglietta di whisky!!!
Ignoro completamente chi possa esserne il propietario, ma non mi sono fatto scrupoli di alcun genere nell’aprirla e berne un’ampia sorsata.
L’ho poi rimessa al suo posto, nel caso qualcuno si accorgesse della sua scomparsa…
Sarà il mio piccolo segreto.
Ma dopo un anno di acqua… un whisky mi è parsa la cosa più bella che potessi trovare a bordo…
Tuttavia questa lunga astinenza da alcool deve avere ridotto la mia solita soglia di resistenza, perché un’ora dopo dormivo profondamente nella mia cabina.
E’ venuta a svegliarmi Nina… ed è stato un risveglio eccitante…
Ho aperto gli occhi in preda a un piacere indescrivibile… a uno stato di ebbrezza sessuale devastante… e l’ho vista, lei, nuda come nudo ero io… piegata sopra di me per regalarmi l’estasi…
Non andrò oltre.
L’alcool dev’essere ancora in circolo dentro di me perchè mi fa scrivere cose intime che normalmente non scriverei.
Meglio continuare domani.
Giorno 308
Avete mantenuto la vostra promessa… ve ne sono grato. La Gabbia della Dannazione è tornata a casa grazie a voi… e questo è un passo importante in base al quale starà a me adesso adempiere alla mia promessa. Muovere guerra contro Algeroth, Ilian e Semai è stato a lungo valutato dai miei signori, Muawijhe e Demnogonis… fino a quando non si sono resi conto che sarebbe stato folle rivoltarsi contro i tre demoni maggiori… e così hanno cambiato idea. Sono molto spiacenti e mi incaricano di dirvi che quale ricompensa per la vostra impresa, sarete i primi ad entrare nella Gabbia… i primi dopo anni e anni di guerre…
Sarà un’esperienza appagante per tutti voi… se solo pensate che dalla Gabbia sono nati i più grandi nefariti degli Apostoli… tra i quali io stesso, Krysalsi… e un nome che certamente conoscerete bene: Saladino.
A molto presto, dunque… ci rividremo ancora nei vostri sogni!”
Mi sono svegliato urlando.
Ho chiuso gli occhi, li ho riaperti… ma ero lì, nella mia cabina.
Ricordavo esattamente tutte le parole di Krysalis… TUTTE!
Come se avessi imparato un testo a memoria.
Sono uscito in corridoio e non mi sono affatto sorpreso di trovarvi i miei compagni, altrettanto confusi.
Mi è stato subito chiaro che avevamo sognato TUTTI.
Ed era altrettanto chiaro che ci restava ancor meno tempo di quel poco che già credevamo.
Giorno 309
La Gabbia della Dannazione ci osserva.
Muta forma minuto dopo minuto… impercettibilmente… ma muta.
Ed ecco che tutto il nostro mondo di speranze è crollato in un istante.
All’interno della gabbia, avvolto da un alone di fuoco improvvisamente è apparso Krysalis… in tutta la sua magnificenza, una creatura bella e orribile allo stesso tempo, dall’aspetto regale e truce… un rettile con due piedi e due mani, vestito da principe e con una spada e un’arma da fuoco in pugno… e i due occhietti gialli che a tratti si venavano di bagliori scarlatti…
Era solo, almeno così sembrava.
Ci siamo fermati davanti allo schermo a guardarlo attentamente.
Forges ha richiesto dal computer uno zoom sui dettagli del suo corpo.
Era straordinaria la sua armatura grigia sopra la pelle a scaglie di serpente…
La testa piatta era disgustosa ma i suoi occhi tradivano una nascosta intelligenza che evidentemente quella testa era adibita a contenere.
E’ rimasto fisso, in piedi, dentro la gabbia a guardare verso di noi.
Sembrava che i suoi occhi bucassero lo schermo e ci giudicassero colpevoli… colpevoli di esistenza in vita.
Poi a un suo cenno del braccio, si è scatenato l’inferno.
Dal nulla… o meglio dalle rocce… dai mille pertugi nascosti delle rocce sono apparsi i suoi seguaci… esseri infomi dalle molteplici braccia e gambe che si dimenavano come forsennati…
Krysalis ha abbassato il braccio, puntando il dito verso la Libellula Azzurra… e quelle orride creature si sono avventate sull’astronave.
abbiamo attivato gli scudi fotonici ma non dureranno a lungo… e quando le nostre difese cadranno, la nave verrà presa e la nostra battaglia sarà un’inutile condanna a morte.
Per noi naturalmente…
Ecco… sta accadendo.
Devo posare il Giornale di Bordo.
Forges urla che gli scudi sono caduti… e quelle cose stanno entrando.
E’ tempo di sguainare la spada e combattere.
Giorno 310
Le creature fedeli a Krysalis sono entrate.
Hanno sfondato gli scudi e hanno fatto irruzione a bordo.
Vov, Forges ed io abbiamo raggiunto il portello che erano riuscite a sfondare… e le abbiamo accolti come meritavano, a suon di piombo e laser, cuocendogli la coda a dovere e rispendendole indietro urlando.
E’ stato così per due ore.
Le loro incursioni sembravano non finire mai… e credo fosse proprio questa l’intenzione dei nostri aggressori… spaventarci con la loro assuidità.
Ma li abbiamo respinti.
Michail faceva un centro a ogni tiro, mentre Forges ed io abbiamo attirato le orride creature fuori da quella che ormai consideravano una zona sicura… e le abbiamo fatte bersaglio dei nostri colpi… anche se sfortunatamente il vero bersaglio eravamo noi.
Già… perché dalle membrane attaccate alle pareti dell’astronave, quelle membrane che si sembravano così strane e di cui non conoscevamo lo scopo… sono fuoriuscite delle creature abominevoli fatte di carne marcia e sangue solidificato… cieche e sorde ma munite di zanne e artigli… che si sono avventate su di noi impedendoci di fatto una valida reazione.
Ci siamo ritrovati sovrastati dal loro numero… i colpi non ci bastavano più… e nemmeno il coraggio… e così ci siamo divisi, pensando di spiazzarle.
Io e Forges da una parte, Vov dall’altra.
Il comandante mi ha guidato attraverso un condotto dell’aria fino alla sala generatori. Da qui avremmo percorso le scale che portavano ai pieni superiori e quindi fino in plancia, dove ci aspettavano Nina, Yama e Navarra.
Quando finalmente li abbiamo raggiunti, Vov non era con loro.
Martin Forges mi ha guardato, io ho guardato Navarra e lui Nina.
Dovevamo tornare a prenderlo.
Tuttavia ci siamo resi presto conto che la plancia era circondata, isolata dal resto della nave… pressata da quel manipolo di creature immonde senza nome.
La porta d’acciaio che ci teneva al sicuro si stava lentamente sgretolando.
Devo bere dell’altro whisky… la mente è confusa, annebbiata… ma devo sscrivere, continuarre a scrivere.
Ecco.. devo scrivere ciò che accade ora. Adesso cche nnon vedo più bene ma appannato… che i colori mi sfuggono alla vista e i suoni mi giungono ovattati… e ricomincio a sbagliaare le parole…
Allora, un respiro.
Soo entrti. Sono entrati.
Le creature sono etrate, ci shnno collto di sosoprea… sorpresa.
Dio che mi succede!
Krysalis… mi sta guardando. Dall’ociho della gabbia. Dall’OCCHIO DELLA GABBIA… DAL TESCHIO DI FUOCO, MIO OSSERVA… NATHANIEL STAMMI VICNINO, DAMMI LA FORAZ… FORZA.
Il comandante ha aprto il fuoco, Yama si è avventto su di loro con la spada n pugno… ha fatto una streage di teste mozzate… e corpi suqartati… cazzo sto male, non riesco più a scrivere… no, di nuovo no… non più… non voglio ! NON VOGLIO!
Ma quelle creture eanno così tante… troppe.
Siamo corsi via, lontano, recandoci nell’unico posto ancora sicuro dell’astroave… almeno per ilmomento.
L’hangar.
Era vero. Non sembrava esserci pericolo immediato.
Siamo montati tutti a bordo dell’autoblindo… preparandoci ad usicre fuori… a scontrarci con l’esercito di Ktrysalis.
Poi è spuntato Vov.
E’ salito al volo seguito da un nugolo di esseri infernali… e ci siamo barricati dentro. Forges ha attivato il telecomando di apertura automatica e ilportello dell’haangar si è alzato, consentendoci di uscire allo scoperto… nel cuore gelido di Nero.
Abbiamo girato più o meno in tondo ,credo, per qualche ora… fino a quando non abbiamo ritenuto opportuno fermarci.
Allora ua parte di noi ha dormito, mentre io facvo il turno di notte.
Dopo poco, è cominciata.
Dapprima solo un furscio… fruscio… poi un suono più acuto, assordante.
Giiungeva a noi direttamente nel cervello… e questo più di due ore fa.
Navarra ha tentato di contrastarlo coi suoi poteri ma non ha potuto farci niente. Da allora, il fischio non ha più smesso… e mi sta mandando in tilt il cervello.
Debiltiati e sconfiti nell’anima, lottiamo per non morire, per non sottometterci… ma la forza mentale di Krysalis è pù forte…ci sta portando via la mente e l’anima… nonriesco piuù a scrvere. Vi prego di perdonarmi… ma devo andare. Forse dormire… forse morire… non so.
Ma devo reagire, in un modo o nell’altro.