Quarantatreesima settimana di volo
Giorno 290
Martin Forges ci ha proposto di tornare indietro.
A suo avviso con la nave in mano all’Oscura Simmetria, una volta atterrati avremo ben poche speranze di uscirne vivi… ma se invece invertiamo la rotta, una volta passata l’orbita di Plutone potremo di nuovo metterci in contatto con l’Alleanza e richiedere aiuto.
Resta il fatto che dove siamo ora non abbiamo cibo… e siamo sull’orlo dello sfinimento. L’acqua non ci terrà in piedi in eterno.
A questa proposta è seguita quella di Michail Vov, che ha suggerito di fare irruzione dall’altra parte, saccheggiare le scorte in cucina o in magazzino e ritornare qui. Allora sì, potremo valutare se tornare indietro o meno.
Per quanto suicida ci sia parsa la sua proposta, ci siamo resi conto che DOBBIAMO farlo o saremo morti
di fame prima di giungere a destinazione.
Così, domattina agiremo.
Giorno 291
Io e Vov davanti, Forges e Yama alle nostre spalle.
Con questa formazione ci siamo gettati nell’antro oscuro al di là del corridoio… lasciando Nina e Navarra in plancia, in modo da non lasciare sguarnita la nostra piccola base.
Dall’altra parte, la Libellula Azzurra era irriconoscibile… non sembrava nemmeno più un’astronave, bensì la gola profonda di una creatura infernale… filamenti di materia rossa colavano dal soffitto, oscure membrane sventolavano sotto un vento innaturale, ricoprendo le pareti intorno a noi… un odore acre di sangue ci stordiva mentre vi passavamo attraverso…
Non un suono però giungeva fino a noi…
Abbiamo raggiunto le cucine indenni e qui abbiamo messo in un sacco quanto più cibo riuscivamo a trovare. Il buio ci premeva addosso alimentando in noi paura e angoscia…
Siamo usciti in fretta, correndo verso le nostre camere. Coprendoci le spalle l’un l’altro siamo entrati per recuperare le cose più importanti – le pillole per l’insonnia, alcuni cambi per i nostri abiti e qualche prodotto per la pulizia del bagno, oltre al Giornale di Bordo della Croce del Nord (così potrò trascrivere gli appunti presi finora, ivi compresa questa parentesi). Siamo poi corsi via… increduli.
Increduli per non aver incontrato alcuna resistenza…
L’astronave, in realtà, sembra deserta.
Giorno 292
Aver mangiato ci ha riportato letteralmente in vita. Cambiarci gli abiti e la biancheria intima poi ci ha fatto sentire di nuovo umani…
Ho trascritto le ultime annotazioni sul Giornale di Bordo della Croce del Nord. Ho chiesto a Forges se stava compilando quello della Libellula Azzurra, ma mi ha risposto di no, di aver smesso da giorni ormai.
Gli ho chiesto perché e mi ha risposto: “A cosa serve raccontare questi giorni di morte e follia? Tanto sappiamo tutti come andrà a finire…”
Non ho avuto il coraggio di replicare, ma scriverò qui il mio pensiero: penso che è giusto riportare tutto nella speranza che qualcuno possa leggerlo e sapere cosa si cela dietro l’Oscura Simmetria. Il potere corruttivo di Muahwijhe si espleta attraverso i Sogni, quello di Demnogonis attraverso il sangue.
Un giorno, qualcuno annienterà i cinque Apostoli.
Un giorno lontano forse… ma mi piace pensare di aver dato un contributo importante a questo obiettivo.
Con la mia testimonianza, forse quel giorno, qualcuno riuscirà dove noi falliremo.
Giorno 293
Non possiamo più tornare indietro…
E’ assurdo, ma… la Libellula Azzurra è fuori dal nostro controllo.
In realtà non abbiamo mai pensato veramente di interrompere la missione… non eravamo affatto sicuri di volerlo veramente… ma allo stesso tempo il comandante Forges ha voluto tentare di riprendere il controllo manuale della nave… e non è stato possibile farlo.
Come con la Croce del Nord… l’Oscura Simmetria si è impossessata della nave…
Nero è sulla nostra rotta come una meta inevitabile ormai.
Oggi Nina e Vov si sono occupati della “latrina”, ripulendola al meglio e accatastando i rifiuti in un angolo dentro un cesto di metallo.
L’odore è notevolmente migliorato.
Secondo Forges arriveremo a destinazione fra sette giorni esatti.
Sette giorni.
Forse gli ultimi della nostra vita…
Giorno 294
Martin Forges ci ha raccontato un po’ di sé, oggi dopo pranzo.
Ha una moglie di nome Naomi e un figlio di nome Gabriel che lo aspettano su Luna. Vivono in un appartamento al decimo piano del centro… una zona immersa in un traffico nauseante di cui mai avrebbe pensato di avere nostalgia… e che invece aspira a rivedere più di ogni altra cosa.
Inquinamento e smog… un sogno, paragonati al sangue e alla morte… vissuti qui, nello spazio profondo del Sistema Solare… a milioni di chilometri dalla Luna…
Anche Vov si è sbottonato, parlando della sua vita dedicata alla sfida continua… sfida a se stesso, sfida alla vita e alla morte… sfida all’Oscura Simmetria. Da quando, all’età di otto anni, ha perso tutta la famiglia per opera di un branco di Eretici impazziti, ha dedicato la sua esistenza a combattere ogni forma oscura… mettendosi in proprio e vivendo dei compensi percepiti per le sue “prestazioni”.
Questa, a sentir lui, è decisamente la peggiore esperienza di tutta la sua vita. Mai come ora è andato così vicino a vendicare i suoi genitori… mai come ora è andato così vicino alla realizzazione dei suoi desideri più profondi: assestare un duro colpo all’Oscura Simmetria. Per quanto possibile…
A questo punto la conversazione si è affievolita… ma non ho potuto fare a meno di pensare a quali siano le mie VERE motivazioni, le mie ragioni INTERIORI… e quali siano quelle di Yama Watanabe, di Francisco Navarra… e di Nina naturalmente.
Giorno 295
Il silenzio che regna nell’astronave oltre quella porta è snervante.
Dove sono tutte le creature? Possibile che dopo la morte di Nazoko si siano ritirate? E dove? Nella cassaforte ?
O sono nascoste, in attesa che noi usciamo allo scoperto?
O forse sono semplicemente in attesa di sbarcare su Nero… e tornare a casa?
Nina opta per quest’ultima possibilità, aggiungendo però che ha la sensazione peraltro sgradevole che il nostro arrivo non sarà affatto una sorpresa… che Krysalis ci sta aspettando a braccia aperte…
Qualunque sia la verità, comincio a pensare che dovremmo fare qualcosa… forse tornare nel laboratorio per finire ciò che abbiamo iniziato… e distruggere la Reliquia Oscura una volta per tutte!
Giorno 296
Ne abbiamo parlato a lungo per tutto il giorno.
Ho proposto di tornare giù e distruggere la cassaforte.
E’ strano… non ero molto sicuro di volerlo fare… ma mentre lo dicevo agli altri, SENTIVO che DOVEVO farlo… che era giusto così.
Nina è con me, me l’ha detto subito, fin dall’inizio.
Anche Yama non si è tirato indietro.
Paradossalmente sembra che noi della Croce del Nord siamo più disposti a rischiare la vita rispetto agli altri… forse perché siamo andati così vicini alla fine da non averne più paura… o forse perché siamo semplicemente e irrimediabilmente pazzi.
Anche Vov si è detto favorevole all’incursione.
Forges ha espresso forti perplessità e con lui anche Navarra.
Il comandante si è detto preoccupato in quanto ritiene inutile mettere a repentaglio le nostre vite dal momento che fra quattro giorni saremo in balia delle forze oscure di Nero… e dovremo contare su tutte le nostre capacità per cercare di sopravvivere.
Il Mistico, dal canto suo, ci ha immediatamente svelato il perché dei suoi dubbi: dice di avvertire qualcosa… una sensazione di pericolo imminente… una percezione nascosta che non riesce ancora bene a decifrare… ma che è certo riguardare proprio il laboratorio.
Maxwell, o meglio ciò che è diventato, sta progettando qualcosa… e probabilmente conta proprio su un nostro intervento per tenderci un’imboscata.
Se questo è vero, le cose cambiano radicalmente…
Mentre iniziavamo a desistere dal nostro intento, Yama ha espresso il desiderio di tentare ugualmente.
“Siamo sopravvissuti fino ad ora.” Ci ha detto con una sicurezza tale da infondere coraggio anche a me. “Ce la faremo anche stavolta. Avanti! La cassaforte deve essere distrutta… PRIMA che arriviamo su Nero!”
“Perché?” Ho chiesto sorpreso.
“Non lo so. ” Ha risposto, stringendosi nelle spalle. “Ma sono sicuro che Francisco saprà darvi una risposta!”
Abbiamo guardato Navarra.
Annuiva leggermente, tenendo la testa china.
“Navarra!” La voce di Forges tradiva una certa apprensione “Vuoi spiegarci?”
Il Mistico ha sospirato, quindi ha alzato lo sguardo ed annuito.
“La Reliquia Oscura assorbe potere dalla morte, dal sangue, dalla paura, dall’odio… dalle emozioni negative e dal compimento di atti sacrileghi e violenti. Quando saremo su Nero, si caricherà come una bomba pronta ad esplodere!”
Le sue parole ci hanno scosso come fuscelli al vento.
“Perché ne parli soltanto ora?” Ha voluto sapere Nina.
“Perché…” il Mistico esitava. “Esiste un piano d’emergenza.”
Noi cinque ci siamo guardati esterrefatti.
“Di che stai parlando?” Ha domandato Forges.
Navarra si è sfilato gli occhiali da sole, mostrandoci una serie di pulsantini su una delle stanghette.
“Che diavolo è?” E’ stata la mia reazione spontanea.
“Comandi per l’attivazione di una bomba nucleare sistemata nella sala generatori.”
Di colpo ho capito.
Ho capito che la Serenissima non era l’unica autorità a volere che la nostra missione avesse un esito positivo… anche a costo della nostra vita. A quanto pareva, la Fratellanza aveva studiato un piano altrettanto disperato.
“Vuoi far saltare la nave? ” Michail Vov sembrava frastornato da quell’eventualità. “Con noi dentro?”
Navarra è rimasto un istante in silenzio, osservandoci uno ad uno con attenzione.
“Sì. ” Ha risposto. “Se sarà necessario.”