Trentaduesima settimana di volo

Giorno 213
Ho osservato attentamente Yama per tutto il giorno, oggi.
Ho voluto farlo per capire… per capire chi abbiamo davanti, chi è tornato dall’al di là, se il nostro amico o un clone senz’anima.
Non ha parlato mai con nessuno, eccetto il dottor Maxwell.
Nina ha provato ad avvicinarlo, ma lui l’ha scansata, non in modo cruento come successo con Shane, ma l’ha respinta.
Non ha fatto altro che starsene in disparte, con lo sguardo fisso in vuoti pensieri.
Ho chiesto a Maxwell se Yama tornerà mai quello di un tempo e lui mi ha risposto che il suo cambiamento è stato causato da noi, da quello che gli abbiamo fatto. La sua mente ricorda… e rifiuta la nostra vicinanza.
Ho provato a domandare a Maxwell se provi del  rimorso per averlo riportato in vita e mi ha guardato come se stessi bestemmiando. Mi ha detto che il suo unico rimorso è quello di non avergli cancellato la memoria, come avrebbe potuto fare. In quel caso Yama non avrebbe ricordato nulla, sarebbe stato un uomo del tutto NUOVO.
In tutta sincerità, Maxwell non è il tipo di persona che mi ispiri fiducia né ammirazione. Non posso fare a meno di paragonarlo al dottor Lowell, e mi rendo conto di come James avesse un senso dell’etica decisamente superiore.

 

Giorno 214
Oggi è venuta a bussare alla mia cabina Kora Parker.
Mi ha chiesto di seguirla nei laboratori, doveva mostrarmi qualcosa… e così siamo scesi di sotto. Mi ha condotto in un’ala del laboratorio dove non ero mai stato. Si trattava di una stanza VUOTA.
Quando la porta si è chiusa, mi ha detto che ci trovavamo in una camera asettica, predisposta come luogo di isolamento o di quarantena. Il suo grado di isolamento acustico non permetteva ai suoni di uscire all’esterno… quindi qualsiasi cosa fosse successa all’interno non sarebbe stata udita al di fuori.
Le ho chiesto perché mi avesse portato lì.
Lei si è slacciata il corpetto, mostrandomi i grandi seni bronzei…
Non ha detto una parola, si è avvicinata e mi ha attirato verso di lei a forza…
Non ho saputo resistere.
Ho pensato a Nina… ma allo stesso tempo ero conscio della sua lontananza… e della vicinanza di Kora.
Abbiamo fatto l’amore sul freddo pavimento, eccitati come non mai.
Quando abbiamo finito, avevo una serie di graffi sulla schiena e il sapore della sua lingua in bocca.
“Conosci la strada, vero?” Mi ha detto gelida mentre si rivestiva.
Questo particolare mi ha svelato che non ero stato altro che un diversivo per lei, un gioco… o forse un puro sfogo sessuale.
L’idea non mi dispiace.
Il mio cuore… batte ancora per Nina… nonostante tutto.

 

Giorno 215
Kora. E’ da stamattina che non riesco a togliermela dalla mente.
E’ una donna selvaggia, così irruente e decisa…
Ho passato del tempo con Nina nel pomeriggio, ma continuava a balzarmi alla mente il ricordo di ieri… del corpo avvinghiato di Kora… dei suoi seni caldi e avvolgenti…
Il pensiero mi comunica vita.
Invece gli occhi spenti di Nina insinuano in me solo ombre… tristezza e nostalgia. Quando la guardo, è come se avessi davanti un bel ricordo che pian piano sta sfumando…
Non è più la stessa donna che ho amato… ma non riesco a non amarla ancora…
Solo che non riesco più a penetrare la sua barriera…

 

Giorno 216
Francisco Navarra ha una personalità eccezionale. Non so spiegarmi il perché di quest’affermazione, in fondo lo conosco poco… tuttavia quando parla, quando ci spiega di come la FEDE possa annientare con la sua luce il buio dell’oscurità, non riesco a non credergli…
Sento la sua forza in me… sento il coraggio tornare nel mio cuore… sento rinascere nuove speranze…
Sento che forse dopotutto la missione può avere successo.
“Noi porteremo la LUCE su Nero” mi ha detto oggi, in disparte “Non devi temere per le nostre vite, né per la tua… non sono veramente importanti… ciò che è importante è la vita del nostro mondo futuro… è la speranza che porteremo nella nostra civiltà, nel cuore della gente…”
Grandi parole. Immense.
Io tengo alla mia vita… ma avendo sperimentato la morte interiore, posso affermare che è GIUSTO e DOVEROSO andare avanti, fino in fondo.

 

Giorno 217
Ho provato a parlare a Nina di ciò che mi ha detto ieri Navarra.
E’ strano… mi ascoltava, eppure nei suoi occhi continuavo a vedere un vuoto sconfinato. Era come se lei non fosse veramente lì, come se non mi ascoltasse davvero…
La sento così lontana… e invece vorrei… vorrei vederla di nuovo sorridere.

 

Giorno 218
Stanotte ho avuto di nuovo un incubo.
Stavolta diverso… perché non aveva me come protagonista… bensì Nina. Era sull’orlo di un abisso e guardava in basso, verso il mare dell’oscurità. Neri flutti di morte si protendevano come onde verso di lei… e il suo sguardo era vivo… sapevo che ne era attratta, sapevo che si sarebbe lasciata andare se solo avesse voluto…
Nel sogno la chiamavo, ma lei non si girava.
Poi, metteva un piede nell’abisso… io gridavo… e la vedevo precipitare nel baratro…

Al mio risveglio Nina era accanto a me, nel letto.
Era nuda e stava dormendo dolcemente.
Sono rimasto a guardarla a lungo, incredulo.
Non ricordo affatto di averla invitata ad entrare, né ricordo di averla sentita intrufolarsi in cabina… né avrebbe potuto, giacché ho preso l’abitudine di chiudermi dentro dall’interno.
Né ricordo di aver fatto l’amore con lei…
Le ho accarezzato piano la pelle… e ho scoperto lo splendido tatuaggio che ha sulla schiena, un tribale sferico dal significato enigmatico.
Poi devo essermi riaddormentato.
E quando mi sono risvegliato, stamattina, di lei era sparita ogni traccia.
Avevo solo il suo profumo ancora nelle narici…
Quello che è successo dopo, è ancora più assurdo.
Sono andato a cercarla e l’ho trovata in sala mensa, che faceva colazione da sola. Le ho chiesto come mai se n’era andata senza salutarmi, al che mi ha guardato come se fossi pazzo.
Le ho ricordato che aveva passato la notte con me… e lei si è alzata di scatto guardandomi con occhi pieni di terribile astio, che mi ha ferito in fondo all’anima.
“Non voglio più avere nulla a che fare con te” mi ha risposto “Non sognare a occhi aperti!”
E se n’è andata…

 

Giorno 219
Michael Shane ha dato i numeri oggi. E’ scoppiato stamattina, mentre il comandante Forges ci metteva al corrente del fatto che l’Alleanza aveva deliberato che uno dei sopravvissuti della Croce del Nord avrebbe dovuto stendere un rapporto dettagliato su come si erano svolti i fatti, rapporto che avrebbe poi dovuto essere inoltrato via satellite.
Shane ha inveito contro Asano mentre era collegato, accusandolo di essere un idiota, che non si rende conto che NESSUNO DI NOI può fare quel rapporto… perché ognuno di noi ha vissuto quei momenti in modi differenti… e che ognuno di noi avrebbe buoni motivi per mentire nel rapporto… e omettere fatti invece accaduti.
Ikki Asano l’ha richiamato all’ordine e con lui gli altri Consiglieri, ma Shane lo ha mandato al diavolo e si è girato per andarsene.
Asano ha ordinato a Forges di mettere Shane agli arresti.
Il comandante ha fermato Shane, il quale ha reagito aggredendolo.
Io e Vov siamo intervenuti per separarli… ma Shane è riuscito a sfilare la pistola a Forges, puntandocela contro.
Forges ha reagito, tentando di disarmarlo… e prima che Shane potesse compiere ulteriori follie, Vov l’ha bloccato da dietro, permettendo a me e Forges di disarmarlo.
Ora è nella stanza di isolamento dei laboratori, ma niente mi toglie dalla testa che Shane avesse ragione. E’ stato deciso che il rapporto venga steso da me e Nina insieme, ma è tutto così inutile… e cosa diremo di quanto è successo tra noi? Certo non potremo mentire, perché i nostri soccorritori ci hanno sorpreso a compiere atti inumani che non potremo fare a meno di menzionare…
Ma forse è meglio così, è bene che l’Alleanza SAPPIA… a cosa ci stanno mandando incontro…

 

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Informazioni su Daniele Picciuti

Ultime pubblicazioni: Ritorno alla Mary Celeste (Dunwich Edizioni, 2013) I racconti del sangue e dell'acqua (Bel-Ami Edizioni,2011), Uomini e spettri (racconto in antologia, Bel-Ami Edizioni), Mistero (racconto in antologia, Il Mondo Digitale Editore). Presidente Ass.ne Cult.ne Nero Cafè Capo Redattore Magazine Knife Vice-responsabile Nero Press Edizioni

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