Dodicesima settimana di volo
Giorno 77
Oggi non è accaduto granché, Ora è notte. Tutti dormono.
Voglio fare qualcosa. Tra poco scriverò ancora…
Giorno 78
Quello che ho fatto ieri notte mi ha messo addosso un gelo che non so definire. Paura, forse. Terrore.
O meglio… orrore.
Sono andato nella sala della cassaforte e mi sono seduto nel buio a ridosso delle sue fredde pareti di metallo.
Ho accostato l’orecchio per ascoltare.
Non so cosa mi aspettavo di sentire. Niente credo.
O forse no, forse proprio quello che ho sentito…
Dentro doveva esserci un cadavere, almeno così pensavamo…
Ma io sentivo QUALCOSA.
Non so descriverlo chiaramente.
Un respiro forse può rendere l’idea… ma diverso. DIVERSO.
Come un bisbiglio, ma sottile… un fischio leggero, come di una gomma che si sgonfia… e a tratti qualcos’altro, un rantolo… come di catarro fermo nella trachea che non va né su né giù… ma ancora non riesco ad essere preciso.
Però c’è qualcosa là dentro.
Qualcosa che, ORA LO SO, deve restare lì.
E’ un bene non aver trovato la chiave. Forse… forse Lowell non aveva spostato il corpo per conservare al sicuro il suo Gene Oscuro… forse ha voluto solo metterlo sotto chiave perché sapeva… aveva capito… o forse temeva soltanto… che Neville non fosse morto. Che si trasformasse anche lui, come poi è successo a Chavez… in qualcos’altro. In qualcosa di abominevole! Forse aveva aperto la cella frigorifera per svolgere altre analisi e ha notato il mutamento…
Per quanto mi riguarda ho chiamato tutti a raccolta e ho detto loro ciò che ho sentito e quello che pensavo.
Siamo d’accordo ora. Anche il comandante.
Se troviamo la chiave, NON apriremo la cassaforte. Ci penseremo al ritorno… o meglio ci penseranno quelli della Cybertronic o della Fratellanza a farlo.
Di sorprese, ne abbiamo avute fin troppe.
Giorno 79
Siamo passati molto vicini a Saturno. Uno spettacolo immenso, coi suoi anelli di ghiaccio… i suoi colori vivaci, la sua presenza magnifica.
Yama ha detto che sembrava un guardiano d’altri tempi, un sorvegliante del cosmo, e i suoi anelli erano le sue armi, spade secolari che ci intimavano di non proseguire oltre.
L’ultimo avviso prima del punto di non ritorno…
La chiave ancora non si trova.
Ho il sospetto che Lowell potesse averla addosso quando l’abbiamo espulso dalla nave. Nessuno ha pensato a perquisirlo.
Che motivo avremmo avuto per farlo?
Sono passato davanti alla cassaforte con la stessa macabra sensazione di ieri. Anche gli altri la guardano in modo strano, anzi si tengono a distanza.
Dovrei farlo anch’io. Ma il mio spirito di esploratore mi induce a tornare…
ogni volta. Ora capisco perché siamo stati noi a dare inizio a tutto, ad aprire quel Sigillo… a liberare l’Oscurità…
Lo capisco e temo per le mie azioni.
Non devo commettere lo stesso errore.
Non devo.
Giorno 80
Giornata tranquilla, nulla da segnalare.
Eccetto un malore di Nina, che mi ha un po’ preoccupato.
Secondo lei è stato il cibo. Non mangiamo qualcosa di non liofilizzato da troppo tempo.
Giorno 81
Dopotutto forse c’è davvero qualcosa che non va nel cibo.
Oggi a pranzo sono stato male di stomaco anch’io e stasera è stato il turno di Yama. Eppure abbiamo mangiato cose diverse.
Se Lowell fosse vivo eseguirebbe delle analisi sui nostri rifornimenti… ma senza di lui abbiamo le mani legate.
Abbiamo chiesto ad Uber se è in grado di farle, ma dobbiamo aspettare dodici ore, il tempo che immagazzini le informazioni dei cd di aggiornamento relativi a “Virus, veleni e batteri”.
Cercheremo di non mangiare fino ad allora.
Giorno 82
Saltata la colazione, saltato anche il pranzo in attesa che Uber completasse le analisi su tre distinti campioni di cibo liofilizzato, la fame è cresciuta ma non certo al punto da spingerci a infrangere la dieta forzata.
Poi è venuto il responso.
Di quei tre campioni, due sono risultati contaminati.
CONTAMINATI.
E da cosa? Abbiamo chiesto al robot.
Uber è stato esplicito: GENE OSCURO.
Ci siamo sentiti male. Dentro.
La notizia ci ha travolto come un’onda anomala di un mare in tempesta.
Gli abbiamo chiesto come sia stato possibile e ci ha risposto che quel cibo deve essere stato esposto all’aria assieme a qualcuno degli infettati.
Eppure sono cibi imbottigliati ermeticamente.
Uber ci ha mostrato le bottiglie: nella parte superiore tra le scritte pubblicitarie sul tappo, c’era un piccolo foro.
Attraverso quello è stato iniettato qualcosa all’interno.
Qualcuno ha tentato di avvelenarci tutti DELIBERATAMENTE.
Ma chi?
L’unico in grado di farlo era probabilmente Lowell. Lui analizzava i campioni, lui avrebbe potuto estrarne i batteri e iniettarli in quelle bottiglie.
Ma che stava cercando di fare?
Forse era contagiato anche lui?
Non ci capisco più niente.
Ora dovremo fare molta attenzione. Domani effettueremo un controllo accurato di tutti i rifornimenti ed espelleremo fuori bordo quelli infetti.
Solo, mi chiedo, siamo sicuri che non ci sia ancora un traditore tra noi?
Giorno 83
Per quanto mi sforzi, non riesco a mettere assieme tutti i pezzi.
C’è qualcosa che mi sfugge, ancora…
Il Progetto Executive … il Gene Oscuro, la cassaforte … stanotte ho sognato tutto questo in modo indecifrabile, ingarbugliato… come se un gigantesco labirinto mi fosse crollato addosso e non trovassi più la via del ritorno…
Ma forse non c’è una via del ritorno. Credo che il Gene Oscuro mi abbia infettato… almeno in parte… ormai era tanto che non sognavo più…
Oggi ho chiesto a Nina se prova qualcosa per me.
Non mi ha risposto.
E’ stato terribile. Mi ha guardato con quei suoi occhi di ghiaccio… e ha sorriso. Le è uscito un piccolo sbuffo, un sospiro, non so cosa… e si è girata, andandosene per il corridoi,o ondeggiando il suo bel sedere…
Certo, non sono cose da scrivere su un Giornale di Bordo, ma chi se ne frega… stasera ho bevuto un goccetto di troppo credo… scrivo… scrivo e non capisco nemmeno più che cosa scrivo.
Il labirinto mi crolla addosso e sono di nuovo in trappola.
In trappola.
In trappola!