Trentaseiesima settimana di volo
Giorno 241
“Era come se non avessi più la mia mente… i miei poteri erano ridotti a zero, schiacciati da una potenza abominevole, che mi sovrastava… ridotti a brandelli! Letteralmente a brandelli…”
Con queste parole Francisco Navarra ha spiegato l’accaduto.
Aveva perso il controllo della stringa d’energia e questa si era spenta… perché qualcosa gli si era insinuato dentro, causando la perdita di contatto con la realtà. Una volontà estranea, potentissima… ma Navarra non sa cosa fosse… chi si nascondesse dietro tanto potere…
Forse Krysalis. O forse Nazoko si è trasformato in qualcosa di così potente da riuscire a dominare anche l’Arte di un Mistico…
In ogni caso, siamo in trappola.
E Reinberg sta sempre peggio… ormai è tenuto in vita dai macchinari, dal respiratore… da poche residue speranze.
Maxwell non sa cosa abbia contratto… ma qualsiasi cosa sia, lo sta lentamente uccidendo.
Giorno 242
Mancano ancora due mesi all’arrivo su Nero.
DUE MESI.
Dovremo resistere due mesi con l’Inferno al livello sottostante… so già che sarà impossibile, sarà arduo già resistere due giorni… o due settimane… figuriamoci due mesi!
Maxwell ritiene che Reinberg non supererà la notte, ormai è giunto alla fine… è un vegetale e il suo corpo sta rapidamente collassando.
Mi dispiace davvero molto per lui, lo ritenevo un uomo in gamba.
Abbiamo dormito stanotte, anche se solo poche ore, e i sogni sono tornati a tormentarci…
Giorno 243
Aaron Reinberg è morto.
Il comandante ha versato delle lacrime per lui oggi, parlandone come di un uomo di grande valore e coraggio. Si conoscevano da sei anni, erano alla loro quarta missione insieme… ed erano ottimi amici.
Quanto a me, stanotte non ho dormito… e neppure Nina.
Mi sono presentato nella sua cabina, aspettandomi di essere cacciato… ma non l’ha fatto. Mi ha detto di entrare… e sono entrato.
Dentro di lei…
Sì, abbiamo fatto l’amore.
E stavolta, al risveglio, non mi ha cacciato… né è scappata via.
Spero che questo ci leghi in modo indissolubile… come vorrei.
Giorno 244
Stamattina io e Vov dovevamo occuparci del corpo di Reinberg, caricarlo su una barella e portarlo nella sala obitorio per espellerlo all’esterno.
Non abbiamo potuto farlo però, perché… il corpo di Reinberg non c’era.
NON C’ERA!
Abbiamo dato l’allarme e ci siamo divisi in squadre per cercarlo… perché lo sappiamo bene cos’è accaduto… Reinberg è RISORTO, trasformato in un mostro… è stato infettato…
Il primo posto dove sono andato a cercarlo… è stato il livello sottostante.
Se l’Oscura Simmetria lo aveva richiamato, allora poteva voler da lui qualcosa… poteva ordinargli di RIAPRIRE IL LABORATORIO!
Nina, Vov ed io siamo scesi immediatamente a vedere.
Fortunatamente, non sembrava essere così… perché tutto era perfettamente sigillato come lo avevamo lasciato.
Ci siamo accordati affinché qualcuno restasse di guardia per impedire a Reinberg di passare, qualora fosse sfuggito alle altre ronde di controllo… e Vov si è offerto di restare.
Nina ed io siamo tornati indietro… e poco dopo alla radio ha gracchiato la voce di Maxwell. Diceva di aver trovato Reinberg…
“E’ qui!” Ha ripetuto più volte. “Siamo nell’ala nord. Reinberg è a terra! Accanto a lui c’è qualcosa… sembra una di quelle sanguisughe… KORA! Non ti avvicinare! KORA, NO!”
Poi la comunicazione si è interrotta.
Ci siamo precipitati sul posto e siamo stati i primi ad arrivare, impiegando meno di tre minuti.
Abbiamo individuato subito I CORPI a terra…
I CORPI.
Quelli di Kora e Maxwell.
Avevano profonde escoriazioni sulla pelle e lei una ferita piuttosto brutta al ventre… ma erano entrambi vivi.
Ci hanno raccontato di come Reinberg sia schizzato in piedi, gli occhi e la lingua di fuori… di come abbia colpito Kora con le mani e di come le sue unghie fossero diventate artigli… di come poi avesse aggredito anche Maxwell, scappando via ridendo.
Sì. RIDENDO.
Maxwell l’ha ripetuto quattro volte.
Ora lui e Kora sono in infermeria, seguiti da Forges, che ha stabilito di supervisionare gli esami controllando lo stato di salute dei suoi uomini in prima persona.
Ora ci dedicheremo di nuovo alla ricerca di Reinberg.
Ho già chiamato Vov. Yama sta scendendo per dargli una mano, qualora ce ne fosse bisogno.
Io, Nina e Navarra invece setacceremo l’astronave.
Reinberg non ci sfuggirà, non può svanire nel nulla.
Giorno 245
Rileggendo quanto ho scritto ieri, mi viene da ridere.
Reinberg non può svanire nel nulla, ho scritto… e invece è svanito.
Nel nulla, esattamente.
Non lo abbiamo trovato.
Da nessuna parte.
E nel frattempo non abbiamo neppure dormito granché… il che è positivo, perché non abbiamo avuto incubi.
Da quanto tempo siamo in piedi ormai?
Mi accorgo che siamo tutti molto stanchi…
Maxwell e Kora non mostrano segni di alcuna infezione… il che ci rallegra tutti. Maxwell ha eseguito una serie di esami partendo dai files recuperati sulla Croce del Nord e firmati da Lowell… riuscendo a stabilire che Reinberg ha contratto il Gene Oscuro.
Tuttavia non deve esserne portatore, altrimenti non si spiegherebbe come le analisi fatte su di sé e su Kora siano così perfette.
Tra poco comunicheremo gli ultimi sviluppi all’Alleanza.
So già che la loro reazione non ci piacerà…
Giorno 246
I contatti con l’Alleanza sono INTERROTTI.
Abbiamo provato per tutto il giorno a stabilire la comunicazione con la base di Luna, inutilmente. Secondo Maxwell, l’orbita di Plutone in qualche modo crea un’interferenza magnetica che ci impedisce di ristabilire ogni tipo di contatto.
Probabilmente, sostiene Maxwell, sarà così fino al nostro arrivo su Nero.
Siamo tagliati fuori… ogni altra decisione, d’ora in poi, ricadrà sulle spalle di un solo uomo: MARTIN FORGES.
La notizia non lo ha rallegrato, tutt’altro…
La prima decisione che si è visto costretto a prendere è stata quella concernente la ricerca di Reinberg.
Abbiamo studiato intorno a un tavolo la mappa della Libellula Azzurra.
L’unico percorso che può aver seguito per sfuggire a tutte le nostre ronde, è quello del condotto d’aerazione, che tuttavia non comunica più con il laboratorio e quindi non può esser tornato “all’ovile”.
Deve essere ancora in giro… e il suo scopo sarà certamente quello di APRIRE la porta blindata per far uscire l’oscurità dai laboratori.
Così, abbiamo deciso di stabilire dei turni di guardia da due persone nel corridoio del secondo livello.
Contemporaneamente, gli altri si divideranno per coprire l’astronave nella sua interezza.
E speriamo di prenderlo.
Giorno 247
Sogni… ancora sogni. Sogni.
Distese di morte sotto un cielo di piombo, acque ribollenti di gelidi acidi scorrono all’impazzata, straripando dagli argini e arrivando fino a noi…
Le nostre carni ne sono riarse, corrose e ridotte in poltiglia liquefatta…
Noi siamo morti… noi siamo la morte.
Siamo non-morti.
Siamo legionari non-morti.
Siamo figli del sangue degli Apostoli…
Siamo noi, demoni. Siamo noi, morti. Siamo noi, i superstiti.
Quando mi sono svegliato, ero madido si sudore e vedevo ancora la superficie nera del pianeta dell’oblio…
Accanto a me c’era Nina.
Era bellissima, nuda e bellissima… il suo tribale al centro della schiena mi osservava giudicandomi. Mi diceva: Bryan, vieni con me… vieni in me. Vieni… ed espia i tuoi peccati. Le tue colpe. I tuoi rimorsi.
Perché io ne ho di rimorsi… non c’è notte che non mi svegli pensando che avrei dovuto aprire la cassaforte per salvare Ibrahim Nazoko… eppure SO di aver fatto la scelta giusta. SO che il comandante ci avrebbe contagiato tutti… e anche Nina lo sa.
Come lo sa Yama e come lo sapeva Shane.
Dio, non avrei dovuto farlo… Nazoko andava salvato. Per quanto antipatico fosse, andava salvato.
Poi Nina si è mossa, voltandosi a guardarmi.
“Bryan, tu pensi di amarmi?” Mi ha chiesto.
I suoi occhi verdi erano fiaccole nella notte… dovevo soltanto seguirle per non perdermi ed essere al sicuro.
“Sì. “Ho risposto. “Sì, Nina.”
Lei mi ha guardato ancora. E ancora. E ancora.
Poi ha chiuso gli occhi e si è riaddormentata.
Il resto del tempo non vale neppure la pena di essere raccontato.
Reinberg ancora non si trova.