Ultimo aggiornamento

Giorno 319
Ho deciso di terminare questo Giornale di Bordo dopo una lunga riflessione. Mi sembrava giusto farlo.
Era doveroso… nei confronti di tutti.
Bryan vorrebbe così.
Il giorno dell’ultimo attacco… io ero di sotto, in sala macchine, a lottare contro il tempo per aggiustare il pannello di controllo delle funzioni di volo… quando la voce del comandante negli altoparlanti ha annunciato che eravamo sotto attacco.
Ho fatto più in fretta che ho potuto, mentre la nave vibrava sotto i colpi del nemico… ormai mancava così poco… ma quando finalmente ero certo di avercela fatta, ho scoperto con rammarico che il programma di decollo era irrimediabilmente compromesso… non solo… che i motori non erano in grado di orientarsi per il decollo neppure manualmente…
Potevamo volare, virare e atterrare, ma NON POTEVAMO IN ALCUN MODO DECOLLARE.
Sono corso su con la rabbia in corpo… ma in plancia non ho trovato nessuno.
Sentivo gli spari riecheggiare nell’astronave, ma non capivo da dove provenissero… poi ho guardato lo schermo che inquadrava l’esterno… e ho visto laggiù, spalla contro spalla, Bryan McCall e Yama Watanabe, che fronteggiavano l’intero esercito dell’Oscurità come due martiri pronti al sacrificio.
Sono corso fuori anch’io, incontrando i seguaci di Krysalis nella mia corsa, e ho aperto il fuoco più volte, stroncando ogni forma di non-vita che mi si parava davanti.
Quando sono arrivato all’esterno, Nina mi è arrivata addosso gemendo e siamo crollati insieme al suolo.
Krysalis è emerso dal buio, sovrastandoci con un ghigno beffardo… e d’istinto ho alzato l’arma sparandogli contro.
L’espressione sorpresa del Nefarita non la scorderò mai… come non scorderò mai il pezzo di faccia che gli ho strappato via dall’osso del cranio… mandandolo riverso al suolo, lontano da noi.
Nina aveva una profonda ferita su un fianco, era pallida e nei suoi occhi vedevo il nero fondo della sua anima disperata…
“Bryan!” Ha detto aggrappandosi a me per tirarsi in piedi. “Dobbiamo aiutarlo!”
L’ho sorretta, alzandomi a mia volta e cercando Krysalis con lo sguardo.
Era scomparso.
Guardando verso Yama e Bryan, mi sono reso conto di quanto fossero in pericolo…
Li sentivo urlare e sparare come se stessero scaricando sul nemico tutta l’oscurità che avevano assimilato in quell’anno di convivenza con i loro incubi…
Yama e Bryan, di nuovo insieme, fianco a fianco, dopo tanto tempo passato in conflitto…
Non sapevo se si fossero parlati o meno, se Yama avesse perdonato l’amico per quello che gli aveva fatto, se Bryan avesse perdonato se stesso per lo stesso motivo… sapevo solo che vederli là, statuari contro un esercito di Legionari Benedetti… mi faceva sentire fiero di appartenere a quel gruppo.
“Vov!” La voce del comandante.
Forges era affacciato dalla soglia del portello dell’astronave e indicava un punto al di là della prima schiera dell’ersecito di Krysalis.
Io e Nina abbiamo seguito la direzione indicataci… e lo abbiamo visto, Francisco Navarra, alto e fiero, coperto di sangue dalla testa ai piedi… che si trascinava dietro il cadavere di un legionario…
“SALITE A BORDO!” Ha urlato con la forza della mente. “ADESSO!”
Come se una volontà estranea si fosse impossessata di me, mi sono voltato di scatto verso la Libellula Azzurra.
Navarra VOLEVA che salissimo a bordo. Non capivo perché… ma sapevo che dovevamo obbedire.
Nina mi ha guardato con un’espressione sofferta e capivo che voleva restare… per Bryan.
Mi sono girato di nuovo per cercare lui e Yama e li ho visti ancora più imperanti di prima… che combattevano con le loro spade, corpo a corpo… e questo significava che avevano finito tutti i colpi dei loro mitragliatori.
Non avrebbero resistito a lungo… e in ogni caso, noi non saremmo riusciti a raggiungerli in tempo… almeno così credevo.
Poi Krysalis è emerso dalla folla urlante, avventandosi sui due combattenti.
“SALITE HO DETTO!” Di nuovo la voce mentale di Navarra. “STO PER MORIRE… MA POSSO ANCORA SALVARVI! SALITE, ADESSO!”
Non ho potuto fare a meno di obbedire.
Sono salito a bordo, come ordinato dal Mistico… e Nina è salita con me, fermandosi sulla soglia a guardare gli ultimi sprazzi della battaglia.
Bryan e Yama stavano combattendo contro Krysalis… che nonostante avesse mezza faccia in frantumi si muoveva come una furia… abbattendo la sua arma da taglio, una sorta di ascia bipenne che sfolgorava di rosso ad ogni colpo, come se stesse brandendo uno stiletto… e così ho visto Yama crollare sotto l’ultimo attacco, il petto squarciato in pieno… e ho sentito Bryan gridare…
In quel momento Navarra si è come illuminato di una luce dorata abbagliante… e la Libellula Azzurra ha cominciato a tremare… e ha sollevarsi da terra.
“Ci sta facendo decollare!” Ha esclamato Forges, con le lacrime agli occhi. “GRAZIE, NAVARRA! GRAZIE!”
Ho guardato Nina.
Anche lei piangeva… ma le sue non erano lacrime di gioia.
Guardava Bryan lottare con tutte le sue forze contro Krysalis… e sentivo il suo dolore farsi più grande ad ogni istante che eravamo più lontani da terra…
“NINAAAAA!”
Il grido riecheggiante di Bryan è risuonato per tutta la vallata rocciosa… e d’istinto ho guardato giù, verso di lui… i miei occhi fissi sul bagliore nel buio della sua spada che si abbatteva sul collo di Krysalis e gli mozzava la testa demoniaca dal corpo…
E poi l’URLO, unico e devastante… di tutti i Legionari Urlanti e di quelli Benedetti… un urlo così inumano e devastante da scuotere l’astronave stessa e l’aria che respiravamo…
“BRYAN!” La voce di Nina era spezzata dal dolore.
E’ bastato un battito di ciglia, poi Bryan è scomparso, sepolto sotto l’orda demoniaca… e con lui anche Navarra.
La Gabbia della Dannazione, viva sotto di noi ha iniziato a vibrare anch’essa… fino a che un’onda di fuoco non è emersa dal buio al suo interno, divorando la sua stessa struttura… come se la morte di Krysalis avesse innescato una sorta di processo di autodistruzione…

I motori hanno rullato e girandomi mi sono accorto che Forges non c’era.

Il portello ha iniziato a richiudersi e ho tirato dentro Nina.

Poi il comandante ci ha portato via, lontano dalla voragine e da Nero… e un istante dopo la Gabbia della Dannazione esplodeva con una deflagrazione che ci ha sospinti in avanti come foglie in balia della tempesta. Per un attimo Forge ha perso il controllo della nave… ma grazie alla sua abilità è poi riuscito a riacquistare l’assetto di volo, sfrecciando fuori dall’orbita del pianeta oscuro una volta per tutte.
Oggi è una settimana che siamo partiti e il viaggio è ancora lungo.
Tuttavia man mano che ci allontaniamo, gli influssi negativi di Muawijhe diminuiscono e i nostri sonni sono più tranquilli.
L’obiettivo originario… trovare e richiudere il Sigillo Oscuro… è ormai lontano quanto una follia. Essere arrivati su Nero ed esserne usciti ancora vivi è già un autentico miracolo…

Ne siamo usciti vivi… noi tre, ma non indenni.

Nina è distrutta.

Molto più di me e Forges, credo. In fondo è l’unica superstite della missione originaria, ha attraversato un inferno lungo quasi un anno… e l’unica cosa che aveva guadagnato da questa storia – l’amore di Bryan – le è stato strappato all’ultimo momento, senza pietà.
Ma deve essere fiera di lui… di lui, di Yama e Navarra… che si sono sacrificati per permettere a noi di vivere.
Io non li dimenticherò mai.

MICHAIL VOV

GIORNALE DI BORDO – ULTIMO AGGIORNAMENTO

 

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Informazioni su Daniele Picciuti

Ultime pubblicazioni: Ritorno alla Mary Celeste (Dunwich Edizioni, 2013) I racconti del sangue e dell'acqua (Bel-Ami Edizioni,2011), Uomini e spettri (racconto in antologia, Bel-Ami Edizioni), Mistero (racconto in antologia, Il Mondo Digitale Editore). Presidente Ass.ne Cult.ne Nero Cafè Capo Redattore Magazine Knife Vice-responsabile Nero Press Edizioni

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