Venticinquesima settimana di volo
Giorno 168
Nuova discussione tra insonni sull’orlo della pazzia.
Le comunicazioni non sono ancora riprese, causa Urano suppongo, ma questo mi ha dato modo di riflettere. Shane ha proposto di NON comunicare all’Alleanza gli ultimi sviluppi, perché potrebbero decidere di lasciarci qui a morire. Ho obiettato che tutto sommato, se il Consiglio prendesse questa decisione, non sarebbe sbagliato. Il nostro stesso senso di responsabilità dovrebbe obbligarci a non chiedere aiuto. Riportare la cassaforte su Luna significherebbe esporre tutto il nostro mondo a un nuovo sconcertante pericolo.
Yama e Nina sono rimasti neutrali, cercando di sedare gli animi, ma su questo punto è ormai chiaro che io e Shane non ci prendiamo proprio.
Comunque il problema non si pone ancora, perché le trasmissioni sono interrotte.
Giorno 169
Nina si è addormentata oggi, è stata l’unica a farlo. In parte la invidio, in parte la compatisco… perché quando si è svegliata era in preda alle allucinazioni. Gridava frasi sconnesse circa un’ombra che aleggiava su di noi, sul nostro destino compiuto, sulla morte certa che ci aspetta su Nero.
L’abbiamo rassicurata, dicendole che stanno arrivando i soccorsi, ma lei ha replicato che non è vero niente, che l’Alleanza ha già scelto di abbandonarci… che siamo perduti.
Ora è tranquilla.
Solo, mi chiedo, chi sarà il prossimo di noi ad addormentarsi?
Giorno 170
Se fosse esistita una testimonianza del giorno in cui Lucifero precipitò all’Inferno, tale evento sarebbe stato descritto con le stesse parole che userò io per descrivere ciò che udiamo provenire dalla zona isolata.
Grida di creature immonde, indefinibili, che ci scuotono dentro scavando per ridurci all’osso dell’anima… lamenti, stridii, gorgheggi senza senso… tutto vorticosamente vicino… ma allo stesso tempo irraggiungibile, per nostra fortuna.
C’è un sentore di morte che non so descrivere…
Giorno 173
Sono ancora vivo. E sano di mente.
Incredibile… considerando i due giorni passati.
Allucinazioni, visioni, sogni, incubi, miraggi… il tutto condito dall’onirico battito del cuore nero della cassaforte … perché lo sappiamo ormai che LEI è viva… VIVA!
Due giorni di agonia.
Io mi sono addormentato. Shane si è addormentato.
L’unico a essere sveglio da ormai tre giorni, se non quattro, è Yama.
E’ un cadavere che deambula sull’astronave… che ci osserva dal torpore della sua aria trasognata… ma sempre vigile, nonostante tutto.
Io mi sono addormentato, dicevo. E ho sognato…
…una landa desolata, popolata da ghiacci eterni e ombre sinuose… creature indicibili che strisciavano verso di me… verso di noi, perché c’eravamo tutti… TUTTI, compresi Neville, Reiko, Uber e il dottor Lowell. Tutti quelli della spedizione… vivi ma allo stesso tempo segnati da una croce scarlatta sulla fronte… a simboleggiarne la morte.
E le ombre si addensavano su di noi… e vedevo una croce brillare sulla fronte di Yama, poi su quella di Shane, di Nina… e prendevo uno specchio per guardarmi… e allora vedevo la croce brillare sul mio viso…
Al mio risveglio quelle ombre sembravano ancora lì e ho iniziato a dare fuori di matto. Yama e Nina mi hanno bloccato e solo dopo un’ora sono tornato definitivamente in me. Non prima.
Quanto a Shane, ignoro i suoi incubi… ma al suo risveglio, ha tentato di strangolarmi. Mi è saltato addosso urlando, chiamandomi “Krysalis”… stringendo come un pazzo… tanto che ho creduto di morire.
Nina l’ha tramortito e quando si è svegliato, mezz’ora dopo, mi è venuto vicino implorandomi di scusarlo.
Naturalmente l’ho fatto.
Nessuno di noi è in sé.
Ogni incubo ci strappa via un lembo di umanità… e quando ne resteremo senza, allora non saremo più uomini, ma mostri.