Archivio | J dicembre 2010

I ragni zingari, di Nicola Lombardi

Il ragazzo abbassò il capo e guardò con intensità le fiamme delle candele. Grida e pianti, ovunque, ancora. Non c’era proprio rimedio. La vita si era capovolta, e ogni tentativo di raddrizzarla pareva vano. Era come stare dentro uno specchio, dall’altra parte. Ma qual era, poi, l’altra parte? Si chiese se fosse davvero uscito, da quel mondo rovesciato in cui aveva sognato di vagare, o se ci stesse ancora affogando dentro. E i ragni zingari? Erano lì con loro, dentro e fuori, e altri ne stavano arrivando.

Michele è tornato dalla guerra. Badoglio ha appena annunciato agli italiani che il nemico non è più tale. I soldati di stanza sul fronte albanese, improvvisamente smarriti, fuggono con ogni mezzo possibile, pagando chiunque abbia una barca per raggiungere l’Italia. Michele è uno di questi, reca nell’anima una disperazione che solo la guerra può instillare – come una lama affilata nella carne – ma continua a ricacciare indietro i fantasmi di quei giorni infausti, rinfrancato dal sogno di riabbracciare la sua famiglia. La mamma, il nonno, il fratellino Marco, sua sorella Adele e lo zio Berto.

Ma al suo ritorno il castello di speranze che si è costruito crolla sotto i colpi di un tumultuoso dolore: Marco è scomparso da tre giorni e nessuno sembra sapere cosa gli sia accaduto, seppur fin da subito appaia chiaro che non tutti dicono la verità. Michele inizia un’indagine personale che lo porta a rivangare un passato che tutti vorrebbero tener sepolto.

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