Recensione: Scream 4

Ci risiamo, la trappola dei sequel continua. In questo caso, come recita lo slogan del film, le regole sono cambiate. Uno slogan, appunto, che si diverte a prendere in giro i film horror e la loro prevedibilità. Quello che stupisce è come, in realtà, lo stesso Scream 4 risulti del tutto prevedibile. Alla fine non è che un remake dello Scream originale, con opportuni accorgimenti per mascherarlo ma, si sa, un fan dell’horror è difficile da ingannare.
Peccato perché, fino a dieci minuti dalla fine, si intravedeva uno spiraglio, la possibilità di uscire totalmente fuori dagli schemi, con un finale a sorpresa non nel contenuto ma nel suo sviluppo più estremo. Ma potevano Wes Craven e tutta la produzione permettersi di fermare qui una delle serie più gettonate degli ultimi anni? Potevano permettersi di rinunciare agli incassi di altri futuri sequel? Evidentemente no.Eppure eravamo vicini. Uccidere Sidney Prescott e darla bere a Linus e a Gale. Fregare tutti quanti. L’assassino, in questo caso, era vicino a farla franca.

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Informazioni su Daniele Picciuti

Tra le sue pubblicazioni: I racconti del sangue e dell'acqua (Nero Press Edizioni) Terraluna (Runa Editrice) Eddie e Melo - Il segreto dei Roccafiore (Plesio editore) L'inconsistenza del diavolo (Golem Edizioni) Dove arrivano le ombre (Nero Press Edizioni) Nero Elfico (Indipendent Publishing) Cursed Sails saga (Indipendent Publishing) Presidente Ass.ne Cult.ne Nero Cafè Co-responsabile Nero Press Edizioni

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