Laura Platamone intervistata da Daniele Imperi
Sul Blog Penna Blu, di Daniele Imperi, potete leggere una interessantissima intervista a Laura Platamone sulla figura dell’editor e sugli autori e gli editori in genere.
Incollo qui di seguito il primo confronto. Per le altre domande vi rimando al blog di Imperi.
Che cosa fa un editor? Puoi spiegare in parole semplici in che cosa consiste il tuo lavoro e perché è così importante per un libro?
Rispondere a questa domanda non è affatto facile, soprattutto perché nell’editoria esistono una confusione di fondo e una sovrapposizione di ruoli che non rendono perfettamente agevole distinguere chi fa cosa. Specie se si parla di piccole realtà. Ma proviamoci lo stesso. L’editor “puro” non si occupa solo di redazione ma anche di acquisizione. Il suo compito principale è quello di “intercettare” i testi validi che da una parte o dall’altra gravitano nella sua orbita, e proporli al comitato editoriale per la pubblicazione. Nel momento in cui la proposta viene accettata, lui diventa una sorta di “tutore” dell’opera e ne segue la crescita in casa editrice dalla prima bozza fino al battesimo in libreria. Il suo non è un lavoro di manovalanza, come quello del redattore che si occupa della correzione, ma è un lavoro di comprensione e organizzazione. L’editor, operando in confronto continuo con l’autore, contribuisce al miglioramento del testo in termini di progetto narrativo, coerenza strutturale, efficacia dell’intreccio e forza dei personaggi. Anche lo scrittore più abile, infatti, non può avere il distacco necessario a intervenire con lucidità su quello che ha scritto. L’editor sarà per lui un preziosissimo occhio esterno. Ovvio che, in piccole realtà, sia poi inevitabile che l’editor si assuma anche l’onere della correzione formale.
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