Archivio per autore | Daniele Picciuti

Racconto Criminale, un’esperienza a più mani

Nel 2009, io e sei amici scrittori, in quel forum che tanto fece parlare di sé al tempo in quanto fucina di giovani talenti – sì, sto parlando del forum di Edizioni XII – scrivemmo Racconto Criminale, un omaggio a quel Romanzo Criminale di De Cataldo cui tanto si è parlato. Il lavoro di squadra fu molto divertente anche se altrettanto stressante. A coordinare tutto il lavoro si mise di buona lena Nicola Roserba, che ha curato anche la prefazione del libro, e alla fine venne fuori un buon prodotto che vinse una gara letteraria tra blog: L’Adunanza, edizione 2009.
Oggi posso annunciare a tutti voi che Racconto Criminale è disponibile in free download – sì, vero… già da un po’ – edito sotto il marchio di Nero Press Edizioni.

Gli altri autori sono appunto Nicola Roserba, Federica Maccioni, Grazia Gironella, Antonino Alessandro, Salvatore Esposito e Paolo Di Pierdomenico che ha, tra parentesi, scritto un interessantissimo articolo sull’argomento sul suo blog, che vi consiglio di andarvi a leggere.

Se volete scaricarlo, potete andare direttamente nel Nero Store e scegliere il formato che fa per voi (pdf, epub, mobi).

Di seguito, uno stralcio della prefazione di Nicola Roserba:

Racconto Criminale nasce come esperimento di scrittura a più mani – arte quanto mai ostica, credetemi – e per raccogliere un amichevole guanto di sfida lanciato alla comunità letteraria di cui io e gli altri autori della squadra facevamo parte in quel momento. Era una competizione tra comunità letterarie, che mirava a eleggere la migliore dell’anno. Le cose, per quanto riguarda la gara, sono andate bene.

Ed ecco a voi anche l’incipit della novella:

Roma scorre davanti ai miei occhi. Torrenti di vita fluiscono fuori dai finestrini come immagini di quelle nuove televisioni a colori che costano una fortuna.
Guardo, ma non vedo. Prima di un’azione tendo a estraniarmi. Gli altri mi danno del freddo, del calcolatore, del pazzo. Forse hanno ragione, non lo so, ma quello che stiamo per fare non sarà una passeggiata.
Ripasso mentalmente le decisioni che abbiamo preso, come al solito. È una mia fissazione e agli altri non dico niente, e comunque non deve esserci niente di cui parlare, a questo punto. Se venissero fuori dei dubbi, sarebbe il caso di lasciar perdere, perché vorrebbe dire che qualcosa non va.
Mi chiudo in me, e ripasso. Tutto è calcolato, previsto, misurato. È come una danza. Deve esserlo. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione, soprattutto con i compagni che mi ritrovo questa volta. Quelle serate nel retro del bar da Kocis devono aver prodotto un piano decente, o siamo fregati.
Il fischio di una frenata riaccende il volume del mondo e mi strappa ai miei pensieri.

Buona lettura!

Intervista-lampo al festival Tra le Righe

Molto rapidamente, mentre il pollo al curry finisce di cuocersi, per condividere una brevissima intervista – poco più di un minuto – rilasciata durante il festival Tra le Righe.

Qui, in veste di editore di Nero Press Edizioni, ho parlato un po’ del marchio editoriale Nero Cafè.

In realtà, sebbene spesso metta la mia faccia in queste cose, devo puntualizzare che sono soltanto uno dei tre cervelli investiti del ruolo decisionale sui titoli da pubblicare.

E, gli altri due, non posso non nominarli!

Si tratta di Laura Platamone – sì, la conoscete, quella con la penna rossa che incute tanto timore e molti autori, nonché gli “editoruncoli”, temono! – che cura l’editing dei nostri testi; e Marco Battaglia il quale, anche se tra noi è colui che appare forse meno, dovete sapere che è anche il nostro consulente editoriale. Ovvero, è colui che ci riprende per le orecchie quando esageriamo con i nostri progetti, che solleva questioni sempre molto pertinenti che puntualmente a me e Laura sfuggono. Una sorta di magico trio, citando quel famoso terzetto che, se avete letto L’Autunno di Montebuio, ben conoscete.

Detto questo, godetevi l’intervista!

“Pelle di luna” su Altrisogni n. 6

FrammentoA6È sempre con una certa soddisfazione che annuncio l’uscita di un mio racconto all’interno di una rivista. Se poi si tratta di Altrisogni, una delle migliori in circolazione al momento sul web, direi che la soddisfazione è completa. Altrisogni esplora mondi come un tempo avrebbe fatto l’Enterprise, virando a volte verso la fantascienza, altre verso il fantastico, altre ancora verso l’horror, ma sempre mantenendo la rotta dei sogni e del mistero, riservando un occhio di riguardo a quegli autori che intendono emergere dall’ombra.

Questo numero poi è, a parer mio, ricco di gente che sa scrivere. E sa farlo bene.

Cosa dire circa Pelle di Luna? Qualcosa avevo già accennato in questo post. Posso aggiungere che, nonostante di fondo sia una storia d’amore a suo modo “maledetta”, ho cercato di condire il tutto con qualcosa che gli desse un sapore – da un punto di vista visivo e d’ambientazione – a metà fra Matrix Blade Runner. Non che io aspiri ad eguagliare minimamente questi due colossi che porto come esempi. Ma, in qualche modo, fanno parte del mio background e va da sé che mi abbiano ispirato, anche se quando ho scritto il pezzo è probabile che non me ne sia neanche reso conto.

Di seguito, uno stralcio del comunicato.

Sapete cos’è questa immagine?
No?
È un frammento dell’inedita copertina realizzata dall’illustratoreEttore Biondo per il prossimo Altrisogni 6. Provate a immaginare cosa può nascondere…

L’attesa per l’uscita di Altrisogni 6 si sta facendo insostenibile, lo sappiamo (per lo meno lo speriamo…). Ed effettivamente, con un team di autori e una manciata di titoli come quelli che seguono non è facile tenere a freno la curiosità:
     
Il dipinto di lacrime e sangue, di Alexia Bianchini
Dopo, di Lorenzo Crescentini
La preghiera, di Simone Lega
Pelle di Luna, di Daniele Picciuti
La caduta, di Sara Simoni
Muoviti, di Lia Tomasich
e
Incroci, di Dario Tonani & Claudia Graziani

Facciamo che nel 2013 spacchiamo?

The-Avengers-Hulk-HP1Il 2012 è andato come è andato. La leggenda sulla fine del mondo è finita prima di cominciare, quei poveri Maya avevano scritto tutte altre cose, diamogliene atto e voltiamo pagina. Domani è trentuno e saremo tutti a ingrassare a qualche tavola, poi il primo del nuovo anno faremo i soliti fioretti: mangiare meno, raccontare meno cazzate, segnarci agli alcolisti anonimi, scrivere il romanzo del secolo e così via.

Ma ora che siamo a cavallo tra un anno e l’altro, lasciatemelo dire. Lasciatemi dire che le soddisfazioni stanno arrivando.

Parliamo di scrittura. E di editoria. Ma anche di umanità.

È bello vedere che molti autori e – that’s incredible! – editori, stanno mettendo la testa a posto. Ora che si sa cosa sono gli EAP – quale male oscuro esse racchiudano! – ora che l’informazione salta di bocca in bocca, di penna in penna, di tastiera in tastiera, di video in video, si comincia a ragionare. E la cosa mi piace, devo ammetterlo, anche se siamo ben lontani dalla meta. Meta che, ovviamente, è la FINE degli EAP.

Vorrei tornassero i tempi in cui gli scrittori erano pochi e venivano pubblicati per merito. L’epoca in cui gli editori cercavano autori e non polli da spennare. Qualcuno pensa che quell’epoca tornerà. Incrociamo le dita e speriamo.

Auguriamoci quindi che il 2013 porti nuovo sale in zucca a quegli autori o presunti tali che vogliono pubblicare. Anzi, che a quei “presunti tali” venga la folgorazione che “ehi! se non so scrivere, non è che devo pubblicare per forza!”. E che nuovi editori possano redimersi e abbandonare la strada degli EAP, o dei doppi binari, o degli inferni e i purgatori vari.

Questo è il mio augurio e, con Nero Press Edizioni, cercheremo di dare esempio, laddove ne avremo la possibilità.

Ma dicevo che dovremo “spaccare”.

Sarà un anno importante, di svolta per molte cose.  Auguro a tutte le persone che conosco e hanno qualcosa di importante da portare a termine, di riuscirci. Per i Maya la data “terribile” appena passata segnava in realtà un cambiamento. Un’evoluzione.

Evolviamoci dunque. E, come farebbe Hulk, spacchiamo!

Total Recall – Un remake come si deve (ma potreste non essere d’accordo).

Total-Recall-LO-itaNonostante in rete non se ne parli bene – ma quando mai si sente parlar bene di un remake? – devo ammettere che vedere questo film è stata una gradevole sorpresa.

Sarà che una Kate Beckinsale così cattiva non si era mai vista; che il mondo rappresentato nel suo caotico ammassarsi in verticale a metà fra Blade Runner e Il Quinto Elemento mi ha riportato alla mente ambientazioni di cui avevo nostalgia; che il triangolo d’amore e odio Farrell-Beckinsale-Biel funziona (a mio parere) e tiene in piedi il film, molto più della trama vera e propria (ammettiamolo); che, infine, le scene d’inseguimento sono girate con maestria.

Sarà tutto quanto detto sopra, ma è me il film è proprio piaciuto.

Non rimpiango Schwarzenegger, né tanto meno Sharon Stone, né l’ambientazione marziana. Certo, quelli erano altri tempi e sicuramente il film di allora è più fedele al romanzo cui si ispira, ma questo Total Recall ha adrenalina da vendere. Colin Farrell risulta credibile – almeno per me – e la sua espressione da “oh cazzo, sono meglio di James Bond” mi pare azzeccata.

Peccato per il cameo troppo veloce di Bill Nighy, da cui mi aspettavo di più (non certo come performance ma come tempo sulla pellicola magari sì) e per il cattivo mancato – cos’era? un governatore? un cancelliere? un sindaco? boh… – ben rimpiazzato dalla spietata Kate, che riesce persino a oscurare Jessica Biel – che comunque si difende – in quanto a presenza scenica.

Certo, le pecche ci sono. A tratti si sente traballare la sceneggiatura, anche se molte battute sono azzeccate. Ma gli effetti e le mancanza di scene morte consente di non badare molto ai dettagli e godersi la “traversata” con una certa disinvoltura.

Due scene su tutte da ricordare, l’inseguimento iniziale a piedi nella città e quello in “ascensore”. Oddio, anche Kate che – seduta sul petto di Colin – lo prende a pugni come se stesse prendendo un caffè…

E ora beccatevi il trailer.

Intervista sul blog di Ferruccio Gianola

gianola logo
È con piacere che riporto uno stralcio dell’intervista sottopostami da Ferruccio Gianola qualche giorno fa. Godibile anche il preambolo, che riporta a galla i vecchi e piacevoli ricordi legati al forum di Edizioni XII, ormai chiuso da tempo.
All’incirca tre anni fa trovai in rete il forum di una casa editrice (poi diventata molto  familiare) dove era possibile postare racconti inediti per un’originalese così si può dire, competizione letteraria. Si trattava di Usam, Una storia al mese.
Ho partecipato diverse volte in seguito ma quella prima volta la ricordo in particolare.Il racconto che postai si intitolava La sorte singolare del signor Rossi e uno dei primi commenti che ricevetti giungeva da tal Daniele Picciuti.
Ora a qualche anno di distanza succede che ho l’onore di intervistarlo perché Danielenel frattempo ha pubblicato una raccolta di racconti, ha assunto il ruolo di direttore di una rivista on line e probabilmente ha un sacco di cose belle e interessanti da raccontare:
Dunque Daniele, tanto per rompere il ghiaccio, partecipi ancora a concorsi letterari e palestre on line? 
Devo ammettere che da circa un anno a questa parte ho smesso di misurarmi nei concorsi. Gli impegni sono sempre maggiori con l’associazione – Nero Cafè – e con il neonato marchio editoriale – Nero Press. Piccola eccezione per Minuti Contati, il concorso a tempo che gestisco sul forum di Nero Cafè. Di tanto in tanto getto la “sfida” agli altri autori e mi cimento anch’io. Comè successo da poco nell’edizione di novembre.
Passano gli anni, non si è più dei semplici emergenti (nel tuo caso): cosa è cambiato in questo lasso di tempo per te? 
Sono in una fase di transizione. Alcune cose sono cambiate – lo sguardo degli altri autori, forse, e quello degli editori che ormai hanno imparato a conoscermi – ma altre no. La grande editoria è ancora un traguardo lontano, sebbene la “grandezza” di cui parlo non sia nella qualità – molti editori medio-piccoli hanno di che insegnare sulla questione ai grandi marchi – ma nel nome, nel prestigio, nell’essere sugli scaffali di librerie, autogrill e centri commerciali.

 Continua a leggere l’intervista sul blog di Ferruccio Gianola

In uscita “Il richiamo del sangue” di Mauro Saracino

richiamodelsangueÈ con piacere che annuncio l’uscita del nuovo libro di Mauro Saracino (già autore de La casa del demone, Il gioco della mantide, Ali di tenebra, Game Master) per Watson Edizioni.

Vi starete chiedendo come mai sono qui a presentare un libro non mio. Vero è che la funzione di questo blog è quella di raccogliere tutto ciò che mi riguarda, per avere una sorta di archivio web delle mie pubblicazioni, collaborazioni e quant’altro. In effetti, anche in questo caso è così, poiché la prefazione che fa da intro al romanzo è scritta di mio pugno. Oltre a questo, comunque, Mauro è un amico. La sua collaborazione nell’associazione Nero Cafè con la rubrica The Interpreter è preziosa e quindi è doppio l’entusiasmo con il quale scrivo queste righe.

Il richiamo del sangue è, come mi è piaciuto definirlo nella prefazione, un criminal horror. I personaggi che si muovono nell’universo di Mauro – che poi è comune in molti dei suoi libri (se non tutti) – in questo romanzo sono delinquenti che combattono tra loro per conquistarsi e mantenere il dominio nelle zone che rivendicano come proprie. In questa lotta fra le parti si muove il Castiga Morti, un individuo inquietante e pericoloso, un freelance che lavora per chi vuole e alle condizioni che più gli fanno comodo. Non ha amici, né padroni. Fino a quando non si imbatte in un’entità più grande di lui e delle varie parti in gioco. Quella che seguirà sarà un’escalation di sangue che trascinerà il lettore pagina dopo pagina fino all’incalzante finale.

Un libro che mi è piaciuto molto e che mi sento di consigliarvi.

Per saperne di più, visita il sito di Watson Edizioni

Vai alla pagina facebook del libro

I Racconti del Sangue e dell’Acqua: recensito da True Fantasy

Dopo l’intervista apparsa qui, True Fantasy realizza la recensione del libro. Mi preme ringraziare Alessandro Iascy per l’ottimo trattamento che ho ricevuto tra pagine del suo blog. Le cinque stelle sono senza dubbio un premio che sono felice di ricevere.

Di seguito, un estratto della recensione:

Daniele Picciuti con la sua raccolta di racconti ci regala tredici perle in cui l’orrore e il fantastico si fondono dando vita a veri e propri incubi. Sangue e acqua sono gli elementi vitali di ogni essere umano e attraverso la vitalità insita in essi l’autore ci parla della morte e dell’incubo nascosto dentro ognuno di noi. Noi, che siamo i veri mostri dove le radici del male affondano traendo linfa d’incubo. Una linfa fatta di sangue e acqua.

La raccolta è composta da tredici racconti suddivisi in due cicli: 6 racconti compongono il ciclo del sangue e 6 quello dell’acqua. Nel mezzo (anche se nell’indice è accorpato al primo ciclo) un racconto che che fa da ponte tra i due elementi intitolato “In Fondo al Fiume”: dove il sangue si mescola all’acqua fino a disciogliersi.

In entrambi i cicli l’autore riesce a mantenere un livello di tensione altissimo e la lettura di ogni racconto regala momenti di suspense e situazioni ricche di paura e mistero. Daniele Picciuti è davvero molto abile a tracciare in poche pagine delle storie che potrebbero essere spunti per la costruzione di un intero romanzo.

Leggi tutta la recensione su True Fantasy

Intervista su True Fantasy

È uscita su True Fantasy un’intervista al sottoscritto in cui, oltre a parlare de I Racconti del Sangue e dell’Acqua, spiego il perché della pubblicazione in ebook gratuito de I Lupi della bruma qui sul blog, e parlo brevemente delle attività di Nero Cafè e Nero Press Edizioni.

Di seguito, un breve estratto:

Cari amici lettori di TrueFantasy oggi vi proponiamo un’intervista ad uno degli autori più interessanti del panorama fanta-horror italiano: Daniele Picciuti. Abbiamo recentemente letto la sua bellissima raccolta di racconti “I Racconti del Sangue e dell’’acqua” e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla grande capacità di questo autore di creare storie cariche di tensione e orrore dal piacevole retrogusto lovecraftiano. Di questa raccolta e di tanto altro abbiamo parlato con Daniele. Vi lascio all’intervista! Buona lettura.

1- Ciao Daniele. Innanzitutto presentati ai lettori di TrueFantasy. Chi è Daniele Picciuti e cosa fa nella vita?

Intanto, grazie per l’invito. Chi è Daniele Picciuti e cosa fa nella vita? È un tizio come ce ne sono tanti, che si barcamena con uno stipendio medio e le sue passioni che, soprattutto negli ultimi due anni, si sono concentrate non solo sulla scrittura ma anche sull’editoria.

2 – Sei un autore al confine tra il fantastico e l’horror. Parlaci di come è nata la tua passione per la scrittura.

Parlo sempre di come io mi sia avvicinato all’horror leggendo Stephen King. Ma forse è anche il caso di dire come io mi sia avvicinato al fantasy: sono stati i librigame di Lupo Solitario ad avvicinarmi al fantasy. Poi la saga di Shannara di Terry Brooks. Poi i giochi di ruolo. Infine, mi sono guardato intorno e ho capito che c’era un libro che non potevo non leggere: Il Signore degli Anelli, di Tolkien. Oggi, posso dire che il fantastico mi appassiona esattamente quanto l’horror, anche se forse ho una propensione maggiore per le tematiche oscure.

3 – Quali sono gli autori e le opere che maggiormente ti hanno influenzato come autore?

Ops, credi di averne appena parlato. Però lascia che aggiunga un paio di nomi. Dean R. Koontz per quanto riguarda l’horror, capace di raccontare molte buone storie (che spesso però vanno scemando nel finale, unica vera pecca di questo autore a mio avviso) e Joe Lansdale. Da Lansdale ho imparato cosa significa “saper scrivere”. Non “scrivere”, quello l’ho sempre fatto. Ma “saper scrivere”, essere in grado di far arrivare dritto al cuore del lettore delle emozioni forti. Lansdale scrive thriller, noir, horror, grottesco. Mi ha dato molto e spero di apprendere ancora, leggendo i suoi lavori.

Leggi tutta l’intervista su True Fantasy