Archivio | luglio 2008

Ventinovesima settimana di volo

Giorno 192
Non ho il coraggio di parlare con Nina, non voglio neppure che mi guardi…
Shane è inavvicinabile, deve stare male dentro, tanto quanto me.
Il dottor Maxwell dice che per Yama non c’è niente da fare, domani spegneranno il macchinario, sta consumando troppa energia inutilmente…
Povero amico mio. Yama.
Che cosa ti ho fatto…

 

Giorno 193
Oggi hanno spento la macchina che teneva in vita Yama.
Il dottor Maxwell lo ha portato giù nell’obitorio.
Nina è sempre a letto, non l’ho ancora incontrata. Shane dice che non gli parla. Lui si è ripreso dalla convalescenza, non aveva nulla da un punto di vista fisico.

Nina non parlerà nemmeno a me, lo so bene.
Ho parlato con Maxwell, dice che c’è una possibilità di restituire il braccio a Nina. Col suo permesso, che ha già avuto, le installerà un braccio cibernetico autosufficiente, collegandolo alle terminazioni nervose della spalla. E’ una buona notizia.
Michail Vov mi ha fermato poco fa, voleva sapere cos’è successo sulla Croce del Nord, che cosa ci ha fatto impazzire.
Gliel’ho detto. Gli ho detto della cassaforte. Mi è parso di vederlo trasalire, solo un attimo, ma forse mi sono sbagliato. Probabilmente non riusciva a credere alle mie parole.
E nonostante tutto, continuiamo la missione verso Nero.

 

Giorno 194
Ho conosciuto meglio il mistico, Francisco Navarra. Mi ha sorpreso molto, era costernato per il tradimento di Nazoko. Ha detto che da tempo il Cardinale di Luna sospettava del tradimento del suo vice Asmodeo.
Col Secret Pact, poi, ha avuto le prove che cercava. Grazie a noi una congiura è stata sventata. Dobbiamo andarne fieri.
Fieri…
Non c’è nulla della nostra missione di cui posso andare fiero.
Proprio nulla…

 

Giorno 195
Abbiamo parlato con l’Alleanza, ho cercato di convincerli che è una follia proseguire, ma ho ottenuto solo negazioni.
No, non dobbiamo tornare indietro.
No, non li abbiamo delusi affatto.
No, non c’è motivo di rinunciare perché l’equipaggio della Libellula Azzurra è stato scelto apposta per supplire a chi non c’è più.
Ho chiesto perché non mandano una flotta intera su Nero, perché devono sacrificarci in questo modo… e mi hanno risposto che un conto sarebbe perdere noi, un conto perdere un’intera flotta.
Non ho parole…
Siamo carne da macello. Solo carne da macello.
I consiglieri dell’Alleanza non si sono dimostrati poi tanto diversi da noi… l’unica differenza è che noi eravamo impazziti… loro no.

 

Giorno 196
Oggi è successa una cosa strana. Ho di nuovo avuto quegli incubi…
Sono tornati, non così forti come prima… ma ho visto le stesse ombre… lo stesso agghiacciante volto di Nazoko, trasformato in qualcosa di abominevole… qualcosa che – ritengo – sia molto più forte di un Legionario Benedetto o di un Necromutante … anche se ancora non l’ho identificato…
Mi sono svegliato di soprassalto… nel sogno Nazoko si aggirava per la nave… per QUESTA nave!
Ne ho parlato con il comandante, che mi ha detto di tranquillizzarmi… che a bordo non c’è niente di cui devo preoccuparmi… che è tutto a posto.
Tuttavia, mentre lo diceva, ho incontrato lo sguardo di Vov.
Non mi è piaciuto.
Sembrava avesse in serbo un segreto che lo assillava.
Ho provato a farmelo dire, ma non sono venuto a capo di nulla.
Cosa mi nascondono?

 

Giorno 197
Ho incontrato Nina, oggi.
Stavo passeggiando sul ponte sottostante, ero in vena di esplorare la nuova nave. Lei era ferma davanti a un’ampia una porta blindata.
Aveva il suo braccio cibernetico nuovo, che mandava un tenue bagliore verdognolo.
Mi sono fermato dietro di lei.
“Non è finita” ha detto, senza voltarsi.
“No” ho confermato.
“Non capisci… non è finita. ” poi si è girata e i suoi occhi mi fissavano in un modo che non so descrivere: odio, amore e disgusto… mischiati assieme.
“Che stai cercando di dirmi?” Le ho domandato.
“E’ a bordo.” Mi ha risposto, gelandomi il sangue nelle vene.
“COSA è a bordo?” ho insistito.
“LO SAI COSA”.
“La cassaforte ?” Non ci credevo “No, ti sbagli. L’hanno distrutta insieme alla nave.”
“E’ quello che ti hanno detto. Ma non è vero. E’ qui dietro, la sento. Dietro questa porta. Non dirmi che tu, stanotte, non hai sognato niente!”
Non potevo ribattere.
Ho guardato la porta blindata.
“No, non di nuovo” ho dichiarato, voltandomi per andare in plancia.
Lei non mi ha seguito, ma potevo percepire le sue emozioni come fossero aliti di vento…
Sono salito in plancia e ho quasi aggredito il comandante Forges, accusandolo di avermi mentito, di aver nascosto la cassaforte sulla nave senza criterio.
Mi ha respinto, sostenendo che si è limitato ad eseguire degli ordini.
Ho minacciato di dire tutto all’Alleanza e a quel punto un terribile sorriso gli è comparso in volto.
“E’ stata l’Alleanza ad ordinarmi di salvare la Reliquia. Eseguo i loro ordini!”
Tutto il mio castello di verità e giustizia mi è crollato addosso.
Ho preteso spiegazioni e sono presto arrivate.
In quel momento erano presenti tutti: Forges, Maxwell, Vov, il mistico Navarra, Shane… e anche Nina era tornata.
L’Alleanza ha deciso di seguire il piano ideato da Fratellanza e Cybertronic col Secret Pact, poiché ritiene che possa essere un buon piano, con la differenza che dopo aver consegnato la cassaforte, noi non daremo vita all’Alleanza con Krysalis, bensì faremo esplodere la Reliquia con una testata nucleare costruita dalla Cybertronic e piazzata all’interno della stessa.
Questo è quanto dovrà fare la prima squadra. La seconda squadra invece dovrà trovare il Sigillo e chiuderlo. E’ probabile che una delle due squadre fallisca, ma in questo modo avremo il 50% di possibilità che almeno uno dei due piani alternativi vada in porto.
Io, Nina e Shane siamo rimasti senza parole.
Un doppio suicidio, anziché un suicidio. Il 200% di possibilità di finire uccisi.
Questa, ahimè, è l’amara verità.

 

Giorno 198
Il dottor Maxwell, sotto nostro esplicita richiesta, ci ha fornito tre scatole a testa di pillole per l’insonnia.
A quanto pare nessuno di loro ha ancora sognato niente, ma non importa.
Inizieranno.
E’ solo questione di tempo.
La cosa irritante è essere guardati come se fossimo dei poveri pazzi.
E forse lo siamo.
Più tardi abbiamo appreso da Navarra il resoconto dell’abbordaggio.
Sono entrati a nostra insaputa dopo aver tentato invano di contattarci per oltre un’ora.
Quello che ci lascia davvero sbalorditi è il fatto che NON ABBIANO TROVATO MOSTRI DI NESSUN GENERE. La cassaforte era chiusa, perfettamente sigillata, e l’hanno trasferita sulla Libellula Azzurra senza alcun problema, trovando l’oggetto addirittura “leggero”.
Invece hanno trovato noi, quattro cannibali che si stavano uccidendo a vicenda… uno spettacolo al limite dell’orrido.
Navarra ci ha spiegato di come abbiano già tentato di aprire la cassaforte… ma senza successo. Ho ribattuto che è un bene, ma che è solo questione di tempo. Sarà LEI a decidere quando sarà il momento di aprirsi. Ho chiesto se avessero trovato un frammento di asteroide ma a quanto pare non c’era niente del genere.
Vuol dire che è dentro la cassaforte. Il frammento ha agito da conduttore, da catalizzatore, in qualche modo che non so spiegare.
I batteri in esso contenuti sono stati trasformati… così come le persone che si sono ritrovate infettate… forse il frammento non era portatore del virus… il Gene Oscuro era insito nella cassaforte e tutto ciò che le serviva era un elemento che la attivasse… una fonte di batteri pronti per l’infezione… ed è proprio quello che poi è successo.
E adesso questi pazzi vogliono ricominciare da capo.
E fare i nostri stessi errori…
Non dobbiamo permetterglielo.
MAI.

 

Ventottesima settimana di volo – residuo (riconteggio dei giorni)

Giorno 188
Ora so qualcosa in più.
Mi trovo a bordo della Libellula Azzurra, la nostra nave di soccorso.
Il dottore che ho visto ieri è Maxwell Linch. Per tutti il dottor Maxwell.
Da lui ho saputo di non essere l’unico sopravvissuto, ma quando gli ho chiesto di essere più preciso ha cambiato discorso.
Mi ha detto che ho bisogno ancora di un giorno per riprendermi.
Però mi ha fatto incontrare il comandante, Martin Forges.
E’ un Imperiale, lo conosco di fama. Lo ammirano in molti per il suo coraggio e le innumerevoli vittorie contro le legioni oscure.
Mi ha detto di stare tranquillo, che domani saprò tutto.
Nina Nemec.
Yama Watanabe.
Michael Shane.
Dove siete? Non ho mai pregato così tanto come adesso… Nina, Dio… fa che almeno lei sia viva…

 

Giorno 189
Quello che ho scoperto mi ha sconvolto.
Io… io ancora non riesco… non riesco a crederci.
Oh mio Dio, perché? Perché sono vivo? Perché sono ancora vivo?
Ho conosciuto l’equipaggio. Fin qui posso scrivere.
E’ un piccolo equipaggio. Oltre il comandante Forges e il dottor Maxwell, della Cybertronic (la parte integra, così dice lui) a bordo c’è Francisco Navarra, Mistico della Fratellanza, e un mercenario di nome Michail Vov.
Non ho parlato con loro, non ancora. Dopo quello che ho saputo, non ho nessuna voglia di conoscerli… non mi interessa.
Intanto vorrei dire che la Croce del Nord non c’è più.
L’hanno lasciata nello spazio profondo innescando la bomba nucleare che hanno trovato nella stiva… e l’hanno fatta esplodere, con tutto il suo maledetto carico di morte…
Ci hanno prelevato quando eravamo ormai del tutto impazziti, hanno avuto seri problemi a calmarci e alla fine hanno dovuto addormentarci con delle frecce narcotizzanti.
E così sono qui, ancora vivo.
Quanto agli altri…

 

Giorno 190
Oggi ho saputo che stiamo andando su Nero.
Dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che hanno visto, stanno continuando la nostra missione… è da non crederci.
Ho parlato con Forges, gli ho detto che è una follia… e quello che ho letto nei suoi occhi è stata piena comprensione.
“Lo so” mi ha risposto “ma io eseguo solo gli ordini dell’Alleanza”.
Non posso crederci…
Più tardi ho percorso il corridoio della zona ospedale, fino alla stanza in fondo.
Ho aperto piano…
Sul letto, Nina riposava in silenzio.
Le sono andato vicino, le ho guardato il braccio. Il braccio mancante.
il moncherino mi ha fatto balzare il cuore in gola… e le lacrime agli occhi.
Sul letto di fronte, Michael Shane aveva gli occhi aperti e mi guardava senza parlare.
“Che cosa abbiamo fatto?” sono riuscito a dire.
Ha girato lo sguardo sul letto accanto al suo, dove giaceva Yama… ma Shane non mi ha risposto.
Yama Watanabe era tenuto in vita da una macchina. Privo di entrambe le gambe e di un braccio, versava in un coma vegetativo senza uscita.
“Che cosa abbiamo fatto?” ho ripetuto ripensando all’orrore dei giorni oscuri.

 

Giorno 191
La memoria mi torna a sprazzi rossi… dipingendo nel sangue scenari apocalittici di sevizie e cannibalismo assurdo…
Cannibalismo…

Le nostre bocche assetate di sangue, i nostri denti affamati di carne… di carne umana… io e Shane che assaliamo Yama, strappandogli gli arti dal corpo con i nostri pugnali, sfruttando la sua pazzia… la sua stessa sete di sangue… la sua stessa fame di carne… le sue stesse parole che urlavano “Mangia! Mangia! Il cuore! La carne! Mangia!” e poi la voce di Shane: “Taglia la carne a pezzi piccoli e succosi, da mangiare!” e la mia voce: ” Ti adoro mio signore delle tenebre, dei sogni, Muawijhe… a te obbedirò, come la fiamma al vento mi spengo per te, mi accendo per te… guidami! Guida la mia mano nel sangue!” e la voce di Nina inneggiare: “Morte! Sangue!”.
E poi, una volta sazi dei suoi arti… la nostra fame si è diretta verso Nina…
Poi, da quello che mi hanno raccontato, Michail Vov è stato il primo ad arrivare. Mi ha afferrato mentre cercavo di tagliare l’altro braccio a Nina e mi ha scaraventato contro la parete.

Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi fermato.
Per aver salvato Nina. La mia Nina…

 

Ventiseiesima settimana di volo (follia)

Giorno 170
Se fosse esistita una testimonianza del giorno in cui Lucifero precipitò all’Inferno, tale evento sarebbe stato descritto con le stesse parole che userò io per descrivere ciò che udiamo provenire dalla zona isolata.
Grida di creature immonde, indefinibili, che ci scuotono dentro scavando per ridurci all’osso dell’anima… lamenti, stridii, gorgheggi senza senso… tutto vorticosamente vicino… ma allo stesso tempo irraggiungibile, per nostra fortuna.

C’è un sentore di morte che non so descrivere…

 

Giorno 173
Sono ancora vivo. E sano di mente.
Incredibile… considerando i due giorni passati.
Allucinazioni, visioni, sogni, incubi, miraggi… il tutto condito dall’onirico battito del cuore nero della cassaforte … perché lo sappiamo ormai che LEI è viva… VIVA!
Due giorni di agonia.
Io mi sono addormentato. Shane si è addormentato.
L’unico a essere sveglio da ormai tre giorni, se non quattro, è Yama.
E’ un cadavere che deambula sull’astronave… che ci osserva dal torpore della sua aria trasognata… ma sempre vigile, nonostante tutto.
Io mi sono addormentato, dicevo. E ho sognato…
…una landa desolata, popolata da ghiacci eterni e ombre sinuose… creature indicibili che strisciavano verso di me… verso di noi, perché c’eravamo tutti… TUTTI, compresi Neville, Reiko, Uber e il dottor Lowell. Tutti quelli della spedizione… vivi ma allo stesso tempo segnati da una croce scarlatta sulla fronte… a simboleggiarne la morte.
E le ombre si addensavano su di noi… e vedevo una croce brillare sulla fronte di Yama, poi su quella di Shane, di Nina… e prendevo uno specchio per guardarmi… e allora vedevo la croce brillare sul mio viso…

Al mio risveglio quelle ombre sembravano ancora lì e ho iniziato a dare fuori di matto. Yama e Nina mi hanno bloccato e solo dopo un’ora sono tornato definitivamente in me. Non prima.
Quanto a Shane, ignoro i suoi incubi… ma al suo risveglio, ha tentato di strangolarmi. Mi è saltato addosso urlando, chiamandomi “Krysalis”… stringendo come un pazzo… tanto che ho creduto di morire.
Nina l’ha tramortito e quando si è svegliato, mezz’ora dopo, mi è venuto vicino implorandomi di scusarlo.
Naturalmente l’ho fatto.
Nessuno di noi è in sé.
Ogni incubo ci strappa via un lembo di umanità… e quando ne resteremo senza, allora non saremo più uomini, ma mostri.

 

Giorno 175
Dormire è come morire, svegliarsi è come sognare, sognare è come vivere… in un incubo di morte. Morte e orrore. Che ci prende, ci frantuma, ci disperde nel cosmo come polvere stellare…
Non capisco più il significato della vita.
Della nostra vita.
Così come non so perché Yama non voglia dormire.
Perché non voglia sognare…

 

Giorno 176
Yama dorme. Finalmente.
L’oscurità lo prenderà… come ha preso noi.
Sì, è così… siamo presi… siamo morti che camminano, esseri senza più una dignità, né un pezzetto di razionalità.
La ragione non vede oltre la paura.
Nina è laggiù, nell’angolo… che trema.
Shane è seduto di fronte a Yama, lo guarda mentre dorme… e in mano stringe un pugnale. Gli ha già inferto tre piccole ferite sul petto… e so che brama per cibarsi del suo sangue…
Anch’io ne sento il bisogno… il desiderio…
Assoluto di morte.

 

Giorno 179
Luic, souni… cosse che non capiscio… come sse tuuto fosee stravloto… e la mano mi treme… non risco a scirvere comme dovrrei.
Malezidione… concenntarzione… concentarzione… concentrazione…
Unna lettera dopo l’alltra… piano… ecco… devo fare pause…
Allora:
la pazzia ci sta perndendo…
Shane ha… lui ha ferito Yama… loha sevizzato… seviziato.
Nina… diomionina, lei ha… si è fatta fare cose… sesso con tutti e tre… ha ceduto a follia che io non so controllaare… mi ha preso… ha preso tutti… e lei… l’abbiamo scopata… senza pietà…. le abbiamo fatto male.
Troppo male.
Dovri uccidermi… ficcarmi il pugnale in gola… morrir agonizzante… come merito… come tutti meritiamo…

 

Giorno 181
Sangue morte orrore sangue orrore orrore morte sangue sangue sangue io amo il sangue amo la morte amore l’oscuro signore delle tenebre amo uccidere sangue sangue nina morte sangue yama mangia mangia cuore carne sangue shane morte uccidi taglia la carne a pezzi piccoli e succosi da mangiare da bere sangue ti adoro mio signore delle tenebre dei sogni Muawijhe a te obbedirò come la fiamma al vento mi spengo per te mi accendo per te guidami guida la mia mano nel sangue guida la mia mano nel sangue guida la mia mano nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue guidami

 

Giorno 182
Marcisci nel sangue… il sangue è l’orrore, la risata il sapore, le lacrime la linfa che ci sostiene. Perire nel fuoco ingannevole della perdizione.
Ballare nel fuoco. Danzare nell’ombra.
Come oscurità che si espande…

 

Giorno 184
Qualcosa di diverso. Sta per succedere…
E’ forse la fine… il sangue ci chiama. Dobbiamo andare.
Sì. Finalmente.
Tutto è distorto, ma non la fede.
Resisti.
Resisti.
Resisti.

 

Giorno 187
Mi sono risvegliato in un letto di luce bianca.
Il paradiso. No, stanza asettica. Tubi infilati nelle vene.
RespiratoreUn’ora fa è venuto a togliermi tutti un tizio col camice bianco.
“Bentornato” mi ha detto “finalmente”.
Gli ho chiesto chi era, dove mi trovavo, ma non mi ha voluto rispondere. Si è limitato a darmi il Giornale di Bordo.
“Lavoro interessante” ha detto “anche se hai fatto un casino coi giorni, ultimamente. Perché non continui?”

 

Venticinquesima settimana di volo

Giorno 168
Nuova discussione tra insonni sull’orlo della pazzia.
Le comunicazioni non sono ancora riprese, causa Urano suppongo, ma questo mi ha dato modo di riflettere. Shane ha proposto di NON comunicare all’Alleanza gli ultimi sviluppi, perché potrebbero decidere di lasciarci qui a morire. Ho obiettato che tutto sommato, se il Consiglio prendesse questa decisione, non sarebbe sbagliato. Il nostro stesso senso di responsabilità dovrebbe obbligarci a non chiedere aiuto. Riportare la cassaforte su Luna significherebbe esporre tutto il nostro mondo a un nuovo sconcertante pericolo.
Yama e Nina sono rimasti neutrali, cercando di sedare gli animi, ma su questo punto è ormai chiaro che io e Shane non ci prendiamo proprio.
Comunque il problema non si pone ancora, perché le trasmissioni sono interrotte.

 

Giorno 169
Nina si è addormentata oggi, è stata l’unica a farlo. In parte la invidio, in parte la compatisco… perché quando si è svegliata era in preda alle allucinazioni. Gridava frasi sconnesse circa un’ombra che aleggiava su di noi, sul nostro destino compiuto, sulla morte certa che ci aspetta su Nero.
L’abbiamo rassicurata, dicendole che stanno arrivando i soccorsi, ma lei ha replicato che non è vero niente, che l’Alleanza ha già scelto di abbandonarci… che siamo perduti.
Ora è tranquilla.
Solo, mi chiedo, chi sarà il prossimo di noi ad addormentarsi?

 

Giorno 170
Se fosse esistita una testimonianza del giorno in cui Lucifero precipitò all’Inferno, tale evento sarebbe stato descritto con le stesse parole che userò io per descrivere ciò che udiamo provenire dalla zona isolata.
Grida di creature immonde, indefinibili, che ci scuotono dentro scavando per ridurci all’osso dell’anima… lamenti, stridii, gorgheggi senza senso… tutto vorticosamente vicino… ma allo stesso tempo irraggiungibile, per nostra fortuna.

C’è un sentore di morte che non so descrivere…

 

Giorno 173
Sono ancora vivo. E sano di mente.
Incredibile… considerando i due giorni passati.
Allucinazioni, visioni, sogni, incubi, miraggi… il tutto condito dall’onirico battito del cuore nero della cassaforte … perché lo sappiamo ormai che LEI è viva… VIVA!
Due giorni di agonia.
Io mi sono addormentato. Shane si è addormentato.
L’unico a essere sveglio da ormai tre giorni, se non quattro, è Yama.
E’ un cadavere che deambula sull’astronave… che ci osserva dal torpore della sua aria trasognata… ma sempre vigile, nonostante tutto.
Io mi sono addormentato, dicevo. E ho sognato…
…una landa desolata, popolata da ghiacci eterni e ombre sinuose… creature indicibili che strisciavano verso di me… verso di noi, perché c’eravamo tutti… TUTTI, compresi Neville, Reiko, Uber e il dottor Lowell. Tutti quelli della spedizione… vivi ma allo stesso tempo segnati da una croce scarlatta sulla fronte… a simboleggiarne la morte.
E le ombre si addensavano su di noi… e vedevo una croce brillare sulla fronte di Yama, poi su quella di Shane, di Nina… e prendevo uno specchio per guardarmi… e allora vedevo la croce brillare sul mio viso…

Al mio risveglio quelle ombre sembravano ancora lì e ho iniziato a dare fuori di matto. Yama e Nina mi hanno bloccato e solo dopo un’ora sono tornato definitivamente in me. Non prima.
Quanto a Shane, ignoro i suoi incubi… ma al suo risveglio, ha tentato di strangolarmi. Mi è saltato addosso urlando, chiamandomi “Krysalis”… stringendo come un pazzo… tanto che ho creduto di morire.
Nina l’ha tramortito e quando si è svegliato, mezz’ora dopo, mi è venuto vicino implorandomi di scusarlo.
Naturalmente l’ho fatto.
Nessuno di noi è in sé.
Ogni incubo ci strappa via un lembo di umanità… e quando ne resteremo senza, allora non saremo più uomini, ma mostri.

 

Ventiquattresima settimana di volo

Giorno 161
Ecco che va già meglio. Ho preso la pillola due ore fa, grazie all’aiuto di Shane, perché per qualche motivo mi ributtava l’idea di ingoiarla.
Questo è ancora peggio degli incubi in sé… mi sto assuefacendo ad essi, iniziano a piacermi…
Anche ora che sono lucido… ne sento il desiderio.
Il Male mi sta corrompendo.
Domani starà a me controllare gli altri.
Lo farò con attenzione. Voglio capire cosa accade.

Giorno 162
Gli effetti degli influssi oscuri stanno svanendo, ma ho deciso di non dormire per il momento.
Gli altri erano molto strani oggi. Yama sembrava imbambolato, a volte parlava e d’un tratto smetteva, guardando qualcosa di invisibile intorno a noi. Shane ha sfondato una sedia contro la parete perché il suo tè era freddo e ha poi frantumato un posacenere a terra gridando che era un oggetto del tutto inutile visto che non era possibile fumare.
Nina passava continuamente davanti alla cassaforte, si fermava, tornava indietro, si girava e la fissava. E ripeteva daccapo il tutto finché qualcuno non la scuoteva tirandola via a forza.
Che cosa farò io, domani, quando toccherà a Yama il turno di guardia?

Giorno 163
Il buio.
Gira gira gira intorno. Gira dentro e si rigira in me.
Dentro. Scava per entrare.
Yama mi ha preso e mi ha sbattuto al muro mentre cercavo di aprire la cassaforte con la chiave.
Come l’avevo io? Mi ha chiesto.
Non capivo, non lo sapevo.
Ce l’avevo e basta.
Ora mi ha chiuso nella mia cabina. Non posso uscire.
E’ pazzo. Completamente pazzo.

Giorno 164
Mio Dio. Yama mi ha dato una pillola oggi.
Mi ha detto quello che è successo ieri e ho riletto il Giornale di Bordo.
La chiave… mi ha chiesto, come facevo ad averla? Credevamo che fosse andata perduta… come poteva essere in mano mia?
Semplice, ho risposto, l’avevo presa io per impedire a CHIUNQUE di aprire la cassaforte.
Là dentro c’è il Male. Pensando che la chiave fosse andata persa, nessuno avrebbe più cercato di aprire quella trappola mortale… nessuno ci sarebbe più entrato.
“Yama” gli ho detto “vi ho salvato la vita!”
Lui mi ha guardato con disgusto, accusandomi di disumanità.
“E Nazoko?” ha ribattuto “Avresti potuto salvarlo!”
Gli ho detto che si sbagliava, che Nazoko si era chiuso nella cassaforte per sua libera scelta perché era già corrotto. Lo era sempre stato.
Possibile che non ricordasse quello che era scritto nel file sul Secret Pact?
Certo, io lo avevo già sacrificato prima di leggere quel file… ma SAPEVO che Nazoko era corrotto.
“E anche tu lo sapevi” ho detto a Yama “Non dirmi che non lo sentivi… dentro di te!”
Non mi ha risposto.
Mi ha mostrato la scatola di pillole.
“Contale” mi ha detto.
Ho aperto… e ne ho contate quattro.
“Domani le prenderemo tutti e io dirò loro ciò che hai fatto. In base a questo prenderemo una decisione. L’ultima vera decisione prima della follia completa.”

Giorno 165
Riunione di oggi.
Dopo aver parlato agli altri delle mie azioni, Yama ha chiesto loro cosa pensavano di fare. Michael Shane ha espresso delusione nei miei confronti sottolineando che mi credeva una persona umana e responsabile. Ho replicato che era stato proprio il mio senso di responsabilità a spingermi ad agire così.
Nina mi ha accusato dicendo che se ho fatto questo, allora potrei essere stato io a chiudere Nazoko nella cassaforte.
Ho negato tutto, poiché non è vero. Le ho detto di non avere idea di come abbia fatto Nazoko ad entrarvi giacché la chiave era in mio possesso, ma presumo ne esistesse una copia, a meno che la cassaforte stessa non avesse VOLUTO aprirsi a lui.
Shane ha voluto sapere se esiste un altro comando a distanza oltre quello finito distrutto durante lo scontro con Uber, ma ho risposto di no, che di quello io neppure sapevo niente.
Ho detto loro che stanno sbagliando, che non sono un traditore, che ho agito così mantenerci tutti in vita.
Non ne hanno voluto sapere.
Hanno discusso a lungo se aprire o meno la cassaforte e nonostante io glielo abbia sconsigliato, hanno deciso di farlo.
Gli ho ricordato che Nazoko dopo tutto questo tempo è certamente morto… e che se non lo è, significa che si è trasformato in qualcosa di OSCURO… dunque in entrambi i casi sarebbe un’azione priva di senso, aprire quella porta.
E’ strano come il torto a volte si tramuti in ragione e la ragione pretenda di restare tale anche nell’evidenza di un torto.
Voglio dire che tutti loro sapevano che avevo ragione, ma il mio essere disumano doveva trovare espiazione.
“Aprirai tu la cassaforte ” ha deciso infine Yama ” è il minimo che puoi fare.”
Ho risposto che non ci pensavo minimamente e mi sono ritrovato a fissare la canna della pistola di Shane dalla parte sbagliata.
Mentre ci dirigevamo nella sala di decompressione, un rumore metallico ci ha fatto sobbalzare.
Siamo corsi a vedere.
La porta della cassaforte era spalancata.
Ci siamo avvicinati lentamente, spiando all’interno con le armi spianate.
Non un suono, né respiri, né passi.
Solo il buio.
Shane ha fatto luce con la torcia… e due occhi rossi come il fuoco sono schizzati verso di noi, investendoci con la furia di grandi e possenti braccia.
Qualcosa mi ha colpito in pieno, mandandomi due metri indietro sul pavimento.
Ho rialzato lo sguardo: il Legionario Benedetto, la figura del mio incubo… il comandante Nazoko, era lì, di fronte a noi, tutti in uno.
Dietro di lui è sciamata fuori un’orda demoniaca volante… piccoli esseri simili a pipistrelli ma con ali piccole e puzzolenti…
Poi qualcos’altro è schizzato fuori dalla cassaforte: il frammento di asteroide. Ma non era più immobile… bensì pulsava di vita propria come se fosse un grande cuore nero…
Si è aperto per un attimo… e dal suo interno infernale un altro di quei mostri è schizzato fuori, proiettato verso Nina.
Lei lo ha schivato mentre quelle cose sciamano intorno a noi, assembrandosi sul soffitto come per cercare una formazione di volo…
Ho gridato che dovevamo fuggire.
Shane non ci ha pensato un attimo, correndo via nel corridoio.
Io e Nina lo abbiamo seguito mentre Yama faceva fuoco sull’intera massa brulicante.
Poi Nazoko si è mosso e io mi sono voltato.
Ho urlato a Yama di lasciar perdere.
Il Jito ci ha pensato un attimo, poi mi ha dato ascolto.
Siamo fuggiti via richiudendoci ermeticamente alle spalle il portello a metà del corridoio.
In questo modo avevamo tagliato fuori la sala di decompressione, la sala di controllo della stessa e circa sei metri di corridoio.
Non c’erano altri accessi dietro quella porta che avrebbero potuto mettere in comunicazione Nazoko con il resto dell’astronave.
Eccetto i condotti dell’aria.
Lì, quei piccoli esseri schifosi, sarebbero potuti passare…

Giorno 166
Non abbiamo dormito naturalmente.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di togliere l’aria alle zone che abbiamo tagliato fuori tramite la chiusura del portello. Abbiamo ordinato al computer di bordo di escludere quell’ala della nave sigillando automaticamente anche i condotti d’aria cosicché quegli esseri non possano giungere fino a noi.
Poi abbiamo contattato l’Alleanza.
Inutilmente… perché un’interferenza bloccava il segnale.
Ho fatto notare ai miei compagni la stupidità del loro gesto… e di rimando mi hanno accusato di aver portato io la situazione a questo punto. Se avessi liberato il comandante quando potevo, forse non sarebbe successo niente di tutto ciò.
Allora mi è venuto in mente il frammento di asteroide.
Sono andato in laboratorio e ho aperto l’armadio dove l’avevo chiuso.
Nella teca di vetro non c’era più… in compenso c’era la cimice che io avevo inserito nel frammento. Ecco perché, per quanto ne sapevo, non si era mai mosso da lì.
Ma chi l’aveva preso e quando?
Ricordavo di averlo visto anche dopo che Nazoko si era chiuso nella cassaforte … o forse mi sbagliavo?
L’ennesima incertezza mi accompagna in questo dannato viaggio…

 

Giorno 167
Ancora un giorno senza dormire.
Ho avuto modo di discutere con Nina oggi. Lei si è avvicinata a me chiedendomi se mi ricordavo di quando lei aveva messo quel foglio davanti alla mia porta. Ebbene, voleva dirmi, lo aveva fatto… per mettermi alla prova. Per sapere se ero pronto a fidarmi di lei nonostante lei fosse addestrata in quel modo… e se quindi l’amavo davvero.
Chiaramente ho fallito la prova.
Più di una volta.
Ci siamo chiariti, ma lei mi ha detto che non si aspettava tanta disumanità da parte mia. Ho cercato di spiegarle che stava confondendo la disumanità con il senso di responsabilità. Se Nazoko si era chiuso nella cassaforte significava che aveva perso la battaglia con se stesso… ed era perduto ormai. Riaprirlo lo avrebbe trasformato in una specie di Grant Neville. Non potevo permetterlo.
Dall’area isolata per tutto il giorno sono risuonate urla agghiaccianti, colpi contro il portello e ogni sorta di rumori.
Speriamo che non riescano a sfondare…

 

Ventitreesima settimana di volo

Giorno 154
Le pillole stanno lentamente terminando.
Entro due settimane saranno finite.
Abbiamo deciso quindi di razionarle ancor più… una ogni quattro giorni.
Non so se reggeremo a tanto.
L’Alleanza continua a dire che la squadra di soccorso è in viaggio, ma non sa dire quando arriverà.
Mi chiedo se sia vero… se non siamo tutti delle cavie da laboratorio per i folli esperimenti Cybertronic…

Giorno 155
Maledetti incubi… corvi neri che si addensano in cielo.
Follie inafferrabili e sconosciute.
Visioni di morte che trasmettono in noi il senso ultimo del Gene Oscuro…

Giorno 156
Ho riletto le tre righe di ieri. Terribili. E anche ora non mi viene niente di diverso da scrivere. Qualcosa in me sta mutando.
Cambiando.

Giorno 157
Sei sicuro che il buio sia assenza di luce? Sei sicuro cuore mio che la luce sia buio mascherato? Sei sicuro che tutto quello che vedi sia come sembra? O ciò che sembra è la verità profonda di ciò che vedi?

Giorno 158
Non riesco a credere di aver scritto quelle cose, ieri.
Santo cielo, sto impazzendo. Oggi abbiamo ripreso le pillole, così va meglio… ma sono preoccupato. Molto preoccupato.
Ho fatto leggere quelle righe agli altri e come me sanno che finiremo per impazzire tutti.
Shane ci ha detto di aver tentato di farsi la barba in bagno con il suo pugnale da guerra. Ha una cicatrice sulla gola lunga tre centimetri, per fortuna superficiale. Il bagno era tutto schizzato di sangue e ci ha messo mezz’ora per ripulirlo tutto.
Dobbiamo proteggerci. Per far questo, da domani faremo i turni per le pillole in modo che almeno uno di noi a turno sia lucido e possa controllare gli altri, eliminando oggetti appuntiti e armi alla nostra portata.
Non c’ è alternativa.

Giorno 159
Questi demoni che nella notte ci rapiscono provengono da quella dannata cassaforte. Lo so, lo sento.
E Nazoko… è lì dentro che aspetta. Il momento per ucciderci. Tutti.
Devo fare qualcosa.
Espellere quella trappola dannata.
Espellerla.
Ma come?

Giorno 160
Trappola. Morte. Orrore.
Ecco l’essenza della cassaforte.
Siamo cavie.
Cavie.

Ventiduesima settimana di volo

Giorno 147
Incubi. Tornano e ci assalgono, svegliandoci in piena notte tra le nostre urla atroci… e non riusciamo a fermarli.
Maledetto Muawijhe!
Non abbiamo fatto molto oggi. Questa situazione è pesante.

Giorno 148
La cassaforte ci spia… ci osserva con il suo nero influsso di morte… sento che vuole prenderci, che sonda le nostre menti… che corrompe le nostre anime.
Ci vuole… lo sento, come sento di amare Nina… come sento di tenere ai miei compagni come fratelli… così sento l’odio nel metallo scuro di quella trappola mortale…

Giorno 149
Ho trovato Nina ferma, in piedi davanti alla cassaforte oggi.
L’ho chiamata… ma non si è girata.
Sono andato da lei e l’ho scossa.
Mi ha guardato con il vuoto nello sguardo… una sensazione che mi ha messo il freddo addosso.
Quando è tornata in sé era come al solito scostante.
Non riesco a penetrare le sue difese… che cosa devo fare?

Giorno 150
Un’altra notte insonne.
Ormai cerchiamo di non addormentarci, per non rischiare di sognare…
Stasera per fortuna riprenderemo le pillole.
Speriamo di dormire, perché le forze ci stanno abbandonando, sia fisiche che mentali.

Oggi Shane ha perso la testa perché non riusciva a collegare due fili del quadro elettrico dietro al bagno. Ha preso a calci la porta fino a sfondarla.
Stiamo camminando su un filo… e quel filo sono i nostri nervi tesi…

 

 

Giorno 151
Orbita di Nettuno, ormai ci siamo.
Se penso a tutta la strada che abbiamo fatto…
Guardandomi indietro mi sento assalire dai rimorsi… per la nostra ingenuità. Chiudere il Sigillo dell’Oscura Simmetria… una folle pretesa che non avrà mai compimento.
Che peccato…

Giorno 152
Yama Watanabe era davanti alla cassaforte stasera. La fissava… esattamente come Nina.
Michael Shane era con me e mi ha detto che era la seconda volta che lo sorprendeva lì.
Io gli ho detto lo stesso di Nina.
L’abbiamo svegliato, riportato in sé… ed era spaesato, al punto che quando gli abbiamo detto cosa stava facendo è impallidito, allontanandosi immediatamente per andare a chiudersi nella sua cabina.
La cassaforte continua a chiamarci.
Riusciremo a resisterle?

Giorno 153
C’è un detto popolare, originario del mio Clan:
“Se il diavolo bussa alla tua porta, non sta cercando riparo per la notte, vuole semplicemente che la notte sia il tuo riparo”.
Questo per dire che il diavolo non può mai avere buone intenzioni… che qualsiasi cosa faccia, lo fa per corrompere, traviare l’uomo e portarlo fino a sé, asservendolo ai suoi voleri al punto di essere per lui la protezione di cui egli aveva bisogno.
Ecco… credo che la presenza della cassaforte qui, sia proprio questo. Il diavolo. E il richiamo che sentiamo una nenia ingannevole che vuole convincerci a entrare in quel buio metallico per trovarvi riparo.
Non dobbiamo ascoltarlo.
E’ la nostra unica speranza…

Ventunesima settimana di volo

Giorno 140
La notte ha scatenato nuovi demoni sulla Croce del Nord.
Occhi gialli che sondano il buio, alito pestilenziale che trafigge le narici, dolore lacerante che dilania le carni… la morte che aleggia sulla mia testa, che mi preme per entrarmi dentro… per scavarmi nell’anima…
E poi un urlo agghiacciante, il mio, perso nella notte.
Questo è ciò che è appena accaduto.
Un incubo… terrificante.
Sto ancora sudando… e ho la pelle d’oca addosso.
Muawijhe ha colpito…
Oggi non abbiamo preso la pillola per l’insonnia. E già i suoi effetti svaniscono…

Giorno 141
Non ho scritto altro ieri, perché non c’era nulla da riportare.
L’Alleanza non ha risposto al nostro invio e ogni tentativo di contatto da parte nostra è fallito. Ancora un campo magnetico probabilmente.
Oggi lo stesso.
Secondo Shane è l’influsso di Urano.
Siamo molto vicini ormai alla sua orbita e le distanze dalla Luna sono sempre più grandi.
Speriamo di essere più fortunati domani.

Giorno 142
Abbiamo ricevuto una comunicazione dall’Alleanza, molto disturbata peraltro. A parlare erano Ikki Asano e Adam Hughes, il Consigliere Capitol. Ci hanno spiegato che le informazioni che abbiamo mandato loro hanno gettato in subbuglio l’intero consiglio ma che alla fine sono giunti alla conclusione che la missione debba essere interrotta.
Se davvero la cassaforte è in realtà una Reliquia Oscura, deve essere immediatamente analizzata e NON DEVE cadere nelle mani di Krysalis. Abbiamo voluto conoscere nel dettaglio le reazioni della Fratellanza e della Cybertronic, ma tutto ciò che ci hanno potuto dire è stato che il Cardinale di Luna ha personalmente INTERROGATO il Vice Cardinale Asmodeo.
Questo mi fa pensare che nessuno lo rivedrà mai più e che presto ci sarà un nuovo Vice Cardinale. La Cybertronic invece non ha smentito nulla, anzi ha confermato la presenza al suo interno di un ramo ESTREMISTA che ha intenzione di DOMINARE il Gene Oscuro. Il XIX Executive nega però il proprio coinvolgimento garantendo che verranno presi provvedimenti nei confronti di questi “elementi estremisti”.
Insomma, si torna a casa.
E pensare che siamo giunti fin qui…

Giorno 143
Stanotte i demoni sono tornati a trovarci. TUTTI.
Solo che stavolta erano reali…
Un’orda demoniaca di esseri informi sbucata dal buio ci ha colto nel sonno, costringendoci a combattere… e poi a fuggire.
Ci siamo incontrati nel corridoio, armi alla mano… mentre quelle cose si ammassavano le une sulle altre nel tentativo di circondarci…
Non saprei dire cosa fossero… so solo che non abbiamo avuto scelta… e siamo scappati verso la sala di decompressione.
Era chiaro che fosse una trappola…
Quando siamo arrivati alla cassaforte, questa era aperta e dinanzi a noi si ergeva Ibrahim Nazoko, o almeno ciò che restava di lui.
L’essere umano era scomparso… rimaneva uno scheletro scarno animato dal volere di Demnogonis. Nazoko era diventato un Legionario Benedetto…
Ma quello che ci ha davvero sconvolto è stato il fatto che avesse conservato i suoi poteri…
Un fischio psichico ci ha costretti in ginocchio… mentre quelle cose ci raggiungevano.
Ho combattuto con tutte le mie forze…

Poi mi sono svegliato.
E’ stato l’incubo più orribile della mia vita.
Dobbiamo cambiare rotta. Subito.
Non c’è tempo da perdere… qualcosa di abominevole sta per scatenarsi su di noi!

Giorno 144
Stamani ho contattato personalmente l’Imperatrice tramite il canale privato che mi aveva messo a disposizione prima della partenza.
Volevo sapere che era a conoscenza di cosa fosse in realtà la cassaforte . Mi ha risposto di sì, che era un’altra macchia nella storia Imperiale. Consegnata alla Fratellanza dopo aver capito di che pericolosità fosse, non se ne era saputo più nulla… fino ad oggi. L’ho messa al corrente della decisione di tornare indietro e non ha potuto che approvare la nostra scelta. Sebbene sperasse molto in questa missione, ha compreso che non avevamo alcuna possibilità di avere successo.

Più tardi insieme agli altri si è stabilito di invertire la rotta.
Ma non possiamo più farlo. I comandi non rispondono ai controlli manuali.
Abbiamo fatto decine di verifiche, abbiamo chiesto aiuto alla base di Luna per un controllo dei nostri sistemi… e abbiamo scoperto che sono stati manomessi. Opera di Uber.
Ha fatto in modo che non potessimo tornare indietro, fissando la rotta secondo la programmazione stabilita dal Secret Pact.
Atterreremo su Nero e non possiamo fare nulla per impedirlo… né tanto meno rallentare la nave.
L’Alleanza ci ha garantito che ci manderà una squadra di recupero il più presto possibile, ma non possono garantirci quando riuscirà a raggiungerci… perché siamo andati troppo avanti.
Così non resta che aspettare ancora…

Giorno 145
Ancora incubi stanotte… ci perseguitano senza pietà.
Stamattina Yama aveva due occhiaie profonde. Muawijhe ha iniziato a logorarci…

Giorno 146
Questa notte è andata meglio, abbiamo potuto riprendere le pillole.
Ne abbiamo approfittato per scendere nell’armeria di bordo e controllare le armi a nostra disposizione.
Fucili d’assalto, mitragliatori pesanti, pistole d’ordinanza, spade in lega e quant’altro necessario ivi comprese bombe a mano, lacrimogeni e via dicendo.
Poi c’è tutta una serie di armi stratosferiche di marca Cybertronic che sul momento pensavamo del tutto superflue, dato che nessuno di noi sembrava avere la minima idea del loro funzionamento.
Poi si è fatta avanti Nina.
Ha preso con disinvoltura un enorme mitragliatore spiegandoci che al corso di addestramento Bauhaus, un ex-Cybertronic istruiva gli allievi sull’uso delle armi CYB.
Così, abbiamo iniziato un corso accelerato a bordo.

Ventesima settimana di volo

Giorno 133
E tre! Michael Shane aveva 39 di febbre stasera.
L’unico finora rimasto immune è Yama, che continua a sostenere che non dobbiamo preoccuparci. Abbiamo contattato il dottor Sanders presso l’Alleanza per avere un suo parere. Secondo lui i batteri potrebbero provenire dal cibo avariato che abbiamo mangiato. Qualche giorno di incubazione e poi ci ha contagiati.
Ci ha prescritto degli antibiotici e delle vitamine di cui siamo riforniti a bordo.
Speriamo che passi presto. Odio sentirmi debole.

Giorno 134
Nina oggi stava meglio. Quanto a me e Shane la febbre non scende sotto i 38. Yama non è stato contagiato per sua fortuna.
A seguito di questo è toccato a lui occuparsi della gestione interna della nave. Per ingannare il tempo ha eseguito una serie di controlli sulla strumentazione interna… e ha fatto una scoperta sconcertante.
I sistemi a rilevamento di calore sono fuori uso.
E’ andato a verificarne il motivo nel pannello di controllo ed è saltato fuori che c’è stato un corto circuito… DI ORIGINE DOLOSA.
Qualcuno ha tagliato i fili.

Giorno 135
Nina ha avuto una ricaduta, ha di nuovo la febbre alta.
E così pure Shane.
Quanto a me, sono decisamente migliorato e ho potuto aiutare Yama a riparare il quadro elettrico del sistema di rilevamento in corto.
Nel primo pomeriggio era a posto e l’abbiamo riattivato.
Segnalava una fonte di calore estranea proveniente da un punto imprecisato tra il primo e il secondo livello.
Abbiamo avvertito gli altri, ma il loro aiuto è stato assai limitato.
Il fatto è che non siamo riusciti a trovare niente.
Tra il primo e il secondo livello non c’è nulla… solo un condotto per l’aerazione che però è troppo piccolo perché possa passarci una persona.
Potrebbe trattarsi di qualche topo… certo, non avrebbero dovuto esserci, ma quasi tutti gli spazioporti di Luna brulicano di topo e insetti… ed è possibile che se ne sia infilato uno sulla nave senza che se ne sia accorto nessuno.
La cosa strana è, però, che non è mai stato rilevato prima di oggi.
Da quanto tempo quel rilevatore è rotto?

Giorno 136
Finalmente la febbre sembra essere passata per tutti.
Siamo tornati al secondo livello e abbiamo smontato il condotto d’aria nel punto dove risultava la fonte di calore.
Quello che abbiamo trovato ci ha nauseato.
C’era un topo morto brulicante di vermi…
Questo ci ha fatto capire immediatamente quale fosse la fonte dei batteri.
Abbiamo ripulito il condotto ed espulso il tutto tramite il canale di scarico.
La domanda ritorna: da quanto tempo è rotto quel rilevatore?
Non so perché continuo a chiedermelo… ma sento che è importante.

Giorno 137
Ho capito perché la domanda mi assillava… ho ricordato Uber che cercava tracce di Neville all’interno della nave, che diceva di non trovarlo… fin quando non abbiamo capito che si nascondeva nella cassaforte. Già allora il rilevatore era fuori uso perché Uber non voleva che trovassimo Neville… in modo che avesse il tempo per nascondersi nella cassaforte.
Un’ulteriore conferma che era Uber e non Lowell il traditore… Uber… modello di Robot da ricerca scientifica TX-017.
T X 0 1 7
Sono cinque caratteri… la stessa lunghezza della password!

Giorno 138
Ha funzionato! La password era esatta.
Il file che si è aperto ci ha letteralmente gettato nel panico.

PROGETTO EXECUTIVE
Facciata di copertura utile a mascherare il SECRET PACT che lega Fratellanza e Cybertronic da un interesse comune: campionare e studiare il Gene Oscuro onde riprodurlo in laboratorio per il duplice fine di CONTROLLARE l’Oscura Simmetria e ASSOGGETTARE le altre Corporazioni a un unico volere, quello del Vice-Cardinale Asmodeo, che punta a spodestare il vecchio Cardinale con un Golpe progettato da anni e che si compirà quando avrà per le mani il Gene Oscuro.
L’alleanza di Asmodeo con il XIX Executive prevede un alleato impossibile: KRYSALIS, Nefarita di Muawijhe e Demnogonis, Apostoli alleatisi insieme per sovrastare il potere sfrenato di Algeroth, Ilian e Semai. La missione, che ha il folle scopo di richiudere il Sigillo del Male Oscuro, in realtà ha lo scopo di riconsegnare a Krysalis la cassaforte, che in realtà è una Reliquia Oscura sottratta dagli Imperiali a Nero il giorno in cui liberarono l’Oscura Simmetria. La cassaforte, è la retribuzione spettante a Krysalis per l’aiuto che darà al Secret Pact.
Naturalmente lo scopo ultimo del Secret Pact sarà quello di dominare anche Krysalis e gli altri due Apostoli, ma il raggiungimento di questo obiettivo è purtroppo inevitabilmente legato al successo di Muawijhe e Demnogonis sui loro antagonisti.
Alla missione su Nero partecipano membri di tutte le Corporazioni.
Da informazioni ricevute sappiamo che all’interno dell’Alleanza si sono create delle sotto-alleanze, in particolare tra Bauhaus e Mishima da una parte e tra Capitol e Imperiali dall’altra. Non sappiamo però i reali obiettivi di queste sotto-alleanze che abbiamo denominato Counter-Pact
.

Giorno 139
Ci siamo seduti a tavolino oggi e abbiamo ridiscusso per l’ennesima volta del file che abbiamo trovato.
Ognuno di noi ha esposto agli altri quelli che erano i propri ordini.
Nina sapeva di un complotto a bordo ma la Bauhaus ignorava chi fossero i membri corrotti. Lei e Reiko erano state addestrate insieme per quella missione… si conoscevano già da prima.
Yama ha confermato la cosa. La Mishima lo ha mandato a sostituire Reiko spiegandogli che Nina sarebbe stata sua alleata. Per questo non aveva dubitato di lei neppure per un istante.
Michael Shane è stato avvertito soltanto di dover prendere il posto di un traditore e per questo gli era stato raccomandato di mettersi a disposizione della missione in modo totale. La Capitol non gli aveva detto altro.
Quanto a me, l’Imperatrice in persona mi aveva messo al corrente della possibilità di un traditore, ma di certo non pensavano che vi potesse essere implicato un Capitol, in quanto mi era stato detto che la corporazione Capitol ci avrebbe dato tutto il suo appoggio in questa missione.

Naturalmente non ho menzionato la bomba nucleare nascosta a bordo… né il suo utilizzo nel piano di riserva.
Nessuno dei nostri capi, in parole povere, ci aveva suggerito i possibili traditori. Addirittura ci avevano descritto il comandante Nazoko come un uomo senza macchia. Ancor meno sapevamo del dottor Lowell e del suo robot.
La nostra decisione finale è stata unanime: domani invieremo il file al centro di controllo dell’Alleanza.