Archivio | luglio 2008

Diciannovesima settimana di volo

Giorno 126
Il dottor Sanders è stato bravissimo con noi, paziente e scrupoloso ha guidato me e Michael Shane nelle analisi del frammento.
Sanders ci ha insegnato l’uso degli strumenti di analisi, per quanto possibile… e più di una volta abbiamo dovuto ricominciare tutto per i nostri errori di distrazione o superficialità.
Sei ore. Poi gli esami sono riusciti…
Il frammento è un pezzo di cielo come un altro.
Niente Gene Oscuro. Niente di niente.
Questo significa che la presenza del frammento a bordo è stata un depistaggio… fin dall’inizio. Mettere il frammento nella cassaforte per far credere che fosse la causa del Male corruttore… è stato un fuoco di paglia… uno specchietto per le allodole.
Le confessioni di Nazoko, le false piste fornite da lui e da Uber… tutto… serviva tutto per depistarci.

Il documento trovato da me però, no. Non potevano prevedere che qualcuno avrebbe rovistato nella camera del comandante… almeno credo.
Depistarci…
Ma depistarci da cosa?
A questo punto non ho dubbi che Nazoko sia implicato.
Ci ha mentito su tutto, finora.
Ha ancora dei piani… ma non sappiamo quali.

Giorno 127
Il comandante Nazoko è scomparso.
Non lo troviamo più da nessuna parte… abbiamo attivato i rilevatori di calore di bordo e non è da nessuna parte.
Il sospetto è che sia entrato nella cassaforte … e questo, agli occhi di tutti, significherebbe che la chiave l’ha sempre avuta lui.
Ma non abbiamo nessun modo per appurare che si trovi davvero lì dentro… tranne uno.

Giorno 128
Stanotte ho sorvegliato la cassaforte.
Nel buio, la parte che abbiamo scorticato, sembrava brillare di un leggero chiarore… cosa che la rendeva ancor più spettrale di quanto già non fosse.
E ho sentito il respiro… di qualcuno chiuso dentro.
I suoi movimenti…
Nazoko è lì. Non ho più dubbi.
Improvvisamente capisco il significato del foglio che ho trovato. Si parlava di trasportare il Gene Oscuro attraverso alcuni emissari fino a un contatto esterno…
Il Gene Oscuro E’ nella cassaforte … gli emissari erano Neville e Nazoko. Stare dentro la cassaforte li espone al contagio e in questo modo diventano vettori d’infezione essi stessi.
E il contatto esterno… ora so, ora capisco… è NERO.
Qualcuno su Nero, ci sta aspettando.
Aspetta la cassaforte … o quello che essa rappresenta.
Il Progetto Executive esiste… è una gigantesca trappola che ci sta conducendo a morte sicura.
Era tutto programmato… anche se ora non capisco più CHI si cela dietro a tutto… se davvero Fratellanza e Cybertronic siano in combutta per portare la cassaforte a qualcuno che la sta aspettando su Nero… e perché… o se Nazoko in realtà lavora SOLO per la Cybertronic… se non sia stato già esposto al Gene Oscuro in passato e non sia diventato un Eretico prima degli altri.
Qualcosa ancora mi sfugge… ma di certo il mosaico ora è più completo.
Solo… che cos’è in realtà la cassaforte? E da dove viene?

Giorno 129
Yama, Nina, Shane ed io abbiamo rivoltato la stanza del comandante, quella di Lowell e il laboratorio alla ricerca di documenti compromettenti che potessero svelarci qualcosa in più di ciò che sappiamo.
Non abbiamo trovato niente.
Non c’era nulla neppure tra i files personali di Lowell né tra quelli di Nazoko sui loro PC portatili. Tranne uno, un file nascosto sul computer del comandante. Ma serve una password di cinque lettere per accedervi, che dobbiamo trovare…

Giorno 130
Ci siamo consultati circa il problema delle pillole per l’insonnia, abbiamo chiamato il dottor Sanders presso l’Alleanza per sapere se potevamo essere in grado di “fabbricare” nuove compresse, ma purtroppo il responso è stato negativo. Ci ha spiegato che non abbiamo a bordo i componenti necessari per crearne di nuove… ragion per cui da oggi in poi razioneremo le dosi.
Una pillola ogni tre giorni, sperando che durino il più a lungo possibile.
Ancora non troviamo la password per il file del comandante.
La cassaforte è sempre lì, che ci osserva…
Sento che prima o poi tutti noi vi finiremo dentro.

Giorno 131
Stamattina mi sono svegliato con la febbre.
Un segno nefasto, certamente. Sono rimasto a letto tutto il giorno.
Nina è venuta a trovarmi nel pomeriggio.
Abbiamo parlato un po’, tra noi le cose non sembrano destinate a migliorare ma almeno da parte sua c’è un lento riavvicinamento…

Giorno 132
Ancora febbre… e non solo io. Anche Nina oggi è rimasta a letto tutto il giorno. Yama dice che probabilmente abbiamo contratto una leggera influenza… ma questo è sospetto. Non c’era nessuno infetto a bordo… come possiamo aver preso l’influenza?

Diciottesima settimana di volo

Giorno 119
E’ incredibile.
Quello che ho scoperto è… è terribile. Terrificante.
Improvvisamente non mi fido più di nessuno.
DI NESSUNO.
La cassaforte … Yama ha ragione.
E’ maledetta.
E’ davvero maledetta…

Giorno 120
Ho parlato con Yama.
Gli ho mostrato quello che ho scoperto.
Dal suo sguardo ho capito che in qualche modo se lo aspettava, che la sua presenza qui è strettamente correlata a questo.
La cassaforte.
Il metallo… ho rimosso uno strato di metallo con pinza e cacciavite.
Sotto… mio Dio, sotto… c’era un materiale strano, nero, inciso in modo da creare strani simboli, immagini di demoni… e poi il simbolo dell’Oscura Legione… oh sì, proprio così. Il simbolo dell’Oscura Legione.
Quella cassaforte, che Nazoko afferma creata dalla Cybertronic, in realtà è di fattura maligna, creata dai seguaci di Algeroth o degli altri Apostoli… con lo scopo di corrompere chi ci è chiuso dentro.
A questo punto, mi chiedo… che ruolo ha il frammento di asteroide?
Insieme a Yama abbiamo rovistato negli archivi in laboratorio, tra le carte di Lowell. C’è voluto molto, ma in un file nascosto sul PC abbiamo trovato qualcosa. Questo:

Le analisi svolte da Uber hanno dato un esito sconcertante. Il frammento ha in sé il Gene Oscuro del Male. E’ per questo che Neville ne è stato corrotto. Ho chiesto a Uber di ripetere l’esame e il risultato non è cambiato. Non vi è dubbio sulla provenienza maligna del frammento.

Ho guardato Yama. Mi ha detto che per tutto il tempo abbiamo temuto qualcosa che non dovevamo temere. Le analisi sul frammento le ha svolte Uber, non Lowell… e il robot ha falsificato tutto.

Il frammento è innocuo, tutto dipende ed è sempre dipeso dalla cassaforte.
Chi è stato corrotto? Neville e Chavez, che vi sono stati rinchiusi…
Ho pensato a Nina. Forse ci è rimasta troppo poco per esserne stata contagiata… ma ora mi spiego il perché del suo sguardo fisso nel vuoto…
Sta sentendo il richiamo, la cassaforte la vuole.
Ho chiesto a Yama cosa pensa di fare e lui mi ha risposto che dobbiamo prenderci un giorno per riflettere… su questo e su un’altra cosa: il Progetto Executive è davvero quello che sembra?
E’ davvero quello che crediamo di aver scoperto?
“Yama” ho concluso infine “tu mi nascondi qualcosa, vero? Qual’è il vero motivo della tua presenza qui?”
Ha sorriso.
“L’Alleanza mi ha mandato qui per scoprire CHI c’è dietro il tradimento di Neville. Dopo la morte di Reiko Anori è parso subito chiaro che qualcosa non andava. Sono qui per indagare”
Gli ho chiesto se anche Shane sia qui per questo.
Ha fatto spallucce. Non ne ha idea.

Giorno 121
Guardarsi intorno e dubitare di tutti.
Ti lascia col fiato sospeso, accelera i battiti, ti rende nervoso e impacciato.
Nina era di nuovo davanti alla cassaforte oggi.
Domani mattina io e Yama prenderemo una decisione.

Giorno 122
Abbiamo deciso. Parleremo in segreto con l’Alleanza.
Nazoko, Shane e Nina non lo devono sapere.
Per adesso.
Abbiamo tentato un contatto in serata ma la linea era disturbata.
Proveremo ancora domani.

Giorno 123
Ci siamo riusciti. Abbiamo contattato l’Alleanza. Quello che abbiamo riferito ha lasciato tutti sbigottiti, all’infuori del consigliere della Mishima Ikki Asano, fratello del ben più famoso Keitoku Asano. Era stato il Consigliere Asano infatti a mettere la pulce nell’orecchio all’Alleanza circa il sospetto di un complotto ai danni della spedizione.
L’Alleanza ci ha dato ordine di mettere al corrente i nostri compagni a bordo del pericolo rappresentato dalla cassaforte con la speranza che questo possa tenerli lontani da lei.
Abbiamo chiesto di poter avere un aiuto… un aiuto di qualsiasi tipo, qualcosa che ci permetta di liberarci di quell’infernale cubo metallico prima di raggiungere l’orbita di Urano, oltre la quale le navi corporative non osano spingersi…
Ci hanno risposto che al 90% non sarà possibile, che dovremo cavarcela da soli. Yama ha avanzato l’ipotesi di rinunciare, al che l’Alleanza ha risposto che questa decisione spetta al comandante Ibrahim Nazoko.
Così, in serata abbiamo esposto i fatti al resto di noi.
Inutile dire che abbiamo finito per suscitare polemiche e incertezze… presto spazzate via dalla visione dei simboli dell’Oscura Simmetria rilevati nel sottostrato della cassaforte.
Abbiamo chiesto se non fosse il caso di rinunciare.
Il comandante ha risposto che ci avrebbe dato una risposta domani.
Ho guardato Nina.
Sembrava sconvolta.

Giorno 124
C’è un’altra cosa…
Se il frammento non c’entra niente, le rivelazioni del comandante circa il Progetto Executive sono necessariamente false.
Ne ho parlato con Yama e siamo d’accordo nel contattare di nuovo l’Alleanza per richiedere un’assistenza scientifica in grado di condurre nuove analisi sul frammento.
Oggi purtroppo non siamo riusciti a stabilire il contatto. Andando avanti le comunicazioni si fanno sempre più difficili.

Giorno 125
Abbiamo parlato con Ikki Asano e gli altri consiglieri.
Domani ci metteranno a disposizione la conoscenza del dottor Sanders, esperto ricercatore spaziale nel campo della genetica.
Ci guiderà passo a passo nell’esecuzione delle analisi del frammento.
Speriamo di eseguire bene le sue direttive.

Diciassettesima settimana di volo

Giorno 112
Ho parlato con gli altri del problema cassaforte.
Nina ha negato di essere rimasta incantata come è successo a me… ma so che mente. Mi chiedo se quella cosa che mi chiamava non abbia già chiamato lei in modo più intenso… al punto da corromperla…
Corromperla
Che il Male di Demnogonis le stia entrando dentro?
Il comandante e Shane sono d’accordo con noi comunque e alla fine la stessa Nina è parsa convinta che sia la cosa migliore… disfarci della cassaforte.
Ora non resta che studiare il modo per farlo senza portare al collasso la Croce del Nord.

Giorno 113
Probabilmente è possibile sostituire il vetro.
Abbiamo rovistato nella stiva, nella parte non incendiata, e abbiamo trovato delle lastre di vetro che sembrano fatte su misura per alcune zone della nave, tra cui la sala di decompressione.
Abbiamo provato a incastrarlo nelle apposite scanalature ma è risultato tutt’altro che semplice.
Domani riproveremo.

Giorno 114
Niente, non ci riusciamo. Il vetro non va bene, è troppo grande… o comunque non siamo capaci a montarlo.
Dannazione, basterebbe così poco…
E intanto quella cassaforte è lì, che aspetta…

Giorno 115
E’ terribile… le abbiamo quasi finite. Le pillole contro l’insonnia.
Ne è rimasta una sola confezione, ci basteranno per un altro mese… poi saremo in balia dei nostri sogni… e degli incubi di Muawijhe.
Per il vetro ancora niente.
Non ce ne sono altri buoni nella stiva. O riusciamo a piazzare quello o non ci libereremo mai della cassaforte.
MAI.

Giorno 116
Abbiamo passato il tempo in laboratorio a tagliare il vetro con gli strumenti a disposizione. Shane si è dimostrato un discreto vetraio – dice che suo padre lo era, e nonostante sia morto che lui aveva solo undici anni, qualcosa del mestiere gli ha insegnato – e sotto le sue direttive siamo riusciti a portarlo alle dimensioni esatte.
LO ABBIAMO MONTATO.
Lo abbiamo fissato col silicone e ora dovrebbe resistere – lo spero! – all’apertura del portellone.
Abbiamo finito tardi, perciò ci siamo ripromessi di compiere l’opera domani mattina.
Addio, maledetta cassaforte!

Giorno 117
Una catastrofe.
L’abbiamo fatto, abbiamo attivato il portello d’apertura esterno… credevamo che il vetro avrebbe retto… che stupidi! Non era adatto…quello che è successo è che è andato in FRANTUMI!
Quasi immediatamente.
Aperto il portello, l’aria è stata risucchiata via… la cassaforte no… è rimasta inchiodata lì sul pavimento… spostandosi solo dopo alcuni minuti e di pochi centimetri. Poi i vetri sono andati in pezzi.
Shane è stato strappato via come un fuscello, Nina si è aggrappata a me e io al corrimano in ferro accanto alla porta. Yama ha afferrato Shane appena in tempo, ancorandosi al bordo della finestra distrutta.
Nazoko si è tenuto saldamente al tavolo del macchinario di controllo, azionando l’immediata chiusura del portello.
Ho sentito l’aria sfuggirmi dal petto… i polmoni stretti in una morsa… e un dolore lacerante dentro… le vene delle mani gonfiarsi… il sangue pulsarmi in viso sempre più forte…
Un solo sguardo alla cassaforte per capire che non si sarebbe mossa.
Dieci centimetri, forse venti… e non capisco come sia possibile.
La forza era immensa… eppure lei se ne stava lì, immobile, indistruttibile.
Quando infine il portello si è chiuso, ci siamo lasciati andare sul pavimento, iniziando a respirare l’ossigeno che l’impianto di aerazione interno provvedeva a ripristinare.
Ce la siamo vista brutta.
Veramente brutta.
E la cassaforte è ancora lì.

Giorno 118
Abbiamo parlato di quello che è successo ieri. Nazoko sostiene che dovevamo aspettarci un insuccesso. Chi progetta astronavi non usa certo vetro e silicone per la sala di decompressione… e Shane ha obiettato che lo sapeva bene, che il nostro doveva essere un tentativo di tenere in piedi quel vetro il tempo sufficiente per espellere la cassaforte.
Yama ha detto che secondo lui quell’oggetto è maledetto.
Ha proposto di distruggerlo in qualche altro modo, ma a dire di Nazoko si tratta di una creazione della Cybertronic, costruita apposta per non essere distrutta così facilmente.

Questo mi ha dato da pensare.
Stanotte voglio verificare una cosa.

Sedicesima settimana di volo

Giorno 106


Non ho scritto ancora. E anche oggi, mi sento uno straccio.
Non è da me commiserarmi, non lo faccio mai… ma ho un senso di colpa dentro… anche se non devo averne, perché non sono colpevole di niente… ma ce l’ho. Nina ha tradito.
Io lo so. Io solo.
Non ne ho parlato con nessuno, chiaramente…
Ma devo dirlo al comandante. E’ giusto che sia così.
Cazzo!

Giorno 107
Oggi ho parlato con Yama.
O meglio, è venuto lui da me a chiedermi cosa avessi.
Non so perché, ma il suo tono calmo mi ha spronato a fidarmi… e gli ho parlato. Mi ha parlato.
Ora so veramente tutto, credo.
E mi vergogno così tanto, vorrei sotterrarmi…
Nina non ha tradito.
Era Reiko Anori la traditrice. Il motivo del tradimento era la Mishima. Reiko riferiva tutti i particolari della missione ai capi della Mishima violando quindi gli accordi con l’Alleanza.
Neville l’ha scoperta e l’ha uccisa. Non è stata solo pazzia quella di Neville… era la sua missione.
Uccidere il traditore.
Yama sapeva tutto perché la Mishima stessa lo aveva avvertito prima di mandarlo a bordo della Croce del Nord. Lo aveva avvertito del rischio, del fatto che Reiko era morta probabilmente per via del tradimento stesso.
Gli ho chiesto perché mi stava dicendo queste cose… in fondo stava confessando anche il SUO tradimento. Mi ha risposto che ha fiducia in me e ritiene che io possa tacere.
Lo farò. Ma solo perché finora si è comportato da amico con me e perché non credo che riferire i nostri segreti alla Mishima possa rovinare la nostra missione in alcun modo… sempre che non mi sbagli di grosso.
Non ho avuto il coraggio di dirlo a Nina.
Non ho avuto il coraggio di fare niente.

Giorno 108
Oggi ho parlato con Nina, le ho chiesto scusa…
Ma non è servito. Neppure quando mi sono inginocchiato ai suoi piedi… perdendo tutta la mia dignità…
Lei è stata irremovibile.
Non averle creduto me l’ha tolta… forse per sempre.
Dio, Nina… mi dispiace! Mi dispiace tanto…

Giorno 109
Sto un po’ meglio, nonostante lei non mi degni più della sua attenzione.
Per fortuna c’è Yama. E’ un ottimo conversatore, provo ammirazione per lui. Gli ho chiesto perché la Mishima vuole spiare le nostre mosse… perché non si fida dell’Alleanza. Mi ha spiegato che il motivo è proprio davanti a noi: il Progetto Executive. Ne è una prova lampante.
Portare sulla Luna il Gene Oscuro è un suicidio planetario intollerabile e io so che ha ragione. L’origine del Male non va studiata… va annientata.
In virtù di questo, Yama può star sicuro che lo sosterrò fino alla fine in questa dannata missione!

Giorno 110
Vorrei spendere due parole sui miei compagni, quelli rimasti.
Nina Nemec : lei è splendida, dura e vulnerabile al tempo stesso. Sa combattere, bene anche. Non parla molto ma quello che dice va sempre a segno. Credo di poter dire che di lei mi fido, ormai. Glielo devo.
Yama Watanabe : sempre ottimista e di buon umore, è un ottimo guerriero, un buon amico e un saggio consigliere. Il suo codice d’onore è pari al mio e per questo lo rispetto. Di lui mi fido. Riesce a darmi sicurezza a volte, quando mi sento sperduto.
Michael Shane: un tipo allegro, con la battuta pronta, quando c’è stato da combattere ha mostrato un grande coraggio e spirito d’iniziativa. Finora non ha dato motivi per dubitare di lui. Per ora lo ritengo fidato, ma c’è ancora tempo per dirlo con certezza.
Ibrahim Nazoko : il nostro comandante, colui che a tratti ho odiato, ripudiato, ammirato e compatito. Quando è stato necessario, ha dato il massimo per questa missione, ma ha anche eseguito ordini paralleli e il suo doppio gioco per forza di cosa lo rende inaffidabile. E tuttavia qui a bordo, è colui che prende le decisioni e sa come farsi rispettare. Per ora ha la mia fiducia, poiché sembra pentito, ma so che potrebbe cambiare faccia in qualsiasi momento.
Potrei parlare di me, ma non lo farò. Mi fido di me stesso e delle mie sensazioni e ciò mi basta per andare avanti.
Il mio scopo è uno e cioè rimediare al cataclisma messo in moto da noi Imperiali con l’apertura di quel dannato Sigillo. Il mio scopo è richiuderlo e ci riuscirò. A qualsiasi costo!

 

Giorno 111


E’ successa una cosa strana oggi.
Non trovavo Nina da nessuna parte, l’ho cercata a lungo… finché non sono giunto in sala decompressione. Lei era lì, in piedi, che fissava la cassaforte.
Mi ha inquietato, perché sentivo che qualcosa non andava.
Sono rimasto in silenzio ad osservarla… e ho notato che muoveva le labbra senza produrre alcun suono, come se recitasse una formula a mente.
A un certo punto non ho resistito e mi sono fatto avanti, toccandole una spalla. Lei si è girata di scatto guardandomi come se fossi il suo peggior nemico.
E’ stato solo un attimo, perché subito dopo si è ripresa, domandandomi cosa stavo facendo lì.
Le ho detto quello che avevo visto, che fissava il vuoto in modo strano, e mi ha risposto che stava ricordando.
Poi se n’è andata voltandomi le spalle come se l’avessi offesa.
Sono rimasto lì, da solo, e ho guardato la cassaforte.
La porta era chiusa, naturalmente.
Sono bastati pochi secondi… poi ho avvertito qualcosa… come un lamento, fisso, che mi riecheggiava nel cervello.
Una cantilena… un richiamo incalzante senza forma, un’orda indistinta di suoni che mi diceva di andare… di entrare.
“Bryan!” La voce di Yama mi ha riportato alla realtà.
Mi sono girato e per un attimo mi è parso diverso da come lo ricordavo… mi è parso sbagliato … perché non doveva essere lì dove stavo io… non doveva vedere la cassaforte e non doveva ascoltare quel richiamo che era rivolto a me… a ME soltanto!
“Che succede?” sono state le sue parole, al che mi sono scosso davvero, tornando in me.
Gli ho detto di venire via, di non guardare la cassaforte.
Una volta usciti gli ho spiegato l’accaduto parlandogli anche di Nina.
Entrambi siamo giunti alla conclusione che DOBBIAMO liberarci della cassaforte … in un modo o nell’altro.

 

Quindicesima settimana di volo

Giorno 98
Non sto bene. Non mi va di scrivere. Domani, forse…
Non oggi. Non dopo quello che è successo con Nina…

Giorno 99
Nina.
Una sola parola. Non serve altro per dire come mi sento.
Io l’amo. Ma ora so che è lei la traditrice. Non ho più dubbi, i dubbi non esistono perché… lei è la persona che ha tradito la missione.
Che sta tradendo la missione.

Non so ancora come, né perché… ma ieri le ho parlato… le ho ripetuto i punti del Progetto Executive e le ho detto che gli unici traditori possibili eravamo noi due.
Allora ha iniziato a guardarmi freddamente, mi ha chiesto se pensavo che fosse lei. Le ho chiesto: “Lo sei?”
Non mi ha risposto, mi ha dato del bastardo, mi ha detto che se non sono capace di crederle dopo tutto il tempo passato con lei, non merito niente, tanto meno il suo amore…
Le ho risposto ricordandole che è stata lei a mettere quel foglio davanti alla mia porta… e che se l’ha fatto è stato per avvertirmi… forse inconsciamente… non so… ma ho insistito, volevo sapere di più, volevo sentirle dire “sì, Bryan, sono io la traditrice, voglio che la missione fallisca, lo voglio perché mi pagano bene… ” o che ne so… qualsiasi altro subdolo motivo… ma no! Lei non lo ha fatto. Non ha neppure negato però… mi ha semplicemente liquidato perché non le credevo…
Mi ha liquidato.
Nina.
La traditrice.

Giorno 103
Cos’ho fatto in questi tre giorni di vuoto?
Ho pensato. Sono stato… tutto il tempo a pensare. Guardavo il giornale di bordo, prendevo la penna e la riposavo. Buttavo il giornale sul letto e davo un pugno al muro. Ho ripetuto questo rituale ognuno di questi tre giorni… ma oggi sono riuscito a non limitarmi a questo… a prendere fiato, riprendere la penna e scrivere!
Diavolo… scrivere! SCRIVERE!
E sto scrivendo. Sto scrivendo perché Nina mi uccide, mi martoria, mi violenta i pensieri, il cuore e l’anima… perché mi rendo conto che il suo tradimento tradisce anche me, nel profondo…
E non riesco a reagire.
Questi giorni sono stato una larva…
Gli altri mi chiedevano cosa avevo e io rispondevo che andava tutto bene, che avevo solo un po’ di febbre… FEBBRE!
So che non mi hanno creduto.
Glielo si leggeva in faccia.
Ora devo solo reagire. SOLO… reagire.
Reagire.

Giorno 104
La mia instabilità continua… non riesco a scrivere.
Niente.

Quattordicesima settimana di volo

Giorno 91
Il comandante ci deve pensare.
PENSARE!
“Liberarci del frammento”, dice,” comprometterebbe la mia missione.”
La sua missione… ma non la nostra!
Ho in mente di contattare l’Alleanza per spiegare cosa sta accadendo a bordo. Però voglio parlarne con Nina, prima.
E con gli altri. Sì, con tutti gli altri.
Separatamente, ma con tutti.

Giorno 92
Nazoko suggerisce di mettere il frammento in cassaforte e di nascondere la chiave dove nessuno possa trovarla.
Ho obiettato che LUI saprebbe dove cercarla… e allora mi ha chiesto di farlo io. Di nasconderla io.
Ho accettato.
Non scriverò dove l’ho nascosta in modo che neppure chi legga queste pagine possa arrivare a trovarla.
Ho parlato con Nina circa la mia intenzione di mettere al corrente l’Alleanza degli ultimi sviluppi.
Secondo lei sarebbe meglio non farlo. Secondo lei ORA le cose vanno meglio, sono sotto controllo.
Le ho chiesto se si fida degli altri e mi ha risposto di sì.
Ora sì, secondo lei non ci sono altri traditori o doppiogiochisti.
Mi chiedo se sia ottimista o se voglia nascondere se stessa… il SUO doppio gioco… se mai ne abbia uno.
Continuo a essere confuso…

Giorno 93
Ho parlato con Yama.
Dice che dovremmo farlo, avvertire l’Alleanza di tutto quanto sta succedendo.
E’ nostro dovere… è dovere del comandante.
Ho parlato anche con Shane. Secondo lui potremmo aspettare a chiamare l’Alleanza, ma solo perché la cosa migliore è comunicare una notizia positiva assieme a una negativa. Dunque dovremmo aspettare di avere belle notizie… su cosa poi, non so… in modo da equilibrare la reazione dell’Alleanza.
Ho parlato anche con Nazoko esponendogli i miei dubbi. Lui mi ha detto di stare tranquillo, che intende chiamare l’Alleanza entro due giorni. Ha bisogno, dice, di far calmare gli animi a bordo… e soprattutto vuole analizzare il contenuto della memoria di Uber.
Mancando Lowell non sarà semplice, ma Shane è già al lavoro. Ha una conoscenza scientifica di base ed è un buon hacker, ragion per cui non dovrebbe aver problemi a leggere i dati nella memoria del robot.
Sono curioso di sapere cosa troverà…

Giorno 94
Oggi ho sentito Yama parlare con qualcuno.
Deve avere una radio nascosta nella sua cabina. L’ho sentito parlare mentre vi passavo davanti e sebbene la porta fosse chiusa, ho captato alcune parole che intendo riportare alla lettera:
“…perché il comandante ha perso il controllo… sembra che la pazzia… mutazioni a bordo… Gene Oscuro ci prenderà tutti se… fidato, ma non so se gli altri… lo farò, signore…”
L’impressione che ho avuto è stata sgradevole sebbene non abbia udito parole compromettenti al punto da farmi pensare a un tradimento. Sambra piuttosto che stia controllando la situazione per conto di qualcuno… forse la Mishima stessa. Forse, dopotutto, non vogliono rischiare che il Gene Oscuro torni su Luna.
Forse, dopotutto… Yama ha il compito di fermarci se le cose si mettono male…

Giorno 95
Parlando con Nina oggi ho scoperto qualcosa che mi ha scosso.
E’ stata lei a mettermi quel foglio davanti alla porta.
Me l’ha detto così, senza preavviso… “L’hai letto attentamente quel foglio, Bryan?”
“Quale foglio?” ho chiesto
“Quello che ti ho lasciato davanti alla porta… che parla di me”
Mi ha lasciato di sasso.
Perché l’ha fatto?
Gliel’ho chiesto… e mi ha risposto che voleva che io sapessi quali erano i rischi che correvo innamorandomi di lei…
Amore… non ne abbiamo mai parlato.
Era sesso e basta per me… o forse no? Che idiota che sono… le cose che ho scritto… non me le ricordo più? Quello che sento… è più di semplice sesso. Lo so bene…
Questa cosa mi ha fatto pensare… e ci penso tutt’ora chiedendomi chi sia questa persona fantastica che in fondo io non conosco affatto…

Giorno 96
Shane ha elaborato tutti i dati della memoria di Uber, risalendo a qualcosa di molto interessante.
Innanzitutto ha trovato tutto sul Progetto Executive che vede implicati il comandante Nazoko, Neville e Uber come esecutori e Chavez come aggancio esterno. Mandanti risultano gli alti membri della Fratellanza. Lowell era dannatamente all’oscuro di tutto… era Uber ad agire. Tutto quello che pensavamo avesse fatto Lowell, in realtà era stato il robot a farlo.
Interessante poi, è il fatto che il Progetto parli di un obiettivo fondamentale che è quello di raccogliere il Gene Oscuro in qualsiasi modo possibile, compreso il contagio di uno tra Neville e Uber (fisicamente bio-organico e quindi compatibile con il Gene) e di un obiettivo secondario… di cui finora nessuno aveva parlato, che prevede l’assassinio di un traditore a bordo. Non vi sono specifiche al riguardo, non viene menzionato il nome del presunto traditore né il motivo del tradimento.
Tutto ciò mi suona così stonato… pensare che la Fratellanza e la Cybertronic abbiano organizzato un piano che prevede un doppio gioco di cui l’Alleanza è all’oscuro con la faccia tosta di accusare un altro di tradimento…
Comunque, se c’è davvero un traditore a bordo… Shane e Yama vanno esclusi perché saliti sulla Croce del Nord solo in un secondo momento per emergenze non prevedibili… e quindi restiamo io e Nina.
Escludendo me, la traditrice deve essere Nina…

Giorno 97
Le informazioni scoperte da Shane oggi sono state diffuse tra tutti.
La parte dell’obiettivo secondario ha lasciato tutti un po’ col fiato sospeso.
Nessuno ha provato ad accusare me o Nina… ma i loro sguardi erano più che eloquenti.
Analizzavano e giudicavano.
E’ stata una giornata angosciante.

Tredicesima settimana di volo

Giorno 84
Abbiamo buttato metà delle riserve oggi. Era tutto contaminato.
Dannazione… abbiamo cibo sufficiente per andare e forse tornare razionando al massimo… ma se dovessimo avere un qualsiasi inconveniente che ci rallenti, o ci faccia ritardare… resteremmo senza rifornimenti. Per fortuna c’è almeno l’acqua. Quella non è stata toccata e ci siamo accordati per chiudere la porta del magazzino con DUE lucchetti diversi le cui chiavi saranno tenute a turno da DUE di noi in modo che uno non possa entrare senza l’altro.
L’idea è stata del comandante. Una decisione saggia.
Ultimamente Nazoko è diverso. Non l’ho più sentito sbraitare per qualcosa o guardare trucemente qualcuno.
Sembra… sopito. Peggio… spento.
Come se nulla lo toccasse più.
Come può aver avuto una reazione simile?
CHE COSA, veramente… lo ha segnato in modo così profondo?

Giorno 85
La monotonia pervade tutti noi.
Non ho neppure voglia di scrivere.
Solo, la cassaforte
Incombe sempre e comunque… ci guarda. Lei ci guarda.

Giorno 86
Occhi. La cassaforte ha occhi.
Se là dentro c’è il corpo di Neville… allora Neville è vivo.
Vivo… perché la cassaforte è viva. VIVA…
Santo cielo, che lo Spirito di Nathaniel ci aiuti… mi sembra di impazzire, sento la mente vacillare…
Stiamo continuando a prendere le pillole per l’insonnia, ma… cazzo!
Cazzo… Lowell è morto. Morto!
Finita la scorta che ha preparato l’ultima volta, resteremo senza… e nessuno di noi, nemmeno Uber, è in grado di prepararne di nuove…
E poi… la presenza dell’Oscurità aleggia su di noi già adesso.
Io la sento… e non solo io.
Nina oggi ha vomitato l’anima in bagno dopo aver mangiato.
Abbiamo controllato la bottiglia, ma era SANA.
Qualcosa ci logora… ci logora dentro per annientare la nostra volontà.
E siamo solo a metà del viaggio…

Giorno 87
Ci siamo messi d’accordo.
Questi due giorni sono stati pessimi per tutti noi. Ma a pranzo non abbiamo mangiato ed è stato… come sentirsi tutti meglio.
Uber ha analizzato ancora una volta il contenuto di tre campioni.
Sani. Dunque che sta succedendo? Stiamo impazzendo?
Allora è stato Yama a suggerire di controllare l’acqua.
Non riesco neanche a dirlo, a scriverlo: è… CONTAMINATA.
E’ assurdo, nessuno di noi avrebbe potuto a meno che in questi pochi giorni due di noi che avevano le chiavi non si fossero messi d’accordo per aprire e avvelenare tutto.
Ma è improbabile. Forse è più probabile che fosse già contaminata in precedenza… e che il primo controllo dell’acqua avesse fortunosamente rilevato tre campioni sani.
Ci siamo accordati, dicevo.
Per espellere fuori bordo la cassaforte...
Il problema sarà farlo.

Giorno 88
Riflettevo su chi ha tenuto le chiavi.
Il giorno 84 erano in mano a Nazoko e Nina.
Il giorno 85 erano in mano a Nina e Yama.
Il giorno 86 erano in mano a Yama e Shane.
Il giorno 87, ieri, erano in mano a Shane e me.
Oggi sono in mano a me e Uber.
Ma a stare male per l’acqua in modo evidente è stata Nina… il che la escluderebbe, a meno che non avesse finto per procurarsi un alibi.
Ma se lei non c’entra, allora non restano che Yama e Shane…
Forse questi calcoli non servono a niente…
Nina, non può essere lei… non ne sarebbe capace…
Poi ripenso al foglio trovato davanti alla porta.
E capisco che in fondo ne sarebbe capace, eccome…

Giorno 89
Ci siamo attrezzati come meglio potevamo.
Abbiamo portato su dall’hangar un carrello di ferro piuttosto grande.
Poi abbiamo sollevato con MOLTA fatica la cassaforte quel tanto che bastava per farci passare sotto due cavi d’acciaio e con un abile sistema di carrucole ideato da Shane l’abbiamo issata sul carrello.
Ad ogni movimento cercavo di sentire se dall’interno provenissero dei rumori…
Qualcosa c’era, che si muoveva.
O forse veniva sballottato. Non lo so.
Comunque l’abbiamo messa sul carrello e l’abbiamo portato in sala di decompressione. Da qui nella cabina di espulsione.
Poi è successo.
La cassaforte si è APERTA…
Così, senza che nessuno l’avesse toccata… senza scatti di serrature… semplicemente, si è APERTA.
Un tanfo insopportabile ci ha investiti tutti.
La prima cosa che ho fatto è stata guardarmi intorno: accanto a me c’era Shane, sul lato opposto del carrello Yama. Nina e Nazoko erano indietro sulla soglia, mentre Uber si trovava al di là del vetro.
E aveva… aveva in mano qualcosa, un dispositivo elettronico con dei led accesi e un’antennina…
Un telecomando.
Di apertura a distanza.
Della cassaforte...
E’ andato alla porta e ha premuto il pulsante rosso, sigillandoci all’interno mentre Nina riusciva a saltare dall’altra parte, salvandosi da quella maledetta trappola.
L’ho vista gettarsi su Uber come una furia e con mio grande stupore il robot l’ha SCHIVATA… SCHIVATA!!
Uber si muoveva a una velocità disumana a cui il suo modello di robot non era assolutamente in grado di andare…
Poi tutta la mia attenzione è stata catturata dal ruggito… chiamiamolo così, proveniente dalla cassaforte… e Grant Neville, o meglio quello che un tempo era stato Neville, era uscito dal buio, mostrandosi nella sua nuova forma.
All’apparenza avrei detto fosse un morto vivente… un Legionario Non-Morto della corte di Algeroth.
“Ci incontriamo di nuovo” ha detto con una voce che giungeva direttamente dal più profondo abisso dell’Inferno.
Yama e Shane hanno estratto contemporaneamente e fatto fuoco su di lui, crivellandolo di colpi.
Neville ha accusato l’attacco finendo di peso indietro, nel buio della cassaforte.
Poi il silenzio.
Nazoko e Shane si sono avvicinati all’apertura.
Poi Shane ha caricato la sua arma posizionandola sulla funzione mitragliatore e ha sparato all’interno.
Il comandante ha gridato e ha tirato via Shane prima che accadesse il peggio. I proiettili rimbalzando tra le pareti interne della cassaforte sono schizzati fuori mancando lui e Nazoko per un pelo.
Il comandante ha dato dell’idiota a Shane, che era in evidente imbarazzo…
Ne ho approfittato per cercare di nuovo Nina nell’altra stanza…
Aveva le mani di Uber strette attorno al collo… il robot la teneva sollevata da terra e stringeva con uno strano sorriso dipinto sul volto.
Quel maledetto… ora tutto tornava. Era lui che aveva analizzato cibo e acqua… CHI meglio di lui avrebbe potuto avvelenarli?
Quel bastardo era il degno erede di Lowell…
A quel punto i pensieri si erano bloccati a metà nella mia mente.
E se Uber avesse inventato tutto riguardo Lowell? Se fosse stato lui il vero traditore e NON Lowell? Questo avrebbe spiegato molte cose… e avrebbe rivelato anche un’altra verità: Nazoko ERA pericoloso… ERA un traditore vero e proprio…
Ma allora perché adesso aveva salvato Shane?
Un grido mi aveva riportato alla realtà.
Neville era uscito dal suo buco ed aveva attaccato il comandante…
Questo smontava del tutto la mia ultima ipotesi.
Yama era intervenuto sparando a bruciapelo a Neville alla tempia.
Il non-morto era stramazzato a terra lasciando la presa e il comandante era finito di fianco a lui.
In quel momento ho ripensato a Nina e ho agito di puro istinto. Ho puntato la pistola contro la vetrata e ho fatto fuoco incurante delle conseguenze.
Al sesto colpo il vetro infrangibile è andato in frantumi.
Uber è stato travolto ma la stessa Nina è stata investita dall’esplosione di vetro e fuoco.
Ho scavalcato il muretto con un balzo e ho tirato via Nina dalle braccia del robot, che intanto cercava di rialzarsi.
Gli ho puntato l’arma al cervello elettronico e gli ho scaricato dentro tutto il caricatore.
Poi ho guardato al di là del vetro in frantumi.
Il corpo di Neville giaceva a terra con la testa spappolata.

Giorno 90
Quello che posso dire oggi dopo i fatti di ieri… è che non riusciremo a liberarci della cassaforte … almeno finché non atterriamo.
Con i vetri della sala di decompressione in frantumi, non potremo neppure uscire all’esterno senza provocare gravi scompensi interni alla Croce del Nord, come ad esempio portare al collasso il sistema di sostentamento e gli impianti di areazione.
Dobbiamo sperare di non essere più colpiti da asteroidi, ovvero sperare che il sistema di guida automatica adottato finora riesca a prevedere eventuali corpi estranei sulla nostra traiettoria.
L’alternativa sarebbe ovviamente una guida manuale, scelta che spetta solo al comandante, in caso di grave necessità.
Abbiamo espulso nello spazio i corpi di Neville e Uber servendoci delle bare in amianto e acciaio predisposte nei canali di espulsione.
Abbiamo tenuto solo i chip di memoria del robot in modo da studiarli con calma…
Devo riordinare le idee, capire bene cos’è successo e cosa sta ancora succedendo.
Ah, aveva Uber la chiave della cassaforte. Non solo… aveva applicato all’interno del cubo metallico un dispositivo elettronico di apertura a distanza del quale si era servito per metterci in trappola.

Abbiamo esplorato attentamente la cassaforte. Non c’era niente di niente. Abbiamo ricontrollato il frammento di asteroide scoprendo che è ancora al suo posto.
Devo parlare con Nazoko, convincerlo a liberarcene…

Dodicesima settimana di volo

Giorno 77
Oggi non è accaduto granché, Ora è notte. Tutti dormono.
Voglio fare qualcosa. Tra poco scriverò ancora…

Giorno 78
Quello che ho fatto ieri notte mi ha messo addosso un gelo che non so definire. Paura, forse. Terrore.
O meglio… orrore.
Sono andato nella sala della cassaforte e mi sono seduto nel buio a ridosso delle sue fredde pareti di metallo.
Ho accostato l’orecchio per ascoltare.
Non so cosa mi aspettavo di sentire. Niente credo.
O forse no, forse proprio quello che ho sentito…
Dentro doveva esserci un cadavere, almeno così pensavamo…
Ma io sentivo QUALCOSA.
Non so descriverlo chiaramente.
Un respiro forse può rendere l’idea… ma diverso. DIVERSO.
Come un bisbiglio, ma sottile… un fischio leggero, come di una gomma che si sgonfia… e a tratti qualcos’altro, un rantolo… come di catarro fermo nella trachea che non va né su né giù… ma ancora non riesco ad essere preciso.
Però c’è qualcosa là dentro.
Qualcosa che, ORA LO SO, deve restare lì.
E’ un bene non aver trovato la chiave. Forse… forse Lowell non aveva spostato il corpo per conservare al sicuro il suo Gene Oscuro… forse ha voluto solo metterlo sotto chiave perché sapeva… aveva capito… o forse temeva soltanto… che Neville non fosse morto. Che si trasformasse anche lui, come poi è successo a Chavez… in qualcos’altro. In qualcosa di abominevole! Forse aveva aperto la cella frigorifera per svolgere altre analisi e ha notato il mutamento…
Per quanto mi riguarda ho chiamato tutti a raccolta e ho detto loro ciò che ho sentito e quello che pensavo.
Siamo d’accordo ora. Anche il comandante.
Se troviamo la chiave, NON apriremo la cassaforte. Ci penseremo al ritorno… o meglio ci penseranno quelli della Cybertronic o della Fratellanza a farlo.
Di sorprese, ne abbiamo avute fin troppe.

Giorno 79
Siamo passati molto vicini a Saturno. Uno spettacolo immenso, coi suoi anelli di ghiaccio… i suoi colori vivaci, la sua presenza magnifica.
Yama ha detto che sembrava un guardiano d’altri tempi, un sorvegliante del cosmo, e i suoi anelli erano le sue armi, spade secolari che ci intimavano di non proseguire oltre.
L’ultimo avviso prima del punto di non ritorno…
La chiave ancora non si trova.
Ho il sospetto che Lowell potesse averla addosso quando l’abbiamo espulso dalla nave. Nessuno ha pensato a perquisirlo.
Che motivo avremmo avuto per farlo?
Sono passato davanti alla cassaforte con la stessa macabra sensazione di ieri. Anche gli altri la guardano in modo strano, anzi si tengono a distanza.
Dovrei farlo anch’io. Ma il mio spirito di esploratore mi induce a tornare…
ogni volta. Ora capisco perché siamo stati noi a dare inizio a tutto, ad aprire quel Sigillo… a liberare l’Oscurità…
Lo capisco e temo per le mie azioni.
Non devo commettere lo stesso errore.
Non devo.

Giorno 80
Giornata tranquilla, nulla da segnalare.
Eccetto un malore di Nina, che mi ha un po’ preoccupato.
Secondo lei è stato il cibo. Non mangiamo qualcosa di non liofilizzato da troppo tempo.

Giorno 81
Dopotutto forse c’è davvero qualcosa che non va nel cibo.
Oggi a pranzo sono stato male di stomaco anch’io e stasera è stato il turno di Yama. Eppure abbiamo mangiato cose diverse.
Se Lowell fosse vivo eseguirebbe delle analisi sui nostri rifornimenti… ma senza di lui abbiamo le mani legate.
Abbiamo chiesto ad Uber se è in grado di farle, ma dobbiamo aspettare dodici ore, il tempo che immagazzini le informazioni dei cd di aggiornamento relativi a “Virus, veleni e batteri”.
Cercheremo di non mangiare fino ad allora.

Giorno 82
Saltata la colazione, saltato anche il pranzo in attesa che Uber completasse le analisi su tre distinti campioni di cibo liofilizzato, la fame è cresciuta ma non certo al punto da spingerci a infrangere la dieta forzata.
Poi è venuto il responso.
Di quei tre campioni, due sono risultati contaminati.
CONTAMINATI.
E da cosa? Abbiamo chiesto al robot.
Uber è stato esplicito: GENE OSCURO.
Ci siamo sentiti male. Dentro.
La notizia ci ha travolto come un’onda anomala di un mare in tempesta.
Gli abbiamo chiesto come sia stato possibile e ci ha risposto che quel cibo deve essere stato esposto all’aria assieme a qualcuno degli infettati.
Eppure sono cibi imbottigliati ermeticamente.
Uber ci ha mostrato le bottiglie: nella parte superiore tra le scritte pubblicitarie sul tappo, c’era un piccolo foro.
Attraverso quello è stato iniettato qualcosa all’interno.
Qualcuno ha tentato di avvelenarci tutti DELIBERATAMENTE.
Ma chi?
L’unico in grado di farlo era probabilmente Lowell. Lui analizzava i campioni, lui avrebbe potuto estrarne i batteri e iniettarli in quelle bottiglie.
Ma che stava cercando di fare?
Forse era contagiato anche lui?
Non ci capisco più niente.
Ora dovremo fare molta attenzione. Domani effettueremo un controllo accurato di tutti i rifornimenti ed espelleremo fuori bordo quelli infetti.
Solo, mi chiedo, siamo sicuri che non ci sia ancora un traditore tra noi?

Giorno 83
Per quanto mi sforzi, non riesco a mettere assieme tutti i pezzi.
C’è qualcosa che mi sfugge, ancora…
Il Progetto Executive … il Gene Oscuro, la cassaforte … stanotte ho sognato tutto questo in modo indecifrabile, ingarbugliato… come se un gigantesco labirinto mi fosse crollato addosso e non trovassi più la via del ritorno…
Ma forse non c’è una via del ritorno. Credo che il Gene Oscuro mi abbia infettato… almeno in parte… ormai era tanto che non sognavo più…
Oggi ho chiesto a Nina se prova qualcosa per me.
Non mi ha risposto.
E’ stato terribile. Mi ha guardato con quei suoi occhi di ghiaccio… e ha sorriso. Le è uscito un piccolo sbuffo, un sospiro, non so cosa… e si è girata, andandosene per il corridoi,o ondeggiando il suo bel sedere…
Certo, non sono cose da scrivere su un Giornale di Bordo, ma chi se ne frega… stasera ho bevuto un goccetto di troppo credo… scrivo… scrivo e non capisco nemmeno più che cosa scrivo.
Il labirinto mi crolla addosso e sono di nuovo in trappola.
In trappola.
In trappola!

Undicesima settimana di volo

Giorno 70
Ultimo turno di guardia: Uber e Lowell.
Siamo stati svegliati tutti all’alba dalle grida del dottore…
Sono balzato giù dal letto e mi sono precipitato a vedere con addosso solo un paio di calzoncini e la pistola nella mano.
Giunto nel corridoio, ho visto qualcosa che mi ha gelato il sangue…
Chavez giganteggiava sopra Lowell in modo spropositato… il suo corpo era gonfio e scuro, solcato da striature che lo rendevano simile a corteccia… i suoi capelli erano diventati di color bianco-sporco e gli arrivavano fino al bacino. Il volto era deformato, gli occhi insanguinati di rosso e i denti ingialliti. Teneva Lowell sotto di sé, premendo con le enormi mani sulla sua testa. Il dottore gridava come un pazzo.
A terra c’era Uber. Aveva una gamba divelta e scuoteva meccanicamente la testa emettendo un suono indecifrabile.
“Fermo, Chavez!” Ho intimato puntandogli contro l’arma.
Distava circa nove metri da me, ma lo avrei centrato in fronte senza problemi…
Chavez mi ha guardato. Ha sorriso.
E la testa di Lowell si è accartocciata come fosse un frutto marcio.
Ho urlato per l’orrore e ho aperto il fuoco contro quel mostro.
I proiettili si sono conficcati nella pelle di Chavez senza riuscire a andare fino in fondo. Quella strana corteccia che lo ricopriva riusciva a fermarli.
Ho posizionato la funzione di sparo sul laser e ho ripreso a sparare, nello stesso momento in cui Yama e Nina sopraggiungevano dal corridoio laterale.
Il laser ha creato delle grosse bruciature sul petto impenetrabile del pirata, senza attecchire oltre.
Accanto a me Yama ha estratto la spada e si è catapultato verso di lui.
Volevo dirgli di aspettare, ma poi ho pensato che il Jito sapesse quello che stava facendo.
E’ arrivato a ridosso a Chavez e il pirata si è fatto sotto cercando di afferrarlo. Yama ha proseguito la corsa scivolando sotto di lui, riuscendo ad arrivargli alle spalle. Si è rialzato e ha lasciato partire il suo fendente con un movimento fluido e fulminante.
La spada ha aperto un solco profondo nel collo di Chavez, ma senza riuscire a penetrarlo completamente.
Yama è rimasto sorpreso… ma anche Chavez. Il suo grido di dolore ci ha dato una scossa a cui non potevamo non reagire.
Mentre anche Shane e Nazoko comparivano dall’altra parte del corridoio, Nina ed io abbiamo nuovamente aperto il fuoco, mirando alla testa di Chavez.
Il suo cranio indistruttibile è stato crivellato di colpi fino a quando finalmente non si è aperta una breccia e il suo cervello è schizzato fuori come una frittata sgusciata da una padella.
Chavez è rimasto un momento in piedi, immobile. Poi è crollato al suolo inerte.
Ci siamo avvicinati tutti con la morte nel cuore.
A terra c’erano due corpi senza testa e un robot che avrebbe avuto bisogno di una buona messa a punto che sfortunatamente solo lo stesso Lowell avrebbe potuto effettuare.
“Lo vedete tutti?” Ha chiesto Nina “Bryan, è quello che penso? E’ un Eretico?”
“Credo di sì.” Ho risposto.
“No invece” Si è inserito Nazoko “Non credevo accadesse in questo modo, il contagio, voglio dire… il potere corruttivo di quel germe è enorme, più di quanto avessimo mai pensato…
“Che intende dire, comandante?” Ho chiesto facendomi avanti.
“Quello che vedete… è un maledetto NECROMUTANTE!”

Giorno 71
Finalmente oggi il comandante Nazoko ci ha svelato il suo segreto.
Dopo aver portato i corpi nelle altre due celle frigorifere giù nell’obitorio, ci siamo radunati in sala mensa.
Nazoko ci ha spiegato di aver ricevuto un incarico segreto dal Cardinale di Luna in persona. Avrebbe dovuto raccogliere uno o più campioni infetti dal Gene Oscuro e consegnarli a Lowell affinché li studiasse e desse il benestare per il trasporto ai laboratori segreti della Cybertronic. Esiste un’alleanza segreta tra Fratellanza e Cybertronic che tale deve restare affinché le altre corporazioni non mettano le mani sui segreti che condividono. Neville era al corrente di tutto e avrebbe dovuto assisterli in questa missione.
Purtroppo qualcosa era andato storto. Il Progetto Executive aveva subito una svolta inaspettata quando la Croce del Nord era stata colpita da quei frammenti asteroidali. Neville era stato contagiato purtroppo, ma questo aveva anche accelerato i tempi. Così quando Nazoko aveva comunicato l’accaduto all’Alleanza, di fatto anche il Cardinale era stato informato. Lowell e Nazoko avevano poi architettato il diversivo dell’incendio per trafugare il frammento e continuare quindi col loro piano. A quel punto però le cose erano andate diversamente da come dovevano andare. La Croce del Nord doveva essere contattata dalla nave di Chavez, che avrebbe dovuto simulare un’avaria e durante l’incontro Nazoko gli avrebbe poi consegnato il campione.
Ma quando erano stati attaccati, Nazoko aveva capito che Chavez doveva avere altri piani. Forse qualcuno lo stava pagando più profumatamente della Fratellanza… anche se era davvero difficile crederlo.
Ho fatto notare a Nazoko di aver letto il foglio che parlava del Progetto Executive, chiedendogli cosa significasse “in caso di necessità trasportare il Gene DENTRO uno dei due emissari” e chi fossero questi emissari. Naturalmente erano Neville e Lowell. In caso di bisogno avrebbero dovuto sacrificarsi e farsi infettare. Poi Nazoko li avrebbe chiusi nella cella frigorifera in modo da conservarli per quando la Cybertronic vi avesse messo le mani sopra.
Eravamo tutti allibiti.
Per quanto mi riguarda, non tutti i miei dubbi sono sciolti.
Ad esempio, non so ancora chi mi abbia messo davanti alla porta quel biglietto che parlava di Nina. Non so cosa ci nasconde Yama.
Non so se possiamo fidarci di Nazoko.

Giorno 72
Oggi per la prima volta da quando sono a bordo, ho conosciuto Ibrahim Nazoko. Il comandante era molto scosso. Mi ha chiesto se potevo aiutarlo a prendere una decisone importante. AIUTARLO.
E’ la prima volta che chiede aiuto a qualcuno.
Lui che sembrava non aver mai bisogno di niente e di nessuno…
Mi ha raccontato una storia… mi ha detto di come lui, da bambino, veniva schernito per il colore scuro della sua pelle… e di come sia riuscito a difendersi nel corso degli anni da coloro che lo schernivano… e di come sia entrato nella Fratellanza per dimostrare al mondo quanto forte fosse.
Ma ora, quella forza si era affievolita.
Voleva sapere se, secondo me, avremmo dovuto espellere fuori bordo i corpi infetti.
Naturalmente gli ho detto che sarebbe stato stupido non farlo. Ha esitato, ricordando che la Fratellanza gli ha dato un compito che non può non portare a termine.
Gli ho ricordato che c’era sempre il frammento infetto sotto vetro.
Si è alzato e ha detto che ci avrebbe pensato.
Senza aggiungere altro se ne è andato, lasciandomi a riflettere.
Che io lo abbia giudicato male?

Giorno 73
Oggi è l’ultimo dell’anno. Qui a bordo non c’è molta voglia di festeggiare, tuttavia Shane ha insistito affinché lo facciamo. Ha preso dal magazzino delle riserve due bottiglie di champagne, due torte di gelato artificiale e due pasti completi liofilizzati. Meglio che niente…
Nazoko ha annunciato la sua intenzione di espellere nello spazio i corpi infetti. Voleva farlo stasera ma poi i preparativi della festa lo hanno convinto a rimandare a domani.
Tirando le somme, direi che non è stato un grande anno… e quello che segue non si preannuncia certo favorevole.
C’è il nero più nero nel nostro futuro… Nero, come il pianeta che sarà la nostra tomba.

Giorno 74
Orbita di Saturno.
Siamo di nuovo nel panico.
Oggi siamo scesi nella sala dell’obitorio per caricare i corpi nella cabina di espulsione. C’erano tutti, tranne uno.
Quello di Neville era scomparso.
SCOMPARSO.
Il comandante era allibito.
Ho chiesto se fosse stato possibile aprire la cella dall’interno, nel caso Neville fosse stato vivo, e lui mi ha risposto che è impossibile.
Primo, nessuno sarebbe potuto sopravvivere in quella cella per tutto questo tempo… e poi, nessuno potrebbe aprirla dall’interno.
Dunque qualcuno aveva aperto la cella e portato altrove il corpo.
Siamo andati in laboratorio e abbiamo riattivato Uber, almeno la sua parte mnemonica. Gli abbiamo chiesto se era al corrente dell’accaduto.
Harisposto di sì.
Gli abbiamo chiesto chi avesse aperto la cella.
James Lowell, è stata la risposta.
Gli abbiamo chiesto perché.
Ha risposto che la sua missione prevedeva la conservazione dei campioni del Gene Oscuro e per questo ha ritenuto opportuno nascondere il corpo per evitarne l’espulsione.
Gli abbiamo chiesto dove fosse ora il corpo.
Lowell non gliel’ha mai detto.
Nel pomeriggio abbiamo espulso gli altri corpi nello spazio.
Poi abbiamo iniziato le ricerche del cadavere di Neville, lasciando Uber attivo in laboratorio con l’ordine di collegarsi al computer di bordo per scandagliare attraverso i circuiti di rilevamento interni eventuali oggetti estranei.
La ricerca è continuata fino a sera, inutilmente.
Quando siamo tornati in laboratorio, Uber era in piedi e aveva di nuovo gli arti funzionanti.
Nazoko gli ha chiesto come fosse possibile.
Uber ha risposto di aver trovato nella propria memoria un programma di autoriparazione che ha attivato prontamente appena ha ritenuto fosse in grado di avere abbastanza energia per farlo.
Ora cammina e si muove in modo goffo, ma almeno ha riacquistato la sua autonomia. Questo è un bene, Uber potrà esserci utile per tutte le questioni tecniche e scientifiche.
Tuttavia non ha rilevato nulla di anomalo all’interno dell’astronave.
Yama si è offerto di controllare l’esterno, anche se questa eventualità, considerato che Neville è morto, ci è parsa del tutto inverosimile, al punto da dubitare che fosse il caso di andare.
Nazoko l’ha comunque autorizzato a uscire.
Yama è stato fuori da solo per quindici minuti, senza trovare nulla.
Al suo rientro, era chiaro che doveva esserci un posto dove ancora non avevamo controllato… e dove i rilevatori della Croce del Nord non penetravano.
E’ stato lampante per tutti.
La cassaforte !
Ci siamo precipitati là… ma l’abbiamo trovata chiusa. Sigillata.
Il comandante ha cercato le chiavi… finché non si è reso conto di non averle più.
Le abbiamo cercate a lungo, inutilmente.
Questo ci porta a pensare che Lowell le abbia nascoste chissà dove in modo che nessuno tranne lui potesse trovarle.
Siamo rimasti a lungo in circolo a fissare la cassaforte, chiedendoci se fosse proprio lì dentro il cadavere di Neville.
Sembra quasi che non riusciamo a liberarci di lui.
La cosa è in qualche modo inquietante.

Giorno 75
Ho trovato Nina seduta in un angolo stamattina, che fissava la cassaforte. Le ho domandato come si sentiva, se stava bene… mi ha risposto di sì, anche se era chiaro il contrario.
Più tardi Michael Shane è venuto nella mia cabina per parlare.
Mi ha domandato se secondo me sia il caso di continuare con la missione.
Gli ho detto che gli ordini li dà il comandante, ma lui ha insistito per sapere se a parer mio abbiamo delle possibilità, se dopo tutte queste cose andate storte, questi incidenti, questi morti… la missione non sia in qualche modo maledetta e quindi destinata a fallire.
Non sono riuscito a rispondergli.

Giorno 76
Giornata grigia. Abbiamo parlato tutti poco.
Il comandante ci ha ragguagliato su una comunicazione dell’Alleanza secondo la quale, dopo aver ascoltato con amarezza gli ultimi sviluppi, noi non ci stiamo comportando secondo le loro aspettative.
La cosa ci ha disgustato, fatto ridere, lasciato indifferenti… insomma ci ha smosso diverse emozioni, anche contrastanti… ma alla fine ci ha soprattutto avvilito.
Cosa credevano… che non lo sapessimo già?