Laura Platamone presenta: Scimmiette di mare Project
A molti sembrerà una sciocchezza, altri ancora lo guarderanno con supponenza, la maggior parte si farà una risata riducendolo a concorsino da due soldi.
Niente di più sbagliato.
Scimmiette di mare Project affonda le sue radici nella mente malata di una editor formata professionalmente sotto la guida di Alberto Castelvecchi. Insomma, Laura Platamone è una che sa quello che scrive.
Intanto partiamo da un presupposto: per partecipare a questo concorso bisogna aver letto almeno un libro di uno scrittore che non ci piace. Presuppone perciò che i partecipanti scrivano con cognizione di causa, utilizzando strumenti affini a quelli di cui si è servito il loro scrittore “da uccidere”, rendendogli pan per focaccia.
Occorre saper gestire gli stessi elementi impiegati da quell’autore, serve uno spiccato sense of houmor per inventarsi una storia bizzarra, grottesca, irriverente. Sì, prché le Scimmiette di mare sono difficili da gestire, dal momento che nessuno ne ha mai vista una. O meglio, nessuno ne ha mai parlato in letteratura, e certamente non in una forma mutata geneticamente e predisposta a uccidere. Quindi si tratta di mostriciattoli del tutto originali.
Riepilogando, questo non è un concorso per femminucce. Cultura, sperimentazione, originalità, irriverenza, costituiscono la base da cui partire per affrontare questa esperienza.
A tutti voi dico: io ho già il mio bersaglio. A voi il prossimo!