Archivio | luglio 2008

Decima settimana di volo

Giorno 63
Oggi sto un po’ meglio, anche se ho difficoltà ad appoggiare la gamba. Per ora mi aiuto con una stampella. Yama ha recuperato bene, la sua è una ferita superficiale.
Chi invece ha problemi è il comandante. E’ ancora molto debole e riesce appena a parlare.
In sua assenza dobbiamo decidere il da farsi e il secondo in comando, dopo la morte di Neville, è il Jito.
La sua prima decisione è stata quella di controllare la nave pirata. Se ne sono occupati Shane, Uber e Lowell. A bordo non c’era nessuno e non hanno trovato elementi utili ai fini delle nostre indagini. Così sono tornati a bordo e hanno staccato il ponte di collegamento, lasciando andare la Dark Sun alla deriva nello spazio.
Yama ritiene che dovremmo avvisare l’Alleanza dell’accaduto, ma non prima di aver torchiato Chavez.
Shane ci ha spiegato che Jackal, così si fa chiamare il pirata, è uno duro più dell’acciaio, che non si piega e non si spezza. Non parlerà mai, qualsiasi tortura ci verrà in mente… e non si venderà nemmeno per il doppio, poiché per un pirata è una questione d’onore e di reputazione portare a termine un lavoro.
L’unica speranza è che Nazoko si riprenda e possa sondare nella mente di Chavez in cerca di informazioni.
Il fatto è che per il momento, Nazoko è fuori gioco.
Yama ha così deciso di aspettare due giorni ancora. Se il comandante non si sarà ripreso, avvertiremo l’Alleanza.
C’è solo una cosa che m’inquieta: in quella cassaforte sono successe strane cose… non vorrei vi fossero rimasti influssi venefici del fungo.
Non vorrei accadesse il peggio.

Giorno 63 – seconda parte
Abbiamo fatto i turni di guardia davanti alla cassaforte in modo da tenere costantemente sotto controllo il prigioniero.
Lo abbiamo sentito muoversi e canticchiare.
Nazoko oggi ha mangiato del brodo freddo. Sta migliorando.
Tra noi abbiamo parlato poco.
Siamo tutti tesi e confusi. Troppo confusi.

Giorno 64
Abbiamo rimandato di un giorno ancora il test-Nazoko. ll comandante oggi stava meglio ma ci ha chiesto di attendere domani. Sarà abbastanza in forma da tentare una lettura mentale, ma non oggi… è ancora debole.
Sono passato davanti alla cassaforte poco fa.
Ero insieme a Shane.
Il sangue mi si è gelato dentro quando ho sentito la voce di Chavez.
“Progetto Executive… lo so, lo so… sì, sarà fatto. Va tutto come previsto…”
Ho guardato Shane.
Era sorpreso quanto me.
“Cos’è il Progetto Executive?” mi ha chiesto ” E con chi diavolo sta parlando Chavez?”
Abbiamo chiamato gli altri a raccolta e abbiamo aperto la cassaforte.
Chavez era seduto in un angolo con un sorriso abbagliante stampato sul volto. Sono entrato con la torcia e l’ho illuminato dalla testa ai piedi.
Era nudo, il corpo avvizzito, i vestiti in un angolo… accanto un piccolo oggetto: il NOSTRO MALEDETTO FRAMMENTO DI ASTEROIDE!
Avevamo scordato di somministrargli le pillole per l’insonnia… ma era lì dentro da soli due giorni… e quel frammento… QUEL FRAMMENTO!
Qualcuno era entrato e gliel’aveva messo accanto con uno scopo ben preciso: CONTAMINARLO.

Giorno 65
Abbiamo tirato fuori il prigioniero dalla cassaforte e lo abbiamo chiuso nel laboratorio. Legato e imbavagliato, Lowell lo ha sottoposto ad accertamenti. In serata c’è stato il responso: gli stessi geni oscuri che infestavano Neville ora sono in lui.
Il fungo lo ha contagiato.
Un’ora fa Ibrahim Nazoko si è seduto di fronte a Chavez in sala mensa e gli è entrato nella testa.
Ho visto coi miei occhi il pirata urlare in modo agghiacciante… ho sentito urla simili solo nelle stanze di tortura dell’Impero…
Alla fine ha cominciato a farneticare di una missione, di così tanto denaro da seppellirci sotto una montagna… ovvero il suo compenso per quella missione… recuperare il Gene Oscuro.
Un campanello d’allarme mi ha scosso.
Il secondo emissario poteva essere lui? O si trattava del contatto esterno?
Ma come poteva Nazoko dover consegnare il frammento a Chavez?
Era quasi morto nello scontro a fuoco…
Ho guardato attentamente il comandante e mi sono reso conto che sudava freddo. Chavez intanto aveva smesso di urlare… e Nazoko si è rilassato sulla sedia.
Nina gli ha chiesto cosa avesse scoperto.
il comandante ha risposto che Chavez doveva consegnare il frammento di asteroide ai suoi mandanti. Chi fossero i mandanti però, non era dato saperlo. Neppure Chavez lo sapeva. Era stato contattato in segreto da anonimi e sulla base di un anticipo esorbitante aveva accettato l’incarico.
Dove e come avrebbe dovuto consegnare il frammento era un’incognita che solo il mandante avrebbe svelato quando si fosse deciso a contattarlo.
E se Nazoko avesse avuto addosso il frammento durante lo scontro a fuoco? Se glielo avesse consegnato e Chavez in cambio gli avesse sparato tradendo la sua fiducia? O se gli avesse sparato di striscio per non ucciderlo ma creandogli così un alibi? Allora perché adesso Nazoko aveva diffuso quelle informazioni? Potevano essere false?
Forse conosceva benissimo i mandanti. Forse entrambi li conoscevano.
Provare tutto sarebbe stato impossibile.
E’ impossibile, almeno sulla base di ciò che so.
Certo, se Nazoko avesse dato il frammento a Chavez, questo spiegherebbe come mai stava nella cassaforte...
Eppure qualcuno di noi doveva averlo perquisito prima di farlo entrare…
ma chi se ne era occupato?
Non riesco a ricordarmelo.
Oh sì, invece. Io.
Sono stato io. E non aveva niente addosso.
Niente…


Giorno 66
Teniamo Chavez nella cabina di Uber. Uber si è sistemato nella cabina di Lowell, dove abbiamo approntato un giaciglio un po’ grossolano. Uber non dorme quasi mai e quando lo fa, se ne sta in piedi. Dunque è giusto per una stupida questione di umana moralità che gli abbiamo dato un letto.
Lo stesso Lowell sembrava divertito dalla cosa.
Chavez è sottochiave. A turno sorvegliavamo la porta.
Non possiamo tenerlo in cassaforte, non ci fidiamo più di quel buco oscuro. C’è qualcosa di marcio lì dentro.
Nazoko si sta riprendendo rapidamente ormai. Oggi ha contattato l’Alleanza e ha riferito quanto successo.
I consiglieri gli hanno raccomandato di tenere in vita Chavez fino al nostro ritorno. Subirà un processo e sarà interrogato fino a che non sputerà i nomi dei suoi mandanti, anche se non li conosce.
Chavez mi fa paura.
Mi fa paura il suo aspetto, mi ricorda Neville.
Il frammento intanto è di nuovo sotto vetro, solo che stavolta ho preso una piccola iniziativa personale.
Tra la mia attrezzatura ho una serie di vecchie cimici e un rilevatore a distanza. Ne ho piazzata una nel frammento, in un piccolo pertugio nella roccia. Se lo rubano ancora, io lo troverò.

Giorno 67
Shane è venuto da me oggi, dicendomi di aver chiesto in via privata al comandante cosa fosse il Progetto Executive.
Gli ho chiesto perché lo avesse fatto, e lui ha risposto che il comandante come tale poteva avere informazioni riservate che noi non abbiamo.
Nazoko però è quasi impallidito e ha risposto di non saperne niente. Quando Shane gli ha spiegato dove l’aveva sentito, Nazoko è impallidito ancor di più.
Questo conferma i miei sospetti su di lui.
Stavo per confidare tutto a Shane, ma ancora non so se posso fidarmi.
Devo aspettare ancora.

Giorno 68
Chavez non mangia, non beve e non dorme. Non vuole nemmeno parlare.
Se ne sta tutto il tempo nella sua cabina immobile, poiché da fuori non si sentono movimenti.
Rifiuta anche le pillole per l’insonnia.
Sta diventando identico a Neville…

Giorno 69
Nina mi ha detto di aver sentito parlare Chavez come se avesse un interlocutore. Stava dicendo qualcosa come “andrà tutto bene, domani terminerò il mio compito”.
Abbiamo riferito la cosa al comandante, che tuttavia ritiene Chavez un povero pazzo. Comunque ha acconsentito a raddoppiare la sorveglianza, per cui da stanotte resteremo svegli a coppie.
Dobbiamo tenere d’occhio il frammento. Aver piazzato la cimice in parte mi tranquillizza, ma non completamente.
Ho come l’impressione di aver tralasciato qualcosa… ma cosa?

Nona settimana di volo

Giorno 57
La navetta è tornata. Più vicina stavolta.
Nazoko ha infine tentato di mettersi in contatto, contravvenendo alla sua precedente decisione, ma non è pervenuta nessuna risposta. L’Alleanza dice che non risulta esserci nessuna nave in questa zona, il che potrebbe avvalorare l’ipotesi dei Pirati, anche perché non ha le fattezze di un’astronave dell’Oscura Simmetria.
Abbiamo provato ad accelerare la nostra velocità per studiare la reazione dei nostri inseguitori. Hanno mantenuto la loro velocità fino a scomparire dai nostri radar.
Con la speranza che non riescano ad essere veloci quanto noi, manterremo questa nuova andatura.
Nina mi ha preso da parte oggi, chiedendomi come mai ultimamente sono così freddo con lei. Se è vero, non me n’ero reso conto… ma non ho saputo come risponderle. Avrei dovuto dirle che sospetto tutti di tradimento, qui a bordo… e quindi anche di lei?
Naturalmente no.
Ma il mio dubbio è: sospetto veramente anche di lei?

Giorno 59
Nessuna novità oggi. La navetta non ci ha raggiunto.
Nessun comportamento sospetto a bordo. Tutto continua come sempre…

Giorno 60
E’ successa una cosa strana stamattina presto. Hanno bussato alla mia porta, sono andato ad aprire e non ho trovato nessuno. Però c’era un biglietto a terra. L’ho raccolto: era una pagina di un documento più ampio, era una scheda:

Nina Nemec
Agente Bauhaus esperta di arti marziali, addestrata alla guerriglia urbana, ottimo incursore, spia professionista, viene spesso inviata a raccogliere informazioni nel cuore di basi segrete nemiche. Sfrutta la sua bellezza per circuire uomini nei più alti ranghi in modo da avere facile accesso alle informazioni che cerca. C’è un solo modo per trattare con lei: evitarla per non darle modo di agire.

Sono rimasto a fissare quel foglio a lungo: chi me lo ha messo davanti alla porta e perché?
E soprattutto: vogliono avvertirmi di fare attenzione e stare alla larga da lei? Mi sta usando?

Giorno 61
Ho passato questi due giorni a pensare. Sono andato di nuovo a letto con Nina, riavvicinandomi a lei anziché allontanarmi di più… ma perché non so, anzi sì… per capire meglio, o forse per non voler capire… il fatto è che lei mi piace da morire… non voglio parlare di amore, in questa gabbia di metallo un sentimento può essere fortemente frainteso… ma se dovessi dare la vita per qualcuno qui a bordo, quel qualcuno sarebbe certamente lei… e allora non so… se fa parte del suo gioco, se mi sta usando anche per questo, per avere qualcuno che la salvi al momento giusto… o se è qualcun altro che devo temere, lo stesso che ora ha insinuato in me il dubbio lasciandomi quel biglietto davanti alla porta…
Sono andato da Yama poco fa e gli ho mostrato il biglietto.
Non so perché l’ho fatto, ma ricordavo che aveva detto di aver letto il curriculum di ognuno di noi. Gliel’ho mostrato domandandogli se era opera sua.
“No” mi ha risposto “e fossi in te non mi fiderei di un biglietto lasciato davanti alla porta. Perché questa persona non ti ha parlato faccia a faccia?”
E’ una bella domanda. Gli ho chiesto cosa dicevano i suoi dati di Nina.
“Le stesse cose” mi ha risposto.
Stavo per dirgli che quindi era logico supporre che la persona che mi aveva dato quel biglietto voleva mettermi in guardia, ma lui mi ha anticipato dicendo: “Davvero non immaginavi che Nina agisse in questo modo? Una donna bella come lei?”
“Forse sì.” Ho risposto.
“Tutto ciò che ti serve di sapere è dentro di te” ha concluso Yama “Solo tu sai se Nina sta fingendo o no con te. In fondo al cuore, TU LO SAI, BRYAN”

Giorno 62
La navetta è ricomparsa, a grande velocità… puntava dritta su di noi con fare minaccioso. Poi a un certo punto ha decelerato fino a eguagliare la nostra velocità, restando parallela a noi per diversi minuti.
Abbiamo così potuto vederla più da vicino attraverso la vetrata in plancia.
E abbiamo finalmente visto un simbolo sulla facciata esterna: un teschio ridente, il simbolo degli Space Raiders, i pirati che infestano il sistema solare, un ordine di gente senza scrupoli che mirano solo al proprio interesse, fregandosene della lotta dell’Alleanza contro l’Oscura Legione.
Shane ci ha detto di stare in guardia, che stavano per abbordarci.
Sembrava conoscere bene quella manovra…
Nazoko ha dato l’allarme e tutti noi ci siamo messi ai cannoni da combattimento nelle torrette laterali.
Prima che potessimo agire, dalla navetta è partita una scarica elettromagnetica che ha disattivato tutti i nostri sensori e fatto andare in corto l’intero sistema di sostentamento. Il computer e i generatori sono saltati e l’intera astronave si è spenta.
Anche i cannoni erano fuori uso.
Nel buio sentivo gli altri imprecare e il comandante dare ordine di recarsi al portello d’imbarco per fermare l’arrembaggio nemico.
Mi sono spostato in plancia invece, da dove potevo osservare meglio la navetta pirata. Ora si era leggermente girata e una scritta troneggiava a prua: Dark Sun.
“La conosco” mi ha detto Shane, avvicinandosi “conosco il capitano, è un uomo spietato. Qualcuno l’ha pagato bene per fermarci. Che cosa trasportiamo?”
Gli ho risposto che non lo sapevo, che l’unica cosa che poteva volere era il fungo sul frammento di asteroide.
Abbiamo sentito dei rumori forti provenire dalla zona d’imbarco e ci siamo catapultati in quella direzione. Siamo arrivati proprio mentre il portello veniva spalancato e alcuni uomini facevano irruzione all’interno.
Ero sorpreso, pensavo di veder comparire uomini in scafandro, ma i pirati erano attrezzati bene. Avevano agganciato la nostra nave tramite un ponte coperto che avevano poi fissato attorno al portellone in modo da poter fare facilmente irruzione senza dover uscire nello spazio esterno.
Nella penombra delle luci d’emergenza contavo cinque figure con indosso delle visiere a infrarossi. Noi li vedevamo appena, mentre loro ci vedevano benissimo.
Yama e Nazoko gli sono stati subito addosso, alcuni laser hanno fatto fuoco, Nina mi ha strattonato, togliendomi dalla loro linea di tiro e qualcun altro ha urlato. Shane è balzato oltre aprendo il fuoco sui pirati.
Io e Nina ci siamo posizionati dietro una colonna e abbiamo fatto altrettanto.
Due di loro sono crollati subito, gli altri tre si sono sparpagliati nella sala, mandando in frantumi la vetrata che separava noi dalla zona di decompressione e ho visto Yama cadere sul pavimento gemendo.
Qualcosa in me è scattato.
Sono uscito allo scoperto sparando per coprire il Jito, mentre Nina copriva me, e ho trascinato al riparo il mio compagno.
Yama era ferito a una spalla. Non sembrava grave, per fortuna.
“Dov’è il comandante?” Gli ho chiesto cercando Nazoko con lo sguardo.
“Non lo so” mi ha risposto con una smorfia di dolore “Devono averlo colpito, l’ho sentito urlare!”
Mi sono affacciato e ho guardato nella sala.
Nazoko era a terra, che si trascinava lentamente…
“Copritemi!” Ho urlato.
Sono saltato fuori sparando contro i pirati mentre sia Yama che Nina mi coprivano. Anche Shane stava sparando… e solo allora mi sono reso conto di non vedere né Lowell né Uber con noi.
Ho raggiunto Nazoko e l’ho trascinato via, verso Yama…
Poi un laser mi ha preso a una gamba.
Sono crollato al suolo gridando e uno dei pirati è saltato in piedi euforico.
E’ stato abbattuto da Shane e subito dopo ho visto il mio compagno guadagnare una nuova postazione a ridosso di uno degli altri due pirati.
Erano separati da un muretto di contenimento che entrambi stavano usando come riparo.
A un tratto qualcosa mi ha afferrato e ho sentito il profumo di Nina.
Mi ha aiutato ad alzarmi, mentre io continuavo a tenere stretta la mano di Nazoko e così ci siamo trascinati fino al nascondiglio di Yama.
Un laser ci è passato vicinissimo e un altro ha scheggiato la colonna dove stava il Jito.
Shane è uscito dal suo riparo e ha sparato a casaccio al di là del muretto.
Il pirata ha gridato e Shane è balzato oltre.
E’ seguita una breve colluttazione tra i due, che non ho potuto vedere a causa del muretto e in quell’istante l’ultimo Pirata è uscito allo scoperto, correndo verso il portellone d’imbarco.
Stava fuggendo.
“Nina!” Ho urlato.
Lei si è girata ed è corsa dietro al fuggiasco, raggiungendolo sulla soglia del portellone. L’ha travolto con un calcio e l’ha mandato a sbattere contro la parete. Il pirata si è girato con l’arma spianata, ma a quel punto le luci si sono riaccese di colpo e lui è rimasto accecato a causa della visiera a infrarossi che aveva indosso… e Nina è stata implacabile. Gli ha spazzato le gambe con una coda di gatto e l’ha disarmato strappandogli di mano la pistola. Mentre il pirata tentava di rialzarsi infine, Nina l’ha tramortito con un colpo dritto sul collo.
Poi è tornato il silenzio.
Ora sono nell’infermeria, assieme a Yama e al comandante.
Nazoko ha ricevuto una brutta ferita su un fianco e ha perso molto sangue.
Per fortuna il dottor Lowell ha fermato l’emorragia, salvandogli la vita.
Il dottor Lowell. Ora so perché non era con noi.
Mentre eravamo tutti impegnati in combattimento, lui e Uber hanno sono scesi di sotto ad attivare i generatori di riserva per riportare la luce nella Croce del Nord.
Il prigioniero è tenuto segregato nella cassaforte.
Shane ha detto che siamo stati fortunati: è Rodrigo “Jackal” Chavez, il comandante in capo degli Space Raiders.

Ottava settimana di volo

Giorno 50
Orbita di Giove. Astronave Romenia.
A bordo un clima rigido, espressioni severe e sguardi di indifferente superbia. Tipiche caratteristiche Bauhaus.
Siamo stati ricevuti dal Duca Karl Oberhofer e dai suoi ufficiali.
Il trattamento è stato ottimo, oserei dire di riguardo, ma l’incontro è durato poco più di mezz’ora. Oberhofer è venuto subito al dunque, presentandoci Michael Shane, un giovanotto dall’aria strafottente con stampato sulla giubba di pelle uno stemma stilizzato della Capitol.
A quanto pare Shane ha aiutato il Duca a recuperare un’arma biologica andata persa durante una certa battaglia in qualche posto non ben definito contro un ignoto nemico.
L’incontro è terminato con un sarcastico “buona fortuna” da parte del Duca, sarcastico non nella forma ma nel contenuto stesso. Sa quanto noi, infatti, che non basterà tutta la fortuna dell’universo a salvarci dal suicidio cui stiamo andando incontro.
Shane tuttavia non sembra preoccupato.
E’ venuto a bordo portando con sé un’allegria non indifferente e in poco tempo ha migliorato i nostri umori.
E’ un buon conversatore, ottimo umorista.
L’unico che sembra non apprezzare molto le sue battute è il comandante.
Ma in fondo c’era da aspettarselo.

Giorno 51
Oggi Shane è capitato in laboratorio e ha fatto un sacco di domande a Lowell circa il fungo che è stato ritrovato sul frammento di asteroide e sugli incidenti che abbiamo avuto a bordo.
Mi è parso strano tutto quell’interesse… ma forse sono io ad essere troppo sospettoso.

Giorno 52
Oggi c’è stato un grave incidente a bordo.
Eravamo tutti in plancia, quando è scoppiato un incendio nella stiva.

Immediatamente ho pensato all’arma nucleare…
Siamo scesi di corsa ad attivare gli estintori poiché per un misterioso malfunzionamento il computer non ha attivato gli spruzzatori automatici.
C’è mancato poco che l’incendio si trasformasse in un inferno…
Shane e Yama si sono dati parecchio da fare, sono entrati con me nella stiva sfidando il fuoco e il fumo e abbiamo esaurito gli estintori fino a spegnere anche la più piccola fiammella.

Io ho controllato – non visto – che l’arma nucleare fosse intatta… e così era per fortuna.

Lowell e Uber hanno iniziato i rilevamenti, scoprendo che il malfunzionamento è derivato da un filo staccato… e che l’incendio è scaturito da una candela. Qualcuno ha posizionato una candela in modo che quando si fosse esaurita, il fuoco sarebbe entrato in contatto con una sostanza infiammabile… forse benzina. Non sarebbe dovuta restarne traccia, ma Uber ha rilevato tra i pori del pavimento tracce di cera…
Qualcuno voleva dar fuoco alla stiva… ma per quale motivo? Voleva bruciare qualcosa di preciso o solo spaventarci tutti? Oppure aveva un altro scopo?
Quando siamo tornati di sopra, ho capito.
Il laboratorio era stato forzato e il frammento di asteroide era scomparso!
Escludendo me, Yama e Shane, scesi con me nella stiva, non restano che Nazoko, Lowell e Nina. E Uber, naturalmente.

Giorno 53
Il diversivo della candela mi ha dato da pensare. In quanto tempo brucia una candela? Un’ora? Certo dipende da quanto sia alta o spessa… ma chi potrebbe esser sceso nella stiva a piazzarla?
Chiunque.
Mi domando se Yama e Shane alla fin fine non siano comunque sospettabili come complici di chi ha trafugato il frammento sotto vetro. Nel Progetto Executive si parla di un contatto esterno…
Così sono andato dal comandante e gli ho suggerito di dare ordine affinché venisser perquisite le cabine di tutti.
Ha naturalmente acconsentito.
Se non è stato lui a trafugare l’oggetto, è chiaro che ai fini del Progetto Executive, DEVE recuperarlo.
Se è stato lui invece… l’avrà nascosto dove nessuno di noi potrà trovarlo.
La perquisizione è avvenuta in modo incrociato e in coppia cosicché ognuno avrebbe controllato che il compagno svolgesse al meglio il proprio compito. Io e Yama abbiamo controllato le cabine di Lowell e Shane. Nazoko e Nina quelle mie e di Yama, mentre Lowell e Shane quelle di Nazoko e Nina. Poi io e Nazoko ci siamo occupati di controllare la cabina di Uber.

Il frammento però non era da nessuna parte.

Giorno 54
Stamattina ci siamo accorti che qualcuno ci stava seguendo.
Una navetta di piccole dimensioni se ne stava a distanza, mantenendo la nostra stessa rotta.
Abbiamo attivato tutti i rilevatori e siamo riusciti a identificare l’esterno senza tuttavia notare il simbolo di alcuna Corporazione.
Shane ci ha detto che secondo lui si tratta di Pirati dello Spazio. Assalgono le navette di modeste dimensioni per far razzia dei loro carichi, ma in genere sono già informati sul contenuto della merce trasportata.
Se così fosse… significherebbe che mirano al nostro frammento…
Ci teniamo in guardia, ma finora non hanno manifestato intenzioni ostili, anche se siamo tutti convinti che presto o tardi tenteranno di abbordarci.
Ho chiesto a Nazoko se non sia il caso di tentare una comunicazione, ma lui ha risposto secco che non ci pensava nemmeno.
Ha invece contattato l’Alleanza, che ha risposto dicendo che avrebbero cercato informazioni in proposito.
Intanto, la navetta continua a seguirci.

Giorno 55
Ho passato al setaccio la cabina di Nazoko oggi, approfittando del suo impegno con Lowell. I due infatti si sono chiusi nel laboratorio per parlare di chissà cosa, forse del fungo, e io mi sono dato subito da fare.
Però non ho trovato niente di più di quello che già avevo trovato.
Soprattutto, niente frammento.
Mentre uscivo dalla cabina, Yama mi ha intercettato, chiedendo spiegazioni. Gli ho detto che Nazoko non mi convinceva del tutto, senza sbilanciarmi troppo, e lui mi ha sorpreso dicendomi che sono un folle se penso che il comandante possa tramare qualcosa contro l’Alleanza. Prima di salire a bordo, il Generale Arada lo ha informato di tutti i curriculum dell’equipaggio della Croce del Nord. Nazoko è un inquisitore eccellente, fedele come un cagnolino alla Fratellanza. Non tradirebbe mai.
Certo non potevo dirgli che è la Fratellanza che probabilmente sta tradendo l’Alleanza.
Intanto la misteriosa navetta sembra scomparsa…

Giorno 56
Sono andato nel laboratorio a parlare con Lowell oggi, cercando di far cadere l’argomento sull’incontro che ieri ha avuto col comandante. Era stranamente a disagio, cosa alquanto strana per lui, sempre piuttosto tranquillo. Mi ha detto che Nazoko ha voluto rivedere nei dettagli, tutti gli esami effettuati sia sul frammento che sul cadavere di Neville.
Gli ho domandato dove fosse il corpo. Per ordine del comandante, lui e Uber lo hanno messo in una delle tre celle frigorifere della sala obitorio del livello inferiore.
Gli ho chiesto se non fosse il caso di spedirlo fuori bordo, ma Lowell è stato chiaro: Nazoko vuole che venga riportato indietro. A quanto pare l’Alleanza è interessata a esaminarlo.
L’Alleanza, ho pensato, o solo la Fratellanza?

Settima settimana di volo

Giorno 43
Il comandante Nazoko ci ha convocati in sala mensa oggi per metterci al corrente di una novità per niente rassicurante.
Secondo i rilevamenti del computer, a bordo c’è una fonte di energia sospetta.
Proviene dal livello inferiore, tuttavia la sua energia diffusa impedisce di collocarla in modo preciso. Yama ha chiesto cosa potrebbe essere e il Comandante non ci ha rassicurato affatto.
“Una bomba” ha risposto con un bieco sorriso “una radio o un qualsiasi altro dispositivo elettronico o elettromagnetico”.

Sapevo che non poteva trattarsi dell’arma nucleare nascosta nella stiva… è ben custodita all’interno di un fodero di piombo che la tiene al sicuro da qualsiasi rilevamento esterno.
Doveva essere qualcos’altro…

Così io, Nina, Yama e Uber siamo scesi nel livello inferiore.
Abbiamo trascorso ore a cercarle il misterioso dispositivo,  dapprima uniti, poi divisi per cercare meglio in ogni angolo… ma solo a sera la radio ha gracchiato.
Era la voce di Yama. Diceva di aver individuato qualcosa di MOLTO sospetto in un angolo della sala generatori.
Siamo scesi tutti laggiù.
La cosa che Yama ha trovato era fissata con una calamita sotto un macchinario in modo da essere praticamente invisibile a meno di chinarsi con lo scopo di ispezionare quella zona.
Si trattava di una sfera, una piccola sfera del diametro di una decina di centimetri circa, lucida e nera, che ruotava attorno a un perno centrale alla cui estremità una lucetta rossa brillava intermittente.
All’altra estremità c’era la calamita che fissava l’oggetto al macchinario.
Ho chiesto a Uber se sapesse cos’era e il robot dopo aver passato al vaglio tutte le informazioni in suo possesso ha risposto che al 95% doveva essere un dispositivo di segnalazione, una specie di cimice con la doppia funzione di rilasciare una traccia elettronica per informare degli spostamenti della Croce del Nord, e di trasmettere tutte le informazioni immagazzinate nel macchinario cui era fissata.
Il problema era che quel macchinario era il nostro computer di bordo.
Qualcuno aveva piazzato quel dispositivo per informare qualcun altro all’esterno degli spostamenti della Croce del Nord e di tutte le informazioni che stava raccogliendo.
Ho chiesto a Uber se avesse idea di quando vi fosse stato piazzato e lui, sulla base delle quantità batteriche rilevate sul dispositivo, ha stimato che sia stato messo lì con una percentuale del 90% nell’ultima settimana. Un 9% comprendeva gli ultimi dieci giorni e solo l’1% gli ultimi quindici giorni.
Io e Nina ci siamo guardati.
Entrambi poi abbiamo spostato lo sguardo su Yama.
Poteva essere lui la spia? La Mishima poteva voler sapere tutto dei nostri spostamenti per qualche suo piano misterioso?
Ritrovare quel dispositivo sembrava però scagionarlo… o poteva essere un suo deliberato tentativo di scagionarsi…
In entrambi i casi, Lowell avrebbe analizzato quella sfera.
Forse avrebbe anche potuto dirci qualcosa in più circa la sua provenienza…

Giorno 44
Progetto Executive.
Questa parola mi rimbomba nel cervello da giorni ormai.
Che diavolo è?
Ne ho sentito parlare Neville per ben due volte… e una di queste mentre era in compagnia del comandante.
Vorrei prendere da parte Nazoko e pretendere spiegazioni… ma ho dei dubbi su di lui… anche se è un Inquisitore, il che escluderebbe a priori la possibilità del suo tradimento…
Devo pensarci.
Progetto Executive.
Appena potrò, perquisirò la sua cabina in cerca di prove.
Se i miei sospetti sono fondati, sventerò un complotto e smaschererò un traditore. In caso contrario, ne subirò le conseguenze di fronte al tribunale militare dell’Alleanza.

Giorno 45
Niente. Oggi non sono riuscito ad agire.
Il comandante è rimasto in cabina per quasi tutto il tempo, causa un mal di testa.
Così ho trascorso un po’ di tempo con Jim Lowell.
Ha analizzato il corpo di Neville in questi giorni ma non è venuto fuori nulla… tranne il fungo naturalmente, quello presente anche sul frammento di asteroide. Appare chiaro che ne sia stato contagiato… forse è per questo che è impazzito.

Giorno 46
In bilico sul filo del rasoio.
Schiacciato dietro la porta della cabina del comandante, mentre lui entrava prima del previsto… rintanato nell’armadio a muro tra stracci e scope, pregando che Nazoko non si voltasse mentre sgusciavo fuori alle sue spalle…
Mi sono trovato in situazioni ben più pericolose… ma mai più imbarazzanti.
Alla fine ce l’ho fatta. In tutti i sensi.
In uno scomparto segreto nell’ultimo cassetto della sua scrivania ho trovato delle carte, documenti top secret… tra cui questo messaggio che ho decodificato a fatica dopo ore di studio:

Progetto Executive
Campionatura del Gene Oscuro. La chiusura del Sigillo non deve significare la distruzione del Gene Oscuro. Opportunamente trattato, esso è controllabile. Conservare il Gene Oscuro. Inviare tutte le informazioni alla Base Executive tramite file criptato e consegnare il campione al contatto esterno. In caso si renda necessario, trasportare il Gene dentro uno dei due emissari.
Importanza vitale delle informazioni ai fini della conservazione del potere.
La padronanza del Male è l’unica arma che consenta il trionfo del Bene.

Ero allibito.
Ma capivo perché Nazoko aveva voluto conservare il fungo sotto vetro…
Ho rimesso tutto a posto per non creare sospetti.
Adesso però ho bisogno di pensare.
Il file parla di DUE EMISSARI.
Neville sapeva del piano… dunque lui è uno degli emissari? E’ Nazoko l’altro? O c’è una terza persona? E chi è il contatto esterno?
Quante persone sono coinvolte, dannazione?
Improvvisamente ho bisogno di bere.

Giorno 47
Erano anni che non toccavo l’alcool. Ieri notte però ho rotto l’astinenza, ubriacandomi di Vodka Venusiana.
Stamattina mi sono svegliato con un brutto mal di testa ma se non altro il non pensare mi ha permesso di rilassarmi… e oggi ho potuto riflettere con maggior calma…
Così ho preso la mia decisione.
Terrò per me il segreto del Progetto Executive e intanto cercherò di capire chi degli altri può essere coinvolto nella cospirazione ai danni dell’Alleanza, cospirazione che, mi rendo conto, deve far capo a qualche alto esponente della Fratellanza, altrimenti non saprei spiegare come Nazoko possa essere il nostro comandante.
Jim Lowell ha terminato l’autopsia di Neville con una novità: oltre al fungo infetto, sul cadavere ha trovato un’altra cosa interessante… un microchip – una sorta di espansione di memoria – installato sotto la pelle all’altezza della spalla destra.
Il chip è di fabbricazione incerta ma secondo Lowell solo la Cybetronic avrebbe potuto installarlo sotto pelle in modo che da fuori fosse del tutto invisibile. Chiunque altro avrebbe lasciato evidenti cicatrici.
Fratellanza e Cybetronic… in combutta?
Un connubio inquietante…

Giorno 48
E’ stato un bel giorno, trascorso insieme a Nina a controllare per l’ennesima volta tutta la nave in cerca di altri eventuali dispositivi sospetti.
Ricapitolando, so che Nazoko e forse qualcun altro tramano per portare a termine il Progetto Executive, il tutto senza che l’Alleanza sospetti nulla. Secondo, qualcuno spia le nostre mosse e carpisce le nostre informazioni.
Le due cose sono collegate?
Ne dubito fortemente.
Terzo, l’Oscura Simmetria ci sta già braccando, dunque SA della missione, il che fa pensare a una TALPA interna. Questo può essere collegato a una delle due cose?
Ecco che la lampadina si accende: ma certo! Il dispositivo… è così che intendono tenerci d’occhio… tuttavia la pioggia celeste risale a prima ancora… quindi sapevano già dove ci trovavamo… certo, sempre che non si sia trattato di un semplice incidente.
Ma allora chi altro può essere interessato a questa missione?
Si fa tutto molto difficile.
Ho bisogno d’aiuto, ma non so a chi rivolgermi.
Paradossalmente, non sono sicuro se fidarmi neppure di Nina…
E’ così difficile tenere separati mente e cuore!

Giorno 49
Ci è arrivata comunicazione che domani pomeriggio incroceremo la Romenia. E’ già tutto stabilito. Salirò a bordo della nave Bauhaus assieme a Nazoko e Yama Watanabe.
Oggi il Jito mi ha chiesto se prima di morire Reiko ha detto qualcosa riguardo al frammento di asteroide. Gli ho ripetuto ciò che ho saputo da Nina, ma lui non è parso soddisfatto. Continuo a pensare che nasconda qualcosa…

Sesta settimana di volo

Giorno 36
Oggi Lowell ha analizzato il frammento di asteroide.
Dice di aver riscontrato degli elementi sconosciuti. Minerali che non esistono in tutto il sistema solare… e un fungo sulla sua superficie.
Un fungo i cui geni sono gli stessi di quelli trovati nel sangue di Neville…
Nazoko ha imposto che il frammento fosse messo al sicuro sotto vetro.
Yama ha chiesto che venisse espulso fuori bordo ma Lowell ha insistito per tenerlo, sottolineando che la Cybertronic potrebbe trovare nuovi rimedi contro i veleni oscuri se ha un elemento su cui lavorare come quel fungo. Nazoko ha così confermato il suo ordine di tenere il frammento sotto vetro.
Così è stato fatto. Ora si trova sotto una campana di cristallo infrangibile all’interno della cassaforte, che è stata sigillata.
La chiave ce l’ha il comandante e solo lui potrà accedervi.
Abbiamo cercato ancora Neville, invano.
Uber stima un 33,3% di probabilità che Neville NON si trovi più a bordo, il 33,3% che sia nascosto in qualche pertugio segreto della Croce del Nord, il 33,3% che sia in qualche modo invisibile e lo 0,1% che sia morto evaporando nell’aria per un qualche processo di autocombustione spontanea.
Naturalmente Lowell ci ha spiegato che quest’ultima evenienza è praticamente impossibile. In virtù di questo alcuni programmi di Uber devono essere ancora messi a punto. Il robot è ancora in fase sperimentale e non può quindi pensare in modo umano, ma solo matematico.
Il fatto è, comunque, che Neville non c’è.
Non si trova.
La Croce del Nord è una nave piccola, con pochi ambienti… Neville non può essere sparito così!
Yama insiste perché si comunichi il tutto all’Alleanza.
Nazoko ripete che dobbiamo aspettare.

Giorno 37
Giornata piatta e infinita.
Neville ancora non si trova, neppure con l’ausilio del rilevatore di calore approntato da Lowell. Se Neville fosse stato invisibile grazie a un dispositivo elettronico di qualche tipo, il rilevatore di calore ne avrebbe COMUNQUE rilevato la presenza… ma non è stato così.
Resta la possibilità di un nascondiglio segreto attraverso il quale neppure il rilevatore riesce a leggere… ma è molto strano.
La terza possibilità è che Neville si sia espulso nello spazio, ma sarebbe un suicidio. Non può averlo fatto.
Nazoko continua a non voler comunicare con l’Alleanza e Yama sembra sempre più insofferente.
Nina è rimasta per quasi tutto il tempo in cabina, aveva bisogno di pensare, ha detto.
Il dottor Lowell ha sottoposto il frammento ad altri test.
Uber è stato disattivato tutto il tempo per ricaricare le sue batterie. Vanno ricaricate ogni 40 giorni altrimenti il suo software ne risente.
A dire di Lowell potrebbero andare in tilt i suoi programmi senza che nessuno se ne accorga. Il cinquantesimo giorno poi si spegnerebbe del tutto.
Mi stanno chiamando. E’ ora di cena.

Giorno 38
Stamattina sono stato letteralmente buttato giù dal letto da Nina.
Ha detto che siamo stati tutti stupidi e ciechi, che la soluzione l’avevamo da tempo e non ce ne rendevamo conto, che Uber ce l’aveva detto…
Le ho chiesto cosa intendesse dire e mi ha risposto che non c’erano alternative: Neville DOVEVA essere fuori della nave…
Mi ha trascinato negli spogliatoi e mi ha mostrato gli scafandri spaziali appesi davanti alla sala di decompressione.
Erano tredici.
A bordo ce n’erano quattordici, due per persona… questo significava davvero che Neville ne aveva presa una ed era uscito dall’astronave…
“E’ qui fuori!” sono state le parole di Nina”Non c’è altra spiegazione! Per questo non lo trovavamo! Per questo il rilevatore di Lowell non lo trovava!”
Stavo per dirle che sarebbe stato impossibile per Neville sopravvivere per tutto questo tempo là fuori… che l’ossigeno doveva per forza essere finito… ma poi ho taciuto, rendendomi conto che sarebbe stato altrettanto facile per Neville rientrare nottetempo nella Croce del Nord per ricaricare l’ossigeno. Sono andato in plancia e ho chiesto a Uber di controllare se il sistema di chiusura esterno fosse funzionante. Mi ha risposto di sì, anche se l’allarme sonoro era stato disattivato. Gli ho chiesto quando questo fosse accaduto e la risposta indicava il giorno della scomparsa di Neville.
Abbiamo chiamato il comandante esponendogli i nuovi fatti e immediatamente Nazoko ha dato ordine a Yama e Nina di andare fuori a cercare Neville.
Mi sono offerto di andare anch’io, ma ancora una volta Nazoko mi ha ricordato l’importanza del mio ruolo in quella missione.
Avrei voluto spaccargli il naso… ma ho dovuto mio malgrado obbedire.
Nina mi ha detto di non preoccuparmi.
Poi lei e Yama sono usciti all’esterno.
Le telecamere esterne mostravano solo alcune zone della Croce del Nord e in nessuna di quelle era visibile Neville. D’altra parte era naturale che si nascondesse altrove… conosceva bene la disposizione delle telecamere.
Vedevamo Nina e Yama muoversi lentamente sulla superficie metallica della nave con le pistole Punisher pronte all’uso.
Poi sono usciti dal nostro campo visivo.
Ma continuavamo ad ascoltare le loro parole alla radio, fino a quando…
BZZZZ! Un suono sommesso, come quello di uno sparo ovattato…
“…Nina! ” la voce di Yama mi aveva fatto balzare il cuore in gola.
“Prendilo, Yama! Dietro i radar!”
BZZZ!
Poi più niente per qualche secondo… finché non li abbiamo visti ricomparire davanti alle telecamere…
“E’ finita” sono state le parole di Nina.
Il suo braccio si è teso verso lo spazio e col dito ha indicato qualcosa… uno scafandro che galleggiava nel vuoto interstellare immobile…
Lowell ha afferrato il microfono urlando: “Recuperatelo! Dobbiamo studiarlo! Devo capire cos’è successo!”
“Non credo sia il caso.” Ha risposto Yama alla radio.
Nazoko ha strappato il microfono a Lowell.
“Prendetelo. E’ un ordine!”
Yama ha passato il suo cordone a Nina e si è tuffato nello spazio, galleggiando in linea retta verso il corpo di Neville.
“Usa i propulsori.” Gli ho suggerito al microfono.
Yama li ha attivati e ha raggiunto Neville velocemente. Dopo averlo afferrato ha invertito la propulsione ed è tornato indietro.
Quando ho rivisto Nina, dopo la decompressione, le sono andato incontro, resistendo al desidero di abbracciarla con una difficoltà mostruosa… quasi tremando per la voglia di stringerla…
Le ho chiesto cos’era accaduto là fuori.
Mi ha spiegato che Neville le aveva sparato ma che Yama l’aveva tirata indietro salvandole la vita.
Poi il Jito aveva aperto il fuoco e centrato Neville al primo colpo.
Aprendo lo scafandro forato di Neville, siamo rimasti disgustati da quello che restava di lui. Il suo corpo era compresso e avvizzito, come fosse stato imbalsamato… sinceramente non sapevo se Lowell avrebbe davvero potuto ottenere dei risultati da quel corpo così orrendamente ridotto…
Yama si è avvicinato al comandante rivolgendosi a lui con aria di sfida.
“Adesso crede sia il caso di avvertire l’Alleanza?”.
Nazoko non lo ha nemmeno guardato.
Si è girato e si è chiuso in sala radio.

Giorno 39
L’Alleanza ha risposto.
Dobbiamo continuare la missione, naturalmente.
Vaglieranno la possibilità di inviare un sostituto, tuttavia non potrà trattarsi di un esponente della Capitol a meno che non parta dall’avamposto su Marte che noi abbiamo passato da giorni ormai e che ci obbligherebbe a fermarci per aspettarlo. L’alternativa sarebbe incontrare la nave d’esplorazione Bauhaus Romenia che dovrebbe trovarsi nei pressi di Giove. Sembra tuttavia improbabile che la Capitol possa accettare un loro intervento.
Sapremo domani comunque la risposta.
Secondo il dottor Lowell, la Capitol troverà il modo di fornirci il loro esponente, in un modo o nell’altro.

Giorno 40
Sorprende tutti.
I Capitol hanno detto no, non ci manderanno nessun altro e non consentono neppure ai Bauhaus di inviare altri aiuti.
L’Alleanza non ne ha spiegato i motivi ma la versione ufficiale è che la corporazione Capitol rifiuta di mandare altri ottimi elementi al suicidio e si oppone a un aiuto della Bauhaus perché questo violerebbe l’accordo secondo il quale alla missione deve partecipare UN solo esponente per corporazione (il che naturalmente esclude Uber, il robot, che dipende direttamente da Lowell).
L’Alleanza però manderà comunque qualcuno. Si è trovato un accordo secondo il quale è possibile mandare un Indipendente, ovvero un elemento Jolly che non fa parte di alcuna corporazione pur avendo comunque dei legami diretti con l’Alleanza stessa.
E’ a bordo della Romenia come guardia privata di un delegato della Capitol. Significa che lavora per denaro, il che non gli fa affatto onore.
Il suo nome è Michael Shane.

Giorno 41
Stanotte Nina ed io siamo stati insieme. Di nuovo.
In modo completo. Indimenticabile.
Abbiamo anche parlato. Di quello che è successo. Di Neville. Del frammento di asteroide.
Poi mi ha chiesto se ricordavo la comunicazione dell’Alleanza secondo cui l’Oscura Simmetria stava preparando un’imboscata ai danni di certi “incursori”. Secondo lei la pioggia asteroidale era la trappola. Il fungo oscuro era la trappola. Il suo scopo era quello di corrompere l’equipaggio, distruggendolo dall’interno.
Convengo con lei.
Potrebbe essere tutto vero.
Nel pomeriggio è filato tutto liscio, in modo fin troppo tranquillo.
E’ stato comunque un giorno in più verso la mèta… un passo in più verso l’abisso…

Giorno 42
Tra meno di una settimana entreremo nell’orbita di Giove.
La Romenia transiterà lì in quei giorni.
Ho sentito parlare della nave esplorativa Bauhaus, pare che ospiti a bordo i più abili ricercatori delle cinque Corporazioni, tutti volti a studiare le tracce dell’Oscura Simmetria sui vari pianeti.
Ne ho parlato a Lowell e lui mi ha confermato il tutto, precisando di averne anche fatto parte, circa un anno prima. Ha poi ottenuto una promozione andando a dirigere un laboratorio di ricerca sulla Terra.
E’ lì che si è specializzato nello studio dei funghi e delle spore in genere.
Gli ho chiesto se conosce questo Shane.
Mi ha risposto di sì, anche se solo di vista. E’ senza dubbio un Indipendente, ma è altrettanto indubbio che abbia stretti contatti con la Capitol.
Questo confermerebbe ciò che il dottore ha detto ieri: la Capitol ha trovato il modo di risolvere il problema.

Quinta settimana di volo

Giorno 29


Il dottor Lowell continua a passare il cibo e l’acqua a Neville, ma sono due giorni che il sergente non tocca niente.
Dubitavamo persino fosse vivo, poi lo abbiamo sentito muoversi.
Il dottore è preoccupato per la sua salute, vorrebbe interrompere l’isolamento in anticipo ma il comandante è stato irremovibile.
Nina stanotte è tornata da me.
Abbiamo fatto l’amore, in silenzio, attenti perché non ci sentissero…
Il suo corpo è caldo e avvolgente… il suo profumo al gelsomino inebriante… al punto da ubriacarmi.
Non voglio scrivere altro.
Le mie emozioni me le voglio tenere dentro.

Giorno 30
Dell’incrociatore Mishima ancora nessuna traccia.
Però oggi è successa una cosa strana.
Ho sentito Neville borbottare da dentro la cassaforte.
Parlava con qualcuno, almeno così sembrava, e ho sentito di nuovo quelle parole: PROGETTO EXECUTIVE.
Vorrei parlarne con Nina, ma non voglio preoccuparla ulteriormente.
Ha già così tante difficoltà a restare di buon umore…
La morte di Reiko l’ha trasformata da agente sicuro e deciso a donna in fondo fragile.
Ma la sua forza è solo sopita, so che pesto riemergerà e quando lo farà sarà con una veemenza incontrollabile… ho questo timore.

 

Giorno 31


Ogni giorno che passa è un attimo di vita in più.
Ogni giorno che passa è un battito di vita in più.
Ma da un momento all’altro, può bastare un attimo, un attimo di morte… e tutto finisce. Tutto scompare. Nel freddo vuoto del nulla eterno.
Mi sono ritrovato a riflettere sulla morte di Reiko e ho formulato questi pensieri… strano, non sono tipo da pensare in questo modo.
Ho sempre affrontato i pericoli a muso duro, momento per momento, senza soffermarmi a vederne i risvolti più neri…
Sarà forse che oggi Nina mi è parsa ancor più chiusa dei giorni scorsi, o perché il dottor Lowell mi ha chiesto se secondo me avevamo speranze di successo…
Non so.
Non lo so.
Ma no. Non credo.
Oggi poi ho sentito di nuovo Neville borbottare delle cose… e quello che ho sentito mi ha messo il freddo addosso.
Parlava nella lingua oscura, ne sono sicuro… le sue parole erano incomprensibili…
Così sono andato da Lowell e gli ho chiesto se Neville stava prendendo le sue pillole per l’insonnia.
Mi ha detto che naturalmente gliele passava
Un atroce dubbio mi ha assalito.
Neville sta prendendo quelle maledette pillole?

Giorno 32
Ho sottoposto il quesito al comandante, chiedendogli se non fosse il caso di entrare per controllare che Neville abbia preso le sue pillole.
“Se non le ha prese” mi ha risposto Nazoko “peggio per lui. La cosa non ci riguarda affatto.”
Dovevo aspettarmi una risposta del genere.
Oggi Nina era di umore migliore, abbiamo parlato a lungo, chiusi nella sua cabina. Ora la conosco un po’ di più.
So ad esempio che ha perso sua madre in un attentato che aveva nel mirino suo padre, alto esponente della Bauhaus, un tipo duro, che l’ha cresciuta come fosse un maschio, iniziandola alla carriera militare ancor prima che lei potesse capire la differenza tra una bambola e un bersaglio della forma di un manichino.
Fu il regalo del suo dodicesimo compleanno: una grossa bambola di pezza tutta inghirlandata alta come una persona vera… che nascondeva in realtà la funzione di un bersaglio umano su cui lei si sarebbe poi esercitata nelle arti marziali e nel tiro a segno.
Ha avuto solo un uomo nella sua vita, un colonnello che avrebbe dovuto sposarla per ordine di suo padre, ma che per fortuna era rimasto ucciso in un’azione su Venere, lasciando così libero il posto di pretendente.
Posto che è sempre rimasto vuoto.
Fino ad oggi.

Giorno 33
Oggi abbiamo incontrato la Sole Nascente.
Abbiamo ricevuto a bordo il Generale Takeshi Arada, assieme al suo secondo Hiroshi Taro e al Jito Yama Watanabe.
Arada è un uomo dall’aria grave, dal volto scolpito nella pietra e gli occhi infossati, cerchiati di nero.
Nazoko mi ha chiesto di partecipare all’incontro, che si è svolto in via privata nella sala del consiglio.
Arada ci ha detto chiaramente che ritiene la nostra missione assurda e priva di senso, un autentico suicidio che solo l’Alleanza poteva concepire.
Ci è parso subito chiaro che Arada non veda di buon occhio l’Alleanza, in breve… dev’essere un vecchio guerrafondaio, che crede fermamente nei valori antichi della Mishima.
Hiroshi Taro ci ha poi spiegato che sarebbe stato Yama Watanabe l’uomo che avrebbe preso il posto di Reiko.
Ottimo elemento, il migliore della sua classe, decorato due volte per atti di eroismo, cecchino professionista, esperto in armi bianche, eccetera eccetera… insomma un vero guerriero.
Ho fatto presente a Nazoko che noi avremmo avuto bisogno di un ingegnere e Yama è intervenuto precisando di essere ingegnere nucleare plurilaureato.
Apparentemente quindi, Yama Watanabe è il nostro nuovo Jolly.
Forse la mia è solo invidia, forse pensavo di essere io l’unico Jolly… ma c’è qualcosa che non mi convince. Yama è troppo perfetto
Troppo.
Quando infine Arada e Taro ci hanno lasciato, Nazoko ha presentato Yama al resto dell’equipaggio.
Quando si è trattato di parlare di Neville, il Jito ha voluto sapere tutti i particolari che hanno visto la morte di Reiko Anori.
Nazoko è stato più che conciso dicendo che Neville sta scontando la punizione ma che per motivi logistici domani sarà reintegrato nell’equipaggio.
Yama non ha battuto ciglio.
I suoi occhi però hanno qualcosa… che non riesco a decifrare.

Giorno 34
Stamattina Neville è uscito dalla cassaforte.
Era emaciato… due profonde occhiaie scure circondavano due occhi sgranati ma spenti. Era nudo, per qualche misterioso motivo si era tolto tutti gli indumenti e la sua pelle era pallida e scarna.
La forte muscolatura di Neville stranamente non si era solo asciugata, sembrava completamente scomparsa…
Dire che il sergente sia pelle e ossa è un vero eufemismo.
Nella cassaforte abbiamo trovato dodici pillole ancora sane, perfettamente allineate al centro del piccolo ambiente.
I miei sospetti erano fondati.
Quando è uscito, Neville ci ha sorriso in modo orribile, esponendo una fila di denti gialli e rilasciando un fiato nauseabondo.
Anche i suoi capelli erano strani, stopposi e ingrigiti…
Se non sapessi che è impossibile, direi che l’Oscura mano di Demnogonis ha corrotto la sua anima…
Ma nessuno è entrato in quella cassaforte, quindi nessuno può averlo trasformato in un Eretico…
O invece sì?
Ne ho parlato a Nazoko, il quale pur dubbioso, ha acconsentito a fare un esperimento.
Siamo andati da Neville in gran segreto e, chiusi nella sua cabina, lo abbiamo immobilizzato.
Non abbiamo avuto grosse difficoltà, Neville non ha neppure cercato di reagire. Sorrideva, invece… in quel modo inquietante e divertito… come se si facesse beffe di noi…
Nazoko si è sfilato dal collo il medaglione col sacro simbolo della Fratellanza e glielo ha messo al collo.
Neville non ha fatto un fiato.
Continuava a sorridere.
Gli ho prelevato del sangue con una siringa, poi lo abbiamo lasciato andare.
Sono andato da Lowell e gli ho chiesto di analizzare al più presto quel sangue. Quando mi ha chiesto spiegazioni sono stato evasivo, ma gli ho comunque detto che era di Neville.
Secondo Nazoko è semplicemente impazzito, la sua non-reazione di fronte al simbolo della Fratellanza è già di per sé una prova che non può essere un Eretico… tuttavia a me non basta.
In serata Yama mi si è avvicinato e mi ha chiesto se secondo lui poteva parlare con Neville.
Gli ho detto che solo il comandante può autorizzarlo e gli ho domandato perché, cos’ha da dire a Neville.

Mi ha risposto che non è tanto quello che ha da dire, quanto quello che vuole sentire da lui… vuole conoscere i dettagli della morte di Reiko Anori… vuole sapere cos’è successo in quella dannata cassaforte
Di una cosa sono certo: Yama ci nasconde qualcosa.

Giorno 35
Ieri notte Nina è venuta nella mia cabina.
Pensavo volesse fare l’amore… ne avevo una voglia smisurata… ma il suo volto tirato significava che la sua presenza lì era dovuta ad altro.
Mi ha detto di seguirla.
Siamo andati fino alla cassaforte, poi ha tirato fuori una torcia e siamo entrati al suo interno.
Le ho chiesto cosa cercasse e lei mi ha risposto che non cercava niente, che aveva già trovato…
Così ha fatto luce su un angolo della cassaforte.
C’era un frammento di roccia… non un sasso, ma qualcosa di molto grezzo, frastagliato… come… un frammento di asteroide.
Le ho chiesto cosa significasse.
Ci siamo seduti alla penombra della torcia e Nina ha cominciato a parlare.
“Dopo che io e Reiko abbiamo riparato l’esterno della nave” ha iniziato” ti ricordi? Quando siamo stati investiti dalla pioggia celeste? Quando siamo rientrati Reiko mi ha mostrato quel pezzo di roccia, dicendomi che era incastrato nella lamiera esterna. Le ho chiesto perché lo teneva e mi ha risposto di non saperlo, che semplicemente… le piaceva .”
Ho guardato di nuovo nell’angolo soffermandomi sul pezzo di asteroide.
Era vero. Aveva qualcosa… che piaceva anche a me.
“Capisci i miei dubbi?” ha continuato Nina “Perché è qui dentro quel sasso?”
Le ho risposto che forse Reiko l’aveva indosso quando Neville l’ha trascinata dentro per ucciderla, ma Nina mi ha risposto che lei e Lowell avevano ripulito l’interno dal sangue e che non c’era proprio niente lì dentro… NIENTE.
“Quindi pensi che l’avesse Neville?” le ho domandato. “Forse l’ha preso a Reiko quando l’ha uccisa.”
“E perché?” ha ribattuto lei.
A quella domanda stiamo ancora cercando una risposta.

Giorno 35 – seconda parte
Lowell oggi mi ha preso da parte, chiedendomi dove accidenti avevo preso quel sangue, che NON POTEVA essere di Neville.
Gli ho domandato perché pensasse una cosa del genere.
Mi ha risposto che quello NON E’ sangue umano, non del tutto almeno. Dentro ci sono geni sconosciuti… esattamente come quelli che si possono rilevare nel sangue di un Eretico.
Abbiamo immediatamente riferito questa scoperta al comandante Nazoko e siamo andati a prelevare Neville dalla sua cabina.
Dentro però, lui non c’era.
Chiamati a raccolta Yama, Uber e Nina, ci siamo divisi e sparpagliati per tutta la nave alla ricerca di Neville.
Abbiamo passato l’intera giornata a cercarlo.
Non lo abbiamo trovato.
Sembra svanito nel nulla.
La sera ci siamo radunati e dopo aver riferito sia delle analisi del sangue di Neville sia del frammento di meteorite, abbiamo dichiarato lo stato di allerta. Nazoko si è rifiutato di avvertire la base, decidendo di voler prima metter le mani su Neville e POI informare l’Alleanza.
Ha trovato tutti in disaccordo, ma il comandante è lui.
Domani riprenderemo le ricerche.

Quarta settimana di volo

Giorno 22
Oggi il comandante ci ha stupiti tutti.
A mensa ha chiesto a Neville come si sentiva, se aveva recuperato la forma fisica perduta dopo il tragico evento nella cassaforte.
Neville si è vantato dicendo di essere in piena forma.
Nazoko ha risposto comunicandogli che allora sarebbe stato in grado di affrontare la sua punizione.
Neville si è stupito, non capiva di cosa parlasse, poi Nazoko è stato più chiaro: “hai ammazzato il nostro ingegnere elettronico. Ho punito Nina per averti aggredito, non crederai di sfuggire alla TUA punizione? ”
Così Ibrahim Nazoko ha sentenziato che Neville sarebbe rimasto chiuso in cassaforte per DODICI GIORNI.
Neville è andato su tutte le furie, difendendosi in modo da far apparire Reiko Anori come un nemico della missione.
Nazoko mi ha fatto cenno e ho capito subito.
L’abbiamo afferrato, trascinato fuori dalla sala mensa e sbattuto nella cassaforte contro tutte le sue resistenze.
Quando abbiamo richiuso il portellone, ho incontrato lo sguardo del comandante.
“Mi dispiace per Reiko” ha detto semplicemente.
Poi è tornato di là.
Al suo posto è comparsa Nina.
Aveva uno sguardo pieno di meraviglia ma anche di grande soddisfazione.
Si è avvicinata e ci siamo abbracciati.

Giorno 23
Il primo giorno senza Grant Neville tra i piedi.
Siamo rinati tutti.
Incredibile.
Forse la giornata più sorridente da quando siamo partiti…

Giorno 24
Oggi Uber ha stimato le nostre probabilità di successo in seguito alle nuove varianti (ovvero i danni alla nave, la morte di Reiko e i dissidi interni l’equipaggio).
Sono scese dal 2% iniziale allo 0,4%!!!
La notizia non ci ha scosso poi tanto… forse perché inconsciamente o consciamente sappiamo tutti che non riusciremo a portare a termine questo compito…
Arrivare su Nero, TROVARE il Sigillo e RICHIUDERLO!
Quale follia guida le nostre azioni e quelle delle autorità che ci hanno spedito laggiù?

Giorno 25
Oggi abbiamo contattato la base per riferire gli ultimi avvenimenti. Nazoko ha aspettato fino ad oggi perché, come ci ha spiegato più di una volta, è bene comunicare fatti gravi solo quando si ha la certezza di averli risolti. Secondo lui la punizione data a Neville gli servirà di lezione per non riprovarci più.
Io nutro forti dubbi… credo piuttosto che il suo orgoglio ferito lo spingerà sul baratro della pazzia… esaltando la sua ferocia.
Quando uscirà, sarà bene tenerlo sotto controllo.
Il Consiglio dell’Alleanza è rimasto molto male dalla notizia della morte di Reiko e il consigliere Capitol era in forte imbarazzo.
Si è scusato ripetutamente, garantendo che Neville è sempre stato un ottimo elemento.
Nina oggi era di nuovo cupa.
Qualcosa che non va è rimasto in lei… è tormentata da oscuri fantasmi… a volte temo che mediti di uccidere Neville.
Sa quanto me però che farlo significherebbe mandare all’aria l’intera missione…

Giorno 26
Giornata tranquilla.
Il dottor Lowell ci ha annunciato che intende sottoporci a una serie di test per verificare il nostro stato di salute mentale.
Capisco i suoi timori…

Giorno 27
Il test è durato tutto il giorno.
Esami del sangue, elettroencefalogramma, test psicologici e quant’altro veniva in mente a Lowell ci hanno trasformato in cavie per un giorno.
Risultato: siamo tutti sotto stress.
Nina ha valori sballati, in un punteggio tra 50 e 60, lei ha raggiunto 95!
Io sono a 68, il dottore a 74.
Il comandante è a 81.
Quello che sconvolge Lowell è il risultato ottenuto da Neville: 36!!!
E’ come se fosse fin troppo calmo.
In effetti non lo abbiamo mai sentito piangere, urlare, parlare o altro da dentro la cassaforte… e quando è uscito per fare gli esami aveva un’espressione indecifrabile, apparentemente serena…
Lowell mi ha confessato di temere il peggio. A volte in alcuni soggetti, questi momenti di completa quiete precedono la tempesta… atti di violenza inaudita.
Secondo lui potrebbe essere in attesa, in semplice e paziente attesa di attuare qualche sua fantasia di vendetta.
E’ rientrato nella cassaforte senza storie, anzi sorridendo.
Il suo sguardo ha incrociato il mio… e mi ha messo il freddo addosso.
Quell’uomo ha qualcosa di marcio, dentro.
Lo sento a pelle.

Giorno 28
Oggi abbiamo ricevuto un’importante comunicazione dall’Alleanza.
Sulla nostra rotta incontreremo un incrociatore Mishima proveniente da Mercurio. Secondo gli accordi tra le Corporazioni, la nostra missione non può avere luogo senza un esponente della Mishima, per cui qualcuno a bordo dell’incrociatore Sole Nascente salirà sulla Croce del Nord in qualità di sostituto di Reiko Anori.
Siamo rimasti tutti un po’ perplessi all’inizio ma poi, l’idea di avere un nuovo membro dell’equipaggio ci ha tutti risollevati.
Le nostre percentuali di successo tornano al 2%!
E’ una buona notizia, sebbene io non nutra particolare simpatia per i Mishima.
Dovremo incontrare la Sole Nascente entro tre giorni.

Terza settimana di volo

Giorno 15

Nina mi manca. Sta resistendo bene, ma è passato solo un giorno.
Le ho passato il cibo e l’acqua dal buco sotto la porta. Le nostre mani si sono sfiorate appena.
Maledetto Nazoko. Maledetto Neville.
Maledetti!

Giorno 17

Non ho voglia di scrivere. Ieri non l’ho fatto. Senza Nina e senza Reiko, il clima si è raffreddato.

Nessuno parla.
Il tempo scorre e io mi sento strano. In più non ho dormito che un’ora stanotte…
Solo un appunto degno di nota: oggi abbiamo passato l’orbita di Marte.
La flotta Capitol ci ha salutati con allegre canzoncine via radio… una cosa in altri momenti di buon auspicio o comunque incoraggiante…
Ma non oggi.
Non per me almeno.

Giorno 18

Neville è uscito dall’infermeria. Non parla con nessuno, non sembra nemmeno più il solito prepotente.

Ha lo sguardo fisso e vuoto.
Nina non ha voluto mangiare oggi.
Brutto segno… che stia cedendo?

Giorno 19

Oggi è il quarto giorno di isolamento per Nina. Stamattina presto l’ho sentita cantare una filastrocca che mi ha messo il freddo addosso. Faceva più o meno così:
LA NOTTE SCENDERA’
CI PRENDERA’ TUTTI
CI ENTRERA’ NELLE VENE E NELLA TESTA
CI SCUOIERA’ L’ANIMA
E NELL’INFINITO NIENTE NOI VIAGGEREMO
PER L’ULTIMA VOLTA
SENZA REQUIE
IN ETERNO

Sono andato di corsa dal dottor Lowell e gli ho chiesto se Nina continuasse il trattamento con le pillole anti-sogni.
Mi ha risposto che Nazoko ha vietato a tutti qualsiasi contatto con lei. Soltanto io ero autorizzato a passarle cibo e acqua.
Mi sono precipitato dal comandante: stava in plancia con Neville e li ho sentiti confabulare circa un PIANO EXECUTIVE, ma non ho captato di più.
La cosa mi ha bloccato lì dov’ero e per un po’ mi sono chiesto cosa sarebbe stato meglio fare. Ho pensato anche a un ammutinamento.
Il problema era che Neville e Nazoko erano due ossi duri da mettere fuori gioco e io potevo contare… su chi?
Il dottor Lowell? Un uomo tutt’altro che portato per lo scontro fisico…
Uber il robot? Sebbene programmato per combattere era altrettanto programmato per obbedire agli ordini del comandante Nazoko…
Nina? Era chiusa nella cassaforte e solo il comandante possedeva le chiavi…
No, dovevo rimandare quell’idea, semmai l’avessi voluta attuare.
Sono andato dal comandante e gli ho esposto i miei dubbi circa la sua decisione di togliere il medicinale a Nina.
Alla fine l’ho convinto.
Anche troppo facilmente… ho avuto la sensazione che si divertisse a vedermi in difficoltà. Il maledetto sa di me e Nina… e ne sta approfittando.
Ha qualcosa in mente che non riesco a comprendere… e purtroppo un Inquisitore è diabolico e spietato allo stesso tempo… e lui può leggermi dentro…

Giorno 20
Domani Nina uscirà dall’isolamento. Ha ripreso le pillole e l’effetto è stato immediato. Ha smesso di canticchiare.
La sento piangere sommessamente ogni tanto, ma percepisco la sua forza… la sua rabbia sostenerla.
Oggi Uber ha rilevato un’interruzione del flusso di energia in un’ala del generatore principale. Uber e Neville sono scesi a controllare.
Quando sono tornati hanno detto che l’urto con gli asteroidi aveva provocato una perforazione interna che rischiava di disperdere l’energia necessaria a tenere attivi tutti gli strumenti elettronici della nave.
Abbiamo rischiato un completo black-out.

 

Giorno 21


Stamattina Nina è tornata alla luce.
L’ho trovata deperita, pallida, e nello sguardo ho visto un fuoco mai spento, carico di odio… ho colto le sue occhiate fugaci verso Neville e Nazoko… la capisco, non so come abbia resistito tanto… è una donna forte, una vera guerriera Bauhaus, senza dubbio.
Ho cercato di parlarle oggi, ma mi ha rivolto appena la parola.
E’ come se non fosse realmente uscita dal suo isolamento… solo che stavolta è per sua scelta.
Le occorre più tempo…

 

Seconda settimana di volo

Giorno 8
Tutto a posto, nessun evento degno di nota.
Tranne uno: la noia.

ps
Nina continua a guardarmi in un modo…

Giorno 9
Stamattina ci siamo svegliati in mezzo alle urla.
Mi sono catapultato fuori dalla mia cabina e quasi mi sono scontrato con Nina. Era seminuda, aveva solo un paio di slip e una canottierina trasparente che ne esaltava tutto lo splendore.
Ho avuto un’erezione istantanea, il che mi ha costretto a un certo imbarazzo… tuttavia lei non se n’è accorta. Mi ha detto di aver sentito urlare Reiko… e immediatamente ho pensato a Neville.
Poco dopo è comparso il dottor Lowell e tutti e tre ci siamo precipitati nella cabina di Reiko.
Era chiusa dall’interno, l’abbiamo chiamata e solo dopo qualche istante il portello si è aperto. Lei era in preda a una crisi, piangeva e tremava come una foglia. Si è sporta in avanti e ha abbracciato Nina così forte da farle male.
Non c’era nessuno nella sua cabina. Neville e il comandante sono apparsi di lì a pochi secondi. Persino Uber è comparso. Ci ha riferito di aver sentito delle vibrazioni sospette provenire dalla cabina di Reiko.
Alla fine si è calmata e ci ha spiegato tutto: il sogno.
Ha sognato di trovarsi su Nero e di essere catturata dai Necromutanti. Ha sognato di essere torturata, seviziata… ma non uccisa. Si divertivano a tenerla in vita, usando pezzi del suo corpo per rattoppare le ferite dei Legionari Non-morti.
Il suo racconto ci ha nauseato, ma anche terrorizzato.
Persino Neville taceva ed era pallido.
Alla fine se ne è andato biascicando qualcosa circa l’assurdità del sogno, ma so che ne è rimasto colpito… come ha colpito noi.
Il resto del giorno è trascorso in modo strano.
Disagio e silenzio.
Fino a sera.

Giorno 10
Stanotte ho sognato anch’io.
Qualcosa di agghiacciante, di irraccontabile.
Lo stesso sogno fatto da Reiko, a grandi linee, ma più lungo… perché io vedevo qualcosa… di abominevole. Non lo posso dire. Non ancora.
C’è qualcosa che non va… nel sogno, nella realtà.
Gli altri mi guardano come se si chiedessero qualcosa.
Non capisco, devo riflettere. Aspettare.
Aspettare.

Giorno 11
Sogni o allucinazioni?
Quello che sta succedendo a bordo della Croce del Nord è inquietante… ci porta al limite dell’umana ragione… e oltre… verso i confini del mondo del Signore dei Sogni… Muawijhe!!!
E’ opera sua. Ne sono certo, non è possibile altrimenti,
Questi sogni, questi incubi… che tutti noi facciamo… Sì, TUTTI!
Questa mattina ci siamo riuniti in sala mensa e ne abbiamo parlato ampiamente. TUTTI noi abbiamo sognato le caverne oscure di Nero, il Pozzo delle Torture, gli anfratti nascosti del mondo di tenebra degli Apostoli… è Muawijhe che ci avverte di non proseguire, di non andare oltre, di voltarci e tornare indietro.
Il dottor Lowell ci ha spiegato che da stasera prima di andare a letto ci somministrerà un farmaco progettato dalla Cybertronic volto a impedire alla mente di sognare. Questo dovrebbe permetterci di non avere altri incubi, anche se, come ha precisato lui stesso, avremo maggiori difficoltà a dormire. Il farmaco infatti impedisce alla nostra mente di raggiungere lo strato più profondo del sonno, relegandoci sulla soglia del dormiveglia. Lui le chiama pillole per l’insonnia… nel senso che “provocano” l’insonnia, non la curano.
Si prospettano quindi delle lunghe notti…
Ma è l’unico modo per tenere Muawijhe lontano da noi.
Sappiamo tutti che riuscirebbe a farci impazzire man mano che ci avvicinassimo a Nero…
Non a caso oggi Neville ha avuto un attacco di isteria, aggredendo ancora Reiko. Pretendeva che lei andasse con lui in cabina! Non c’è stato bisogno del mio intervento, per fortuna… perché era presente il comandante Nazoko. L’ha preso da parte e ha minacciato di chiuderlo nella cassaforte se avesse insistito.
Neville non ha battuto ciglio, ma ha lasciato perdere.
Però le cose tra lui e Reiko vanno sempre peggio… e questo non va bene. Proprio per niente.
La missione rischia di risentirne in maniera vitale.
Ne devo parlare a Nazoko.
Mi hanno appena bussato alla porta. E’ Nina…

Giorno 12
Nina. Nina.
Nina…
Ieri notte è successo.
Dopo essere venuta nella mia cabina mi ha chiesto cosa ne pensassi dei sogni che stiamo avendo tutti… e non ha retto. E’ scoppiata in lacrime, un pianto nervoso che mi ha stretto il cuore… e non ho potuto… resistere.
L’ho abbracciata, lei si è girata a guardarmi, i nostri occhi si sono trovati, amati… e le nostre labbra si sono toccate, affondando poi in un unico respiro d’amore.
Amore… sì, perché l’amo. L’ho amata da subito, dal primo momento.
Dovrei sentirmi ridicolo a dirlo, ma è così.
Penso a lei… e rivedo il suo corpo, i suoi seni sodi, le sue mani avvolgenti… i suoi occhi splendenti…
E non posso… non posso pensare a quello che c’è nelle casse giù… nascoste nella stiva… il bottino di guerra saccheggiato meno di sei mesi fa in una base segreta della Cybertronic… una potentissima arma nucleare… una bomba ad alto potenziale in grado di spazzare via dalla faccia di Nero metà della sua orrida popolazione! Sperando poi che le radiazioni facciano il resto…
Ma non posso neanche immaginare che Nina… muoia con noi.
Lei che è così bella… così dolce… così mia…
MIA!

Giorno 13
Oggi la base di Luna ci ha contattato per darci dei ragguagli.
Pare che abbiano intercettato una comunicazione dell’Oscura Simmetria che, tradotta a grandi linee, sembrava contenere l’ordine di dare la caccia agli incursori… e non ci sono altri incursori che noi…
Quindi sanno che stiamo arrivando… e certamente ci riserveranno un’accoglienza indimenticabile.
Prima o poi verremo attaccati da una nave nemica… è solo questione di tempo…

ps
Nina è stupenda. Stare con lei mi fa dimenticare l’orrore della guerra.
Da tenere d’occhio Neville. Vedo che ci osserva…

Giorno 14
Oggi Grant Neville ha superato ogni limite.
Ha seguito Reiko negli spogliatoi e ha minacciato di chiuderla nella cassaforte se non si prestava ai suoi diabolici giochi perversi…
Lei, orgogliosa com’è, gli ha risposto prendendolo a pugni e i due si sono letteralmente massacrati di botte…
Quando siamo intervenuti, lei aveva numerosi ematomi in viso e sul corpo, mentre Neville sanguinava da un’occhio e si stringeva i calzoni all’altezza dell’inguine.
Il comandante Nazoko è andato su tutte le furie, li ha puniti con una notte in cassaforte
Insieme.
Nina ha protestato per quella decisione e lo stesso abbiamo fatto io e il dottor Lowell.

Il comandante non ha voluto sentire ragioni.
E’ stato interpellato persino Uber che ha stimato un 30% di probabilità che Neville approfitti della situazione per violentare Reiko.
Nazoko è rimasto sordo a ogni protesta.
Secondo lui, in quel buco Neville non potrà fare nulla.
Spero solo abbia ragione.
A volte mi chiedo se non dovrei prendere il comando della Croce del Nord, sollevando il comandante dall’incarico. Purtroppo non conosco alla perfezione i comandi, quindi non so quanto saprei pilotare la nave…
Quando ho preso da parte Nazoko per fargli cambiare idea, il comandante mi ha accusato di ammutinarmi e ho sentito la sua mente penetrarmi dentro… leggermi nella testa…
L’ho scacciato, ma ormai aveva letto i miei pensieri… e ha trovato Nina.
“il prossimo ad entrare là dentro!” mi ha rivelato rabbioso” non sarai tu, ma NINA! Questo ti farà più male che se toccasse a te!”
Lo avrei ammazzato, in nome del Clan, se non fosse per me disonorevole uccidere qualcuno a sangue freddo.
Nemici tra di noi… non abbiamo una sola chance di successo.
Neanche una…

Giorno 14
Stanotte dalla cassaforte si levavano pianti e urla che hanno tenuto sveglio l’intero equipaggio.
Ci siamo affollati davanti alla cassaforte senza poter fare nulla, perché il comandante si era chiuso nella sua cabina rifiutandosi di uscire.
Nina ha iniziato a prendere a calci il grosso cubo di metallo gridando a Neville che gliel’avrebbe fatta pagare cara. Lowell ed io abbiamo fatto altrettanto ma dall’interno non venivano che lamenti e grida…
Non una sola parola compiuta…
Al mattino eravamo ancora tutti svegli.
Quando Nazoko è comparso, lo abbiamo guardato come il peggiore dei mostri… ma lui ha finto indifferenza ed è andato ad aprire la cassaforte.
Dal buio è emerso Neville.
Aveva il viso ferito e le mani insanguinate, i vestiti laceri e lo sguardo folle di chi abbia camminato in bilico sul baratro…
Nina è entrata immediatamente nella cassaforte.
Ha urlato quasi subito.
Mentre noi entravamo lei usciva a rotta di collo, correndo dritta contro Neville. L’ha preso per il bavero e l’ha scaraventato contro la parete opposta con una tecnica di arti marziali che non avevo mai visto prima.
La cosa che mi ha lasciato sbalordito è stata la facilità con cui ha sollevato il sergente… nonché la rabbia che aveva negli occhi. Ogni traccia di dolcezza in lei era scomparsa.
Dentro era un mattatoio.
Di Reiko non restava che un corpo senza vita.
Aveva il collo spezzato, l’inguine e le cosce bagnati di sangue e i seni squarciati da quelli che sembravano morsi.
Quel mostro l’aveva uccisa a mani nude…
Sono uscito dalla cassaforte pensando che quella donna avrebbe potuto essere Nina…
…e l’ho vista fuori, mentre massacrava a pugni il sergente Neville.
L’uomo fissava il vuoto sorridendo mentre lei lo colpiva ripetutamene al volto, ormai rosso per tutto il sangue che aveva perso dal naso.
Lowell e Nazoko sono intervenuti per fermarla… ma in quell’istante ho capito che niente avrebbe potuto fermarla. Si è liberata di loro, con una mossa straordinaria, atterrando il primo con uno sgambetto e il secondo con un calcio allo stomaco.
Agente Speciale della Bauhaus. Ora capisco perché è stata scelta.
L’ho chiamata per nome, pregandola di smettere.
Al terzo richiamo si è finalmente placata.
Neville giaceva ai suoi piedi rantolante.
C’era così tanto sangue sul pavimento… ne ero nauseato, così come lo era Lowell.
Il comandante e il dottore hanno poi potuto ricoverare Neville nell’infermeria, non prima che Nazoko le dicesse che sarebbe rimasta nella cassaforte per sei giorni consecutivi.
Follia. Sottile e spietata.
A quanto pare le pasticche del dottor Lowell non stanno avendo un effetto positivo su di noi, tutt’altro…
Nina non ha obiettato a quell’ordine.
Ha preteso soltanto di potersi occupare del funerale di Reiko Anori.
Il comandante, con nostra somma sorpresa, le ha dato il permesso.
La bara è stata rilasciata nello spazio profondo in silente contemplazione.
Poi Nina mi ha guardato ed è andata a chiudersi nella cassaforte.
Il comandante Nazoko sorrideva.