Il Grande Notturno (di Ian Delacroix)
Attratto dalla suggestiva copertina di Diramazioni (vedi intervista su Knife 3) e dalla stimolante presentazione in quarta di copertina, il Terzo Occhio ha affrontato la lettura di questo libro colmo di aspettative. Non tutte, però, sono state soddisfatte.
Cominciamo col dire che a Ian Delacroix piace giocare.
Gioca con le fiabe (il riferimento iniziale al Pifferaio di Hamelin è dichiarato), con i titoli dei capitoli (ognuno è una citazione ben precisa, letteraria e/o cinematografica), con la struttura della storia (saltare da contenuti horror a quelli fantasy, passando per le leggende nordiche, non è cosa da poco), coi personaggi (visto che non sembra esserci un vero protagonista se non la storia – anzi la leggenda – stessa) e con il lettore, al quale fa gustare ogni volta sapori, odori e sensazioni diverse.
Ma tutto questo, badate bene, ha un prezzo. E il prezzo è, paradossalmente, proprio ciò che dovrebbe avere la precedenza su ogni altra cosa: l’attenzione del lettore.